Objection! Il nuovo PS Plus è sottovalutato

Sony ha finalmente rivelato il progetto “Spartacus”, nome in codice della presunta piattaforma gaming di PS4 e PS5 pensata per far concorrenza a Xbox Game Pass.
Altro non è che una nuova forma di PlayStation Plus, il quale va ad unirsi al PlayStation Now che vedrà arricchito il suo catalogo, specialmente con centinaia di videogiochi retro scaricabili.
Eppure la reazione del pubblico non sembrerebbe essere stata delle migliori, complice la permanente assenza di download per i titoli PS3, giocabili solo in cloud, e di retrocompatibilità, oltre alla conferma dell’assenza di esclusive rilasciate al day-one su questo nuovo servizio.
È il nuovo servizio di Sony il tema del nuovo numero di “Objection!” Nonostante gli evidenti difetti, è assurdo pensare che si tratti di una truffa o che non abbia niente da offrire.
Il PS Plus costerà di più?
Il nuovo PS Plus approderà su PS4 e PS5 a partire da giugno sotto tre nuove forme: PS Plus Essential avrà gli stessi vantaggi di quello attuale (ma con due giochi mensili al posto di tre), PS Plus Extra offrirà i giochi PS4 e PS5 contenuti attualmente in PS Now, sia in cloud che in download, ma è il PS Plus Premium a fare la differenza. Quest’ultimo offrirà tutti i vantaggi delle versioni Essential ed Extra e aggiungerà fino a 340 titoli PlayStation, PS2 e PSP giocabili in cloud o scaricabili, e titoli PS3 giocabili solo in cloud.
I prezzi variano in base alla forma di abbonamento scelta, ma si prenderanno in considerazione quelli della versione Premium per un confronto con il Game Pass, essendo il servizio più simile all’offerta migliore di Microsoft.
Il costo di abbonamento mensile sarà di 16,99 euro, contro gli attuali 12,99 del Game Pass Ultimate. Un’offerta meno vantaggiosa, considerando che la versione più ricca del Game Pass, oltre ai vantaggi citati nell’introduzione che continueranno a mancare al servizio di Sony, include anche la piattaforma EA Play, presente su PS4 e PS5 solo come abbonamento separato.
Tuttavia, il servizio di Sony offre da sempre l’ulteriore possibilità di un abbonamento trimestrale e annuale. Nel caso di PS Plus Premium, questi saranno di € 49,99 per tre mesi e di € 119,99 per un anno, con quest’ultimo che sarebbe più economico dell’equivalente di dodici mesi di abbonamento al Game Pass Ultimate.

Considerando l’importanza che stanno ottenendo queste piattaforme gaming, l’abbonamento annuale a PS Plus Premium non sarà sicuramente qualcosa di poco conto.
Inoltre, se è vero che l’offerta di titoli sul Game Pass sembrerebbe poter continuare ad essere la più ricca, dal punto di vista del gioco in cloud PlayStation è avanti da anni, tenendo conto che tutti i titoli presenti su PS Now e sul futuro PS Plus saranno giocabili anche in cloud.
Se il fatto di poter continuare a giocare i titoli PS3 esclusivamente in cloud rimane un difetto, è dovuto al fatto che il cloud gaming è ancora un sistema ancora acerbo. Tuttavia se il cloud gaming dovesse riuscire a prendere piede, Sony ha pronto un servizio del genere fin dal 2013, ma non è un caso, appunto, che il PS Now sia giunto nel nostro paese solo da pochi anni.
Sony e le esclusive: Jim Ryan ha ragione
Viviamo in un mondo di apparenze, dove il populismo becero regna sovrano, senza eccezione per il mondo videoludico.
Si tende a credere che chi ha tanti soldi può permettersi di buttarli, che se vengono offerti prodotti a un prezzo basso si tratta di un regalo, e se invece avviene il contrario è sintomo di avidità.
L’offerta del Game Pass è certamente vantaggiosissima: a soli 12,99 euro al mese è possibile abbonarsi alla versione Ultimate, la quale comprende l’abbonamento Xbox Live Gold, che offre il gioco online e altri vantaggi, tra i quali giochi gratuiti mensili, un ricchissimo catalogo di videogiochi scaricabili che viene aggiornato mensilmente (alcuni, tuttavia, vengono anche rimossi), e l’inclusione ulteriore della piattaforma gaming EA Play.
Il Game Pass offre addirittura qualsiasi esclusiva Microsoft fin dal giorno di lancio sul mercato, cosa che invece, come preannunciato, non offrirà il nuovo servizio di Sony.
Molti credono che questo sia dovuto allo spropositato dislivello economico che c’è tra Sony e Microsoft, il quale ha già visto l’azienda di Redmond fare acquisizioni spaventose nel settore videoludico.
Tuttavia, va ricordato che il reparto gaming è, appunto, solo una branca di Microsoft, e a detta di Phil Spencer, prima del suo arrivo non si era neanche sicuri di mantenerla attiva. Difficile pensare che la svolta portata dalla gestione Spencer basti a mettere l’intero fatturato di Microsoft a sua disposizione.
I discorsi sul budget sono infantili, qualunquisti: non esiste al mondo un’azienda che investe del capitale senza guadagnarci, nemmeno le più ricche, che anzi sono tali proprio perché hanno saputo investire.
Tutto ciò che viene offerto dal Game Pass è pensato per essere sostenuto da quel tipo di servizio, anche le esclusive Microsoft al day-one.
Sony non farà lo stesso con le proprie esclusive per il motivo che ha sempre espresso Jim Ryan, al quale nessuno sembrerebbe voler credere, ovvero per il fatto che si tratta di produzioni molto costose prevalentemente single player.
Gli introiti di questo genere di videogames derivano per lo più dalle singole vendite; un abbonamento mensile che comprende altre centinaia di titoli non basterebbe per rientrare nelle spese.

Microsoft può permettersi di fare l’opposto anche con le esclusive Tripla A, in quanto persino queste sono pensate per approdare sul Game Pass.
Si prenda ad esempio Halo Infinite, il nuovo capitolo della principale esclusiva Microsoft. Per la prima volta Halo diventa addirittura open world, ma per la prima volta ottiene anche il multiplayer free-to-play con tanto di microtransazioni.
Forza Horizon 5, invece, non ha alcun Battle Pass, ma dando un’occhiata ai numeri si evince che, in pochi mesi, il nuovo capitolo della celebre saga automobilistica di Microsoft ha già raggiunto il numero di utenti che il suo predecessore ha ottenuto in due anni.
Difficile pensare che, improvvisamente, l’utenza sia diventata appassionata di un prodotto di nicchia quali sono di base i racing games; più facile credere che la presenza sul Game Pass fin dal day-one, unita al marketing di Microsoft, abbia spinto come non mai il nuovo capitolo di Forza Horizon.
Vendere a prezzo pieno farà sicuramente guadagnare di più, ma i produttori faranno sicuramente i loro calcoli per la vendita di alcuni titoli, ritenendo più conveniente il lancio immediato sulle piattaforme gaming.
E’ il caso di The Medium, il quale ricevette anche un’importante sovraesposizione da parte del marketing di Microsoft (dopotutto, è stato il primo e finora unico titolo esclusivamente next gen presente su Xbox Series X ed S) prima di approdare sette mesi dopo anche su PS5; situazione simile per The Ascent.
Ancor più significativi sono i casi di Outriders e Rainbow Six Extraction, lanciati in contemporanea sul Game Pass e su PC e PlayStation.

Retrogaming Playstation: davvero non interessa?
La reazione più sconvolgente all’annuncio di Sony è quella mancata dinanzi all’offerta di titoli PlayStation, PS2 e PSP scaricabili: davvero una collezione del genere non interessa a nessuno?
Si parla di classici delle prime console PlayStation, compresa la celebre PlayStation Portable. Titoli attualmente difficili da reperire, o acquistabili a un prezzo piuttosto elevato, e persino difficili da giocare in una versione per una piattaforma moderna (si parla ovviamente di metodi legali).
Passino le trilogie di Crash Bandicoot e Spyro, onnipresenti con tanto di remake (che approderanno sicuramente sul Game Pass, dopo l’acquisizione di Activision Blizzard), ma si potrebbe vedere anche la saga di Jak & Daxter e i primi titoli di Ratchet & Clank, restando in tema platform, e che dire, per esempio, dell’intera saga di Metal Gear Solid?
Oppure altri titoli classici come Final Fantasy VII, VIII e IX, attualmente non più disponibili sul Game Pass, ma anche le collezioni Final Fantasy Origins e Final Fantasy Anthology, contenenti rispettivamente i primi due capitoli e il quinto e sesto capitolo della saga. Molti giocatori vorrebbero la Final Fantasy Pixel Remaster sulle console moderne, questo potrebbe essere un surrogato.
A proposito di Final Fantasy, la presenza di classici PSP potrebbe significare anche la presenza dell’amatissimo Crisis Core: Final Fantasy VII, presente finora solo per la vecchia e amata console portatile di Sony.

Uno dei problemi dell’industria videoludica, come denunciato da Claudio Magistrelli un anno e mezzo fa, è quello di non dare troppa attenzione alla propria storia, facendo cadere nel dimenticatoio titoli retro, dei quali si potrebbero addirittura perdere i codici di gioco.
Il nuovo servizio offerto da Sony potrebbe essere l’occasione per recuperare classici introvabili al giorno d’oggi, come i primi tre capitoli di Resident Evil nella loro versione originale, ormai assente su qualsiasi piattaforma gaming e sostituita dai loro remake, o ancora titoli come MediEvil e MediEvil 2.
Si può discutere sul nuovo servizio di Sony, ma parlarne come se fosse esclusivamente negativo o un tentativo mal riuscito di competere con il Game Pass di Microsoft è ingiusto, specialmente dati i numerosi classici retro PlayStation promessi. Sicuramente molti si ricrederanno se il catalogo di Sony sarà quanto preventivato.
Con quest’ultimo parere ci si saluta, lasciando il link ai precedenti numeri della rubrica. Appuntamento al prossimo episodio di “Objection!”