Pokédex di Galar? Non è la prima volta – Objection! a Pokémon Rubino e Zaffiro

Sono arrivati sul mercato Pokémon Spada e Scudo, e con loro è arrivata l’ottava generazione di Pokémon. Tante nuove creature da catturare, allenare, e far sfidare in battaglia, tra cui le nuove forme di Galar, la regione in cui è ambientata la nuova avventura, e le nuove forme Dynamax e Gigantamax.
Con l’ottava generazione, il numero di Pokémon esistenti arriva a 890, ma è stata fatta una scelta sconvolgente per la community: in Pokémon Spada e Scudo, sono presenti soltanto 400 Pokémon, compresi i nuovi di ottava generazione, mentre tutti gli altri non possono essere ottenuti in nessun modo.
La scelta, a detta di Game Freak, è dovuta al tempo necessario per sviluppare al meglio i modelli dei Pokémon su Nintendo Switch: è la prima volta che la saga principale di Pokémon approda su una console casalinga di Nintendo (tralasciando la capacità di Switch di diventare portatile).
Inoltre, tutti i 400 Pokémon presenti in questi videogiochi hanno una loro forma Dynamax o Gigantamax.
https://www.youtube.com/watch?v=l4ksO2MpMbk
Una scelta che ha contribuito ad alimentare le critiche verso Game Freak da parte della community, arrivando addirittura agli insulti e alle minacce. Dopotutto, i fan sono stati abituati a poter recuperare i propri Pokémon dalla generazione precedente fin dalle versioni Diamante e Perla.
Appunto, dalla quarta generazione in poi. Qual era invece il rapporto tra la terza generazione e le prime due? E’ ciò di cui parleremo in questo nuovo numero di “Objection!” La rubrica in cui vengono trattati i videogiochi e i generi videoludici che più fanno discutere.
La scelta fatta con Pokémon Spada e Scudo ricorda molto la struttura di Pokémon Rubino e Zaffiro, e potrebbe non essere necessariamente un male.
Il Pokédex di Galar come quello di Hoenn?
In Pokémon Rubino e Zaffiro, il Pokédex della regione di Hoenn comprende 202 Pokémon, di cui solo 66 dei 251 presenti nelle prime due generazioni. Inoltre, i videogiochi per GameBoy Advance non sono compatibili in alcun modo con quelli per GameBoy e GameBoy Color.
Un elemento in comune con i nuovi giochi Pokémon per Nintendo Switch, e chi ha iniziato questa saga fin dai primi capitoli avrà sicuramente avuto una reazione simile all’epoca, considerando che nei giochi Pokémon per GameBoy Color è invece possibile scambiare con quelli di prima generazione.
Oltre al fatto che in Pokémon Oro, Argento, e Cristallo, sono comunque ottenibili in gioco tutti i Pokémon di prima generazione anche senza gli scambi tramite la Tempocapsula, ad eccezione degli starter e dei leggendari.
Per completare il Pokédex nazionale di terza generazione, è stato necessario attendere quasi un anno e mezzo per l’arrivo di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia, i remake di Pokémon Rosso e Verde, nei quali è possibile ottenere i 185 Pokémon mancanti in Rubino e Zaffiro, e successivamente scambiarli con la regione di Hoenn.
In verità mancano ancora alcuni mostriciattoli ottenibili tramite Pokémon Colosseum, videogioco per Game Cube, oppure l’evento di Mew presente in Pokémon Smeraldo.
È lecito aspettarsi un trattamento simile anche per i giochi Pokémon di ottava generazione, e sebbene questa scelta sia assolutamente criticabile, è giusto ricordare che non si tratta neanche della prima volta per Game Freak.
Features che vanno e vengono
Oltre all’assenza della Tempocapsula, e la conseguente necessità di ben quattro o cinque giochi per completare il Pokédex nazionale di terza generazione, nei videogiochi di Pokémon per GameBoy Advance mancano diverse features delle generazioni precedenti.
Ad esempio, nonostante l’aggiunta delle condizioni meteorologiche che variano in alcuni luoghi e in alcuni momenti, è presente lo scorrere del tempo ma non l’alternanza grafica tra giorno e notte, inserita per la prima volta con i giochi di seconda generazione.
Un’altra caratteristica assente in Rubino e Zaffiro sono gli sprite animati dei Pokémon, introdotti per la prima volta nella versione Cristallo e tornati nel 2005 con Pokémon Smeraldo.
La caratteristica che sicuramente è mancata ai giocatori nella terza generazione, è la possibilità di visitare due regioni anziché una, e di sfidare ben 16 palestre Pokémon.
Bizzarra anche la perdita di alcune features nel passaggio da Rubino e Zaffiro a Rosso Fuoco e Verde Foglia.
Ad esempio, oltre all’alternanza tra giorno e notte, in Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia scompare anche l’orologio e le condizioni meteorologiche, i due tipi di bicicletta, le Gare Pokémon, ecc.
Si tratta di caratteristiche che, ovviamente, appaiono di nuovo in Pokémon Smeraldo, ma in questo ulteriore passaggio vanno a perdersi altre features introdotte nei remake di Rosso e Verde.
Il Pokédex di Galar nel gioco competitivo
Non tutto il male viene per nuocere, e ci potrebbe anche essere un elemento positivo in comune tra Pokémon Spada e Scudo e Pokémon Rubino e Zaffiro.
Sto parlando delle lotte Pokémon competitive, da sempre elemento più importante per i giocatori hardcore e prese sempre più in considerazione anche dagli sviluppatori.
Nell’ultimo decennio sono stati sempre di più i giocatori che si sono avvicinati al gioco competitivo di Pokémon, vuoi per l’era digitale in cui è facile ottenere informazioni su ogni cosa, ma anche e soprattutto per il VGC (Video Game Championship), il metagame ufficiale delle lotte Pokémon nato nel 2008, accompagnato dal Battle Spot (Lotte a Punteggio) e da tornei regionali, nazionali, e internazionali.
In realtà, Pokémon ha sempre puntato più al gioco multiplayer fin dalla seconda generazione, come si può intuire da un drastico abbassamento della difficoltà dell’avventura rispetto ai primi titoli per GameBoy, e dal metagame di seconda generazione che è quello più basato sull’abilità del giocatore.
Ovviamente, essendo Pokémon un gioco di ruolo, è giusto che il giocatore possa personalizzare al meglio le proprie creature, ed ecco che in Rubino e Zaffiro sono arrivate le Nature, le Abilità, e gli EVs, e con il passare delle generazioni, il numero di mosse apprendibili e oggetti da poter assegnare è aumentato sempre più.
Tuttavia, se nella quarta generazione erano ancora sostenibili lotte competitive in singolo 6 vs 6, dal 2008 in poi sono state necessarie le regole del VGC: i giocatori portano sei Pokémon a testa e li mostrano reciprocamente prima della sfida, per poi sceglierne solo quattro e iniziare una lotta in doppio.
Anche in questo modo, però, non si è riusciti ad ottenere una buona varietà nei VGC, e allora a cosa servono 890 Pokémon se poi ne vengono giocati solo una ventina?
Ecco allora che si potrebbe tornare a qualcosa di simile al metagame chiamato “RSE 200”, dove sono presenti soltanto i Pokémon del Pokédex di Hoenn. Nel caso di Spada e Scudo i Pokémon sono 400, un numero che si riduce ulteriormente se escludiamo le pre-evoluzioni (e i leggendari, che spesso sono banditi nei VGC), ma che allo stesso tempo può comunque risultare una scelta ampia grazie alle novità introdotte.
Parlo ovviamente del Dynamax, la nuova meccanica che rende i Pokémon giganteschi. Il Dynamax è permesso a tutti i 400 Pokémon presenti in questi nuovi giochi, a differenza delle Mega evoluzioni che chiaramente favoriscono l’uso di determinati Pokémon.
Inoltre, il Dynamax permette anche l’uso di nuove mosse, le quali possono anche modificare le statistiche, cambiare le condizioni meteo, e persino creare i campi elementali. Anche in questo caso, grazie al Dynamax non è più necessario utilizzare determinati Pokémon, mosse, o abilità per ottenere determinate situazioni.
Le scelte degli sviluppatori dei videogiochi Pokémon vanno sempre più incontro al gioco competitivo, ma chi è interessato agli altri aspetti di questa fortunata saga videoludica dovrebbe sapere, o ricordare, che in realtà non sono mai stati impeccabili.
Vi lascio come sempre con i link dei numeri precedenti e vi do appuntamento al prossimo “Objection!”
N°1: Objection! Discutiamo di Open World
N°2: Objection! Un open world fatto bene – Horizon Zero Dawn
N°3: Objection! Un open world fatto male – Final Fantasy XV
N°4: Objection! Speciale Days Gone
N°5: Objection! Un open world per chi non ama il genere – Marvel’s Spider-Man
N°6: Objection! Gli open world del futuro