Nel lago del cor, quando ognuno salutò nell’altro la vita

Al Teatro Grassi di Milano, dal 25 al 30 maggio 2021 Danio Manfredini porta il suo spettacolo Nel lago del cor.
Il titolo rimanda da subito all’Inferno dantesco. Nel primo canto infatti, il poeta dopo essersi smarrito nella selva oscura, vedendo davanti a sè il colle illuminato da raggi solari, sente quietarsi quella paura “che Nel lago del cor m’era durata la notte ch’i’ passai con tanta pieta”.
Danio Manfredini però, ci catapulta da subito in un inferno reale: quello del lager e della Shoah. Solo, curvo, stanco, con addosso un triste pigiama a righe, si trascina a fatica sul palco vuoto e disadorno, con solo sulla destra, una impalcatura che ricorda una torretta di avvistamento. Da li, il musicista Francesco Pini esegue musiche da lui composte.
Parla con fatica, quasi che le sue parole siano già impastate di morte, mentre sullo sfondo vengono proiettate gigantografie di suoi disegni: prigionieri scheletrici, o pezzi dei loro corpi, turbinii di neve e cieli plumbei con cui il suo pigiama si fonde.
È un deportato durante una delle “marce della morte”, termine probabilmente coniato dai prigionieri stessi. Le aveva volute Heinrich Himmler nell’estate del 1944. L’avanzata russa aveva sorpreso i tedeschi che avevano per questo deciso di evacuare i prigionieri di tutti i campi di concentramento dell’Europa orientale e trasferirli all’interno del Reich perchè non ci fossero testimoni dell’eccidio.
Parla fra sé e sé, quasi incredulo lui stesso, come se il male abbia confuso tutte le possibilità di comprensione o se la ragione rifiuti di accettare l’industria perversa dello sterminio di cui è stato testimone.
Ritornano, a pezzi, alcune frasi di Levi in Se questo è un uomo che evocano il contesto spaziale, sonoro e temporale. Ci sembra di vedere le baracche del campo, il piazzale dell’appello, le torrette, gli orizzonti muti intorno al crematorio. Sentiamo il miscuglio di lingue europee soverchiato dai latrati tedeschi. E avvertiamo che il tempo scorre diversamente: non ha senso parlare di domani, quando vivere una sola ora in più è già tanto, quando ogni giorno ha la sua notte e la sua morte e si prega perchè al tramonto il sole resti una manciata di secondi in più nel cielo.
Sentiamo l’angoscia del dubbio sulla scelta della fila di sinistra o in quella di destra, perchè si muore cosi, per un si o per un no o per la fila “sbagliata”. E il dubbio è seguito dalla vergogna di essere vivi al posto di un altro, perchè forse sopravvivono solo i peggiori. Risuona forte, e si staglia contro il cielo, l’imprecazione contro quel Dio che scappa via da loro, che sembra aver perso, anche lui, identità.
Nel lago del cor, nella sua bellezza cruda e vera, è molto forte ed ha un potere evocativo quasi straziante. Ci sembra di udire le voci di quei corpi scheletrici, la loro voglia di non sentire, di non capire, di auto annullarsi. Al contempo però, percepiamo anche quell’istinto di vita pregresso che spinge i sopravvissuti ad andare avanti, passo dopo passo, a non cedere, ad andare verso la libertà.
Danio Manfredini è il dolore nel sentire l’umanità sfumare mentre si saluta nell’altro la vita. Nel lago del cor è dedicato dall’artista ai sopravvissuti dello sterminio nazista, che con le loro parole gli sono stati da guida, ma è anche pensato come una sorta di requiem, per tutti coloro che sono morti in quei lager.
Piccolo Teatro Grassi (Via Rovello, 2 – M1 Cordusio), dal 25 al 30 maggio 2021
Nel lago del cor
di e con Danio Manfredini
musiche composte ed eseguite dal vivo da Francesco Pini
aiuto regia Vincenzo Del Prete
dipinti e maschera Danio Manfredini
progetto audio Marco Olivieri
progetto luci Giovanni Garbo
scenografo Rinaldo Rinaldi
direzione tecnica Guido Pastorino
produzione La Corte Ospitale con il sostegno di Théâtre du Bois de l’Aune
in collaborazione con Armunia Rosignano Marittimo
Orari: da martedì a sabato, ore 19.30; domenica, ore 16.
Durata: 60 minuti senza intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai protagonisti su www.piccoloteatro.tv