Hamlet, la nuova regia di Latella al Piccolo Teatro di Milano

Basta uno strappo in un cielo di carta, fa dire Pirandello ad Anselmo nel suo Mattia Pascal, perchè anche Oreste diventi Amleto, ( o Hamlet).
É sufficiente cioè un avvenimento imprevisto che sveli la falsità della costruzione del suo mondo, perchè le abituali certezze del soggetto si sgretolino e lui resti smarrito, paralizzato, incapace di agire.
L’Amleto (Hamlet) di Shakespeare, è infatti l’opera del dubbio, del fallimento.
Il bardo usa parole ambigue che contengono più significati, che pongono il lettore davanti ad un bivio obbligandolo a scegliere per un significato o un altro che comunque non è mai definitivo. Ed ad ogni momento della vita, si sceglierà in modo diverso e si darà all’opera un senso diverso.
Diceva Virginia Woolf: «Mettere per iscritto le proprie impressioni dell’Amleto, rileggendolo anno dopo anno, significa virtualmente stendere la propria autobiografia, perché noi diventiamo sempre più esperti della vita, e così Shakespeare sembra contenere ciò che abbiamo appreso» (Virginia Woolf, The Essays of Virginia Woolf, Londra 1987).
Questo testo, fondativo per la civiltà teatrale occidentale forse proprio per l’impossibilità di una lettura oggettiva, si presenta dunque come una cartina tornasole. Non solo per i tracciati biografici dei lettori ma anche per quelli della società.
Antonio Latella propone dal 5 al 27 giugno 2021 al Teatro Studio Melato di Milano una sua nuova interpretazione di Hamlet, la terza in trenta anni. Ma a differenza delle precedenti, in questa prevale l’ascolto e non l’urgenza di come presentarlo al pubblico.
Per questo ha commissionato una nuova traduzione a Federico Bellini, e la drammaturgia a Federica Rossellini: per sentire un suono nuovo delle parole intese non come chiacchiericcio, ma responsabilità. Poichè le parole non hanno genere, Latella sceglie due attrici per fare Hamlet e lo spirito del padre. Forse cosi può essere più semplice per il pubblico identificarsi non con il personaggio, ma con l’essenza del testo.
É questo che Latella suggerisce allo spettatore: ascoltare insieme questa opera riproposta in versione integrale.
Hamlet in versione integrale
Lo spettacolo è articolato in due parti, fruibili separatamente (nei giorni della settimana, a partire dalle ore 18) o integralmente nei weekend (a partire dalle ore 14).
Sul palco ci sono dieci attori di diverse età, formazione e provenienza (in ordine alfabetico, Anna Coppola, Francesca Cutolo, Flaminia Cuzzoli, Michelangelo Dalisi, Ludovico Fededegni, Francesco Manetti, Fabio Pasquini, Stefano Patti, Federica Rosellini, Andrea Sorrentino).
Le rappresentazioni integrali sono programmate nei fine settimana (sabato 5 e domenica 6 giugno / sabato 12 e domenica 13 giugno / sabato 19 e domenica 20 giugno / sabato 26 e domenica 27 giugno), con inizio alle ore 14 e durata di circa 6 ore e 40 minuti compreso un intervallo di un’ora tra la prima e la seconda parte e due brevi intervalli intermedi all’interno di ogni parte.
Hamlet in versione integrale ma articolata in due parti
La visione in due giornate distinte prevede l’acquisto contestuale di due date al costo di un singolo biglietto, secondo i seguenti abbinamenti vincolati: chi assiste alla prima parte martedì 8 giugno (ore 18), vedrà la seconda giovedì 17 giugno (ore 18). E così via, secondo il seguente schema:
mercoledì 9 giugno, ore 18 – venerdì 18 giugno, ore 18
giovedì 10 giugno, ore 18 – martedì 22 giugno, ore 18
venerdì 11 giugno, ore 18 – mercoledì 23 giugno, ore 18
martedì 15 giugno, ore 18 – giovedì 24 giugno, ore 18
mercoledì 16 giugno, ore 18 – venerdì 25 giugno, ore 18
La durata della prima parte è di circa 3 ore e 10 minuti più un intervallo di 15 minuti; la durata della seconda parte è di circa 2 ore più un intervallo di 15 minuti.
Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro.
I biglietti si possono prenotare e acquistare attraverso la biglietteria telefonica (02.42.41.18.89 da lunedì a sabato 9.45-18.45 [anche mercoledì 2 giugno], domenica 10-17. Festivi chiuso) o presso la biglietteria del Teatro Strehler (da lunedì a sabato 9.45-18.45, domenica 13-18. Festivi chiuso)