Il mistero Arnolfini: la verità nello specchio
Vi è capitato mai di vedere il quadro dei coniugi Arnolfini, alla National Gallery di Londra dove è arrivato viaggiando un po’ attraverso l’Europa? Sapevate che da anni storici dell’arte si interrogano sui misteri che racchiude?
Dipinto nel 1434 dal pittore fiammingo Van Eyck, che scrive sul quadro, sopra lo specchio “Johannes de eyck fuit hic 1434”, Jan van Eyck è stato qui, viene donato da Don Diego de Guevara nel 1516 a Margherita d’Austria, regina dei Paesi Bassi. Arriva poi in Spagna con Maria di Ungheria, sorella di Carlo V. E lo si ritrova ancora là agli inizi del 1800, nella residenza occupata da Giuseppe Buonaporte, fratello di Napoleone. Poi, dopo la disfatta di Waterloo si ritrova a Londra, forse portato via come bottino di guerra.
Il quadro 82 x 60cm ca, raffigura una coppia borghese, in abiti ricchi e variopinti in una stanza matrimoniale. Lui, ricco mercante toscano, da la la mano a lei, che sembra incinta. Sulla destra appare il letto e sulla sinistra una grande finestra. Una serie innumerevole di oggetti che rimandano ad una simbologia anche cristiana, sono dipinti con grande precisione e rigore.
Gli zoccoli, l’arancia, il ciliegio fiorito, la candela accesa sopra la testa dell’uomo, quella spenta da tempo, a giudicare dalla cera colata, sopra la testa della donna. Niente è lasciato al caso.
Ma allora perchè lo specchio alle loro spalle, tondo e convesso che dovrebbe rispecchiare il dietro di quello che lo spettatore vede davanti a sé, riporta altri dettagli o ne omette qualcuno, come se la verità fosse solo quella rappresentata dallo specchio e non quella che lo spettatore vede nella stanza?
É proprio partendo dallo specchio che Jean-Philippe Postel, medico scrittore, si diverte a scomporre, come in un rebus, la simbologia del quadro con un fare quasi poliziesco. E se lo seguite tra le pagine del suo libro, Il mistero Arnolfini, Indagine su un dipinto di Van Eyck, appena edito da StorieSkira, niente vi sembrerà più come appare!
Scoprirete cosi i tanti misteri e le verità che si nascondono nello specchio; come il cane, simbolo di fedeltà nel matrimonio, raffigurato ai piedi della coppia che non compare nello specchio. Ma cosa ancor più enigmatica, lo specchio non riflette le mani di lui e lei; al loro posto “una macchia nera, densa, arrotondata, che taglia in due la figura del visitatore in rosso, nasconde in parte l’abito del personaggio in azzurro e sembra dare origine a un lungo tortiglione”.
Da qui la teoria di Jean-Philippe Postel che vi porterà in un viaggio andata e ritorno dal purgatorio.
Il mistero Arnolfini, Indagine su un dipinto di Van Eyck
Jean-Philippe Postel
prefazione di Daniel Pennac
Edizioni StorieSkira, 2017,
14 x 21 cm, 128 pagine
34 b/n, brossura
ISBN 978-88-572-3441-0
€16,00