Senza utopia non si fa realtà, il sogno di Franco Russoli
James Bradburne, attuale direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense, illuminato dalla profonda riflessione di Russoli, direttore di Brera dal 1957 al 1957, tra i più attivi promotori della museologia italiana, ha voluto rendergli omaggio con la pubblicazione, Senza utopia non si fa realtà, scritti sul museo (1952/1977).
Il volume, pubblicato da La biblioteca d’arte Skira, riunisce alcuni sui scritti sul museo e la sua identità civica. Per volere di Bradburne, è stato presentato alla stampa il 21 marzo 2017, 40 anni esatti dalla sua morte, avvenuta appunto il 21 marzo 1977. Erica Bernardi ha curato l’importante edizione.
Senza utopia non si fa realtà, scritti sul museo, è un testo importante, ancora attuale, che nasce nel primo dopoguerra. Bisogna pensare infatti alla ricostruzione e all’ammodernamento di molti musei andati distrutti durante i bombardamenti, mentre l’avvento di cinema e fotografia, stanno imprimendo un carattere visivo alla cultura.
Questa per Russoli, che ha militato nella resistenza, deve avere un ruolo fondamentale nello sviluppo democratico dell’Italia. Cultura non significa realizzazioni spettacolari capaci di generare solo stupore, ma un’attività continua e capillare di formazione e informazione perchè diventi parte integrante dell’attività civica.
Coscienza civile e culturale quindi, come fondamento per ogni sviluppo reale di progresso.Anche il museo deve trasformarsi in un centro di civiltà, un luogo dove il visitatore alimenta i problemi di conoscenza, una sorta di palestra dove esercitare il suo spirito critico, riuscendo a leggere la storia come attuale.
Il museo non è più il luogo di conservazione ben isolato dall’ambiente che lo circonda, legato al mito della contemplazione solenne e disperatamente solitaria di pochi eletti; ma un organismo vivo, didattico, dove una pluralità di relazioni storiche ed attuali si verificano.
Deve essere capace si, di onorare la tradizione, ma senza perdere di vista l’innovazione. Ed è qui che Russoli ha la grande intuizione: immagina La grande Brera, un centro di attività museali in dialogo con la vita della città, che incorpori, oltre alla pinacoteca anche la sede della più importante raccolta di arte moderna nell’attiguo Palazzo Citterio.
Un museo d’arte contemporanea per Russoli è infatti essenzialmente un laboratorio di sperimentazione. Russoli ha quindi delineato, anche topograficamente, le basi per un’azione di riqualificazione del quartier Brera. Come tutti gli innovatori si espone alla critica, al rifiuto, all’incomprensione dei contemporanei, anche perchè addita i “binari arrugginiti della normale amministrazione”.
Russoli è stato, tra l’altro, tra i fondatori del FAI (Fondo Ambiente Italiano), tra i maggiori promotori del Comitato nazionale di ICOM (International Council of Museum), e ha partecipato alla fondazione del ministero dei Beni culturali (1974).
Questo libro è la prova che un sogno non muore quando nutrito da intelligenza e amore, come è stato questo di Russoli che ha guidato da allora, pur con pause, il percorso di Brera. Esso include, nel 2018, l’apertura di Palazzo Citterio.
Edizioni Skira
2017, 15 x 21 cm, 280 pagine, 26 b/n, brossura
ISBN 978-88-572-3537-0, € 38,00