Microsoft acquista Activision Blizzard: “terremoto videoludico”

Il mese di dicembre ha visto Halo: Infinite, approdato sul mercato nel giorno dell’Immacolata, al secondo posto nella classifica delle vendite negli Stati Uniti, alle spalle di Call of Duty: Vanguard.
Un ottimo risultato per Microsoft, considerando che il nuovo capitolo della celebre saga di Halo è presente fin dal lancio (come tutte le esclusive Microsoft) anche su Xbox Game Pass e PC Game Pass, e ha dunque venduto molto nonostante sia ottenibile anche tramite un abbonamento mensile.
Per Microsoft potrebbe risultare ottimo anche che l’unico titolo ad aver venduto di più di Halo: Infinite negli USA, è il capitolo di un’altra celebre saga che, probabilmente, diventerà anch’essa un’esclusiva della casa di Redmond.
Il riferimento è al clamoroso annuncio della giornata di ieri che ha visto Microsoft acquistare formalmente Activision Blizzard per la mostruosa cifra di 68,7 miliardi di dollari.
Se l’acquisizione di ZeniMax Media, società madre di Bethesda, avviata il 21 settembre 2020 per la cifra di 7,5 miliardi poteva già sembrare clamorosa, come si potrebbe considerare la spesa di una cifra superiore di circa nove volte per le azioni di un vero e proprio colosso del mondo videoludico?
Call of Duty, World of Warcraft, Overwatch, StarCraft, Diablo, Candy Crush, Crash Bandicoot, Spyro, ecc. Tutto questo diventerà di proprietà di Microsoft.
Un evento, destinato a cambiare le carte in tavola del mercato videoludico nei prossimi anni, che necessita un’analisi approfondita per tentare di sciogliere i dubbi e immaginare probabili scenari futuri.
Activision Blizzard nelle mani di Microsoft: che succede?
L’annuncio dell’acquisizione di Activision Blizzard è stato rilasciato da Phil Spencer, capo di Microsoft Gaming, nella giornata di ieri. Anche in questo caso ci vorrà molto tempo per definire l’acquisizione ufficiale (ci sono voluti sei mesi dall’annuncio per quella di Bethesda, e Activision Blizzard è molto più grande) e fino ad allora Microsoft e Activision continueranno a lavorare indipendentemente.
Nel frattempo, il primo frutto di questa operazione vedrà diversi titoli Activision Blizzard in arrivo su Xbox Game Pass e PC Game Pass, esattamente come avvenuto lo scorso anno con i titoli del gruppo ZeniMax.
Avere a disposizione numerosi videogiochi importanti, in mezzo a molti altri titoli, con un semplice abbonamento mensile è un grosso vantaggio sulla concorrenza, ma ciò che più interessa sapere ai giocatori è, come nel caso di Bethesda, se i futuri prodotti Activision Blizzard saranno o meno esclusive Microsoft.
Se all’epoca dell’acquisizione di ZeniMax Media era considerata impensabile una spesa di 7,5 miliardi di dollari per lasciare i futuri titoli di Bethesda Softworks come multipiattaforma, come potrebbe essere diverso nel caso di Activision Blizzard con una spesa così mostruosamente più ampia?
Dopotutto, Redfall e Starfield, rispettivamente di Arkane Studios e Bethesda Games Studios, sono stati annunciati come esclusiva PC e Xbox Series X ed S (oltre ad approdare su Xbox Game Pass e PC Game Pass fin dal giorno di lancio). Non c’è apparente motivo per il quale i titoli next gen di Activision Blizzard dovrebbero ricevere un trattamento diverso.

A questo punto si può speculare sull’eventuale futuro dei prodotti Activision Blizzard come esclusiva PC e Xbox. Si parte da Call of Duty, serie videoludica paradossale: citata nell’insulto tipico: “tornatene a giocare a COD!” lanciato tra videogiocatori ma allo stesso tempo, come mostrato anche all’inizio, sempre in cima alle classifiche di vendita.
La serie di Call of Duty vede rilasciare un capitolo all’anno, sempre intorno al mese di ottobre, ora accompagnato dal popolarissimo free-to-play Call of Duty: Warzone. Pubblicare un videogioco della stessa saga ogni anno comincia a essere stucchevole, soprattutto con l’aumento dei costi di produzione e il conseguente aumento dei prezzi dei singoli videogiochi, e con lo sviluppo sempre più impegnativo che rende difficile migliorare un prodotto a cadenza annuale.
Con l’acquisizione di Activision da parte di Microsoft, i prossimi capitoli di Call of Duty saranno sicuramente disponibili al lancio anche su Xbox Game Pass e PC Game Pass. Rendere disponibile ogni anno un nuovo capitolo pagando circa 12 euro mensili per avere il videogioco in questione assieme a decine di altri titoli, potrebbe far tollerare di più i problemi dovuti alla cadenza annuale.
Ma perché non risolvere tali problemi? Diventare un’esclusiva Microsoft metterebbe Call of Duty ancor più sotto i riflettori: sarebbe un bene non essere più considerato anche come un videogioco per qualunquisti beceri.
Piazzare Call of Duty su Xbox Game Pass e PC Game Pass potrebbe anche avere lo stesso effetto di Forza Horizon 5, che ha già raggiunto 15 milioni di utenti in appena due mesi di fronte a un capitolo precedente che ne raggiunse 24 milioni in due anni. Molti giocatori potrebbero tranquillamente continuare a disinteressarsi di Call of Duty, ma se verrà offerto nel proprio abbonamento si potrebbe sempre provare, e chissà…

Call of Duty è solo una fetta della torta; Microsoft si è assicurata anche Overwatch e la possibilità di aumentare il numero di utenti grazie al Game Pass, il quale sicuramente fornirà anche Overwatch 2 fin dal day-one, se non addirittura in esclusiva PC e Xbox (molto dipenderà dagli accordi stipulati fino ad ora).
Con l’acquisizione di ZeniMax Media e Activision Blizzard, l’esclusiva di Halo, e il recente annuncio della partnership con Ubisoft, che porterà Ubisoft+ anche su Xbox e titoli quali Rainbow Six Extraction disponibili al lancio su Game Pass, Microsoft si è praticamente assicurata il futuro del mercato dei First-Person Shooter.
Così facendo Microsoft ha messo le mani anche su una grossa fetta degli eSports, compreso StarCraft II (arriverà finalmente anche su console? Probabilmente lo vedremo su PC Game Pass) e ha soprattutto acquisito anche la Major League Gaming, l’organizzazione eSports di proprietà di Activision Blizzard.
Voci recenti parlavano anche di un possibile arrivo di World of Warcraft su console che a questo punto è assolutamente possibile. World of Warcraft come esclusiva console Xbox potrebbe essere il giusto rivale all’esclusiva di Final Fantasy XIV per console PlayStation.

Un’altra notizia che potrebbe suonare come clamorosa è il fatto che Crash Bandicoot e Spyro, storiche icone della prima generazione di PlayStation, sono tuttora di proprietà di Activision, e con questa acquisizione Microsoft potrebbe assicurarsi l’esclusiva su eventuali titoli futuri della saga.
Infine, essendo quello di Microsoft un ecosistema, viene da chiedersi se i titoli mobile acquisiti (Activision è molto influente anche in questo campo, basti pensare a Candy Crush) rimarranno tali per sempre. Quel Diablo Immortal, per esempio, non avrà davvero nessun porting su altra piattaforma che non sia il tablet?
Microsoft pigliatutto?
Phil Spencer che compra tutto per conto di Microsoft era ormai diventato un meme dopo l’acquisizione di ZeniMax Media, ma l’annuncio dell’affare con Activision Blizzard ha stupido chiunque e riportato in auge una domanda: Microsoft può davvero acquistare chiunque?
Purtroppo girano troppe voci infantili sull’argomento, le quali rischiano seriamente di distorcere la realtà. Si dice che Microsoft, essendo particolarmente ricca rispetto alla concorrenza, è l’unica in grado di sostenere il sistema del Game Pass, ed è un’azienda che se vuole acquistarne un’altra lo fa.
Una persona adulta dovrebbe sapere che possedere tanti soldi significa che, in un o modo o nell’altro, si è stati in grado di accumularli, e se dovessero venir regalati prima o poi finirebbero comunque: Microsoft non regala niente a nessuno, le sue azioni sono calcolate per ottenere nuovi introiti.
Un’azienda per essere acquistata deve prima di tutto voler vendere. Sembrerà strano, ma potrebbe essere stato questo il caso di Activision Blizzard, colpita nello scorso luglio da un’indagine per discriminazione contro le donne, differenze di salario, e molestie sessuali, seguita da una dura protesta da parte dei dipendenti e dei giocatori.
Un duro danno d’immagine dal quale è difficile riprendersi al giorno d’oggi, nonostante le contromisure prese dalla dirigenza. Si aggiungano i problemi nelle produzioni e nella comunicazione avuti sia dal lato Activision che, soprattutto, dal lato Blizzard, ed ecco come potrebbe essere stato creato lo scenario giusto per far intervenire Microsoft.
Non è un caso, a questo punto, che proprio poche settimane fa Phil Spencer si sia espresso contrariamente alla situazione riguardante Activision Blizzard. Una presa di posizione per preparare il terreno a quando, come scritto nell’annuncio, tutti gli studi di Activision Blizzard risponderanno a lui come CEO.

Altro aspetto importante della questione è l’andare ad investire su un settore che può effettivamente portare un vantaggio: le IP di Activision Blizzard sono tutte ottime per l’ecosistema Microsoft, così come lo sono quelle del gruppo ZeniMax, mentre sarebbe stato molto meno sensato investire, per esempio, in un’azienda che sviluppa JRPG, i quali non hanno mai venduto molto su Xbox