“Cosa fare, come fare” di Iolanda Romano, decidere insieme per praticare la democrazia

“Siamo disposti a continuare a subire decisioni che vengono prese senza coinvolgerci, a rinunciare a costruire un futuro per noi e per i nostri figli? Forse no, ma non sappiamo come fare. Ecco perché ho scritto questo libro”. Si potrebbe riassumere in questo periodo il nuovo libro di Iolanda Romano, “Cosa fare, come fare”, edito da Chiarelettere e già disponibile nelle librerie italiane.
Una proposta su come fare democrazia scaturita dall’esperienza e dalla voglia di cambiare un sistema che si professa garantista nei riguardi di tutti i cittadini, ma che si scopre alla fin fine soggiogato dalla necessità non soddisfatta di convogliare in maniera armoniosa i vari interessi in gioco.
La questione della Tav non è altro che l’esempio più eclatante dell’insofferenza dell’attuale sistema politico e democratico, capace di generare con puntuale frequenza enormi conflitti riguardanti argomenti che concernono tutti. Lotte intestine per non far restare inascoltata la propria voce all’interno di battaglie generali.
“Cosa fare, come fare” è una teoria dell’agire deliberativo in tutte le varie strutturazioni pratiche, come definito da Gustavo Zagrebelsky, giurista italiano e presidente della Corte costituzionale dal 28 gennaio al 3 settembre 2004, di cui l’autrice riporta un intervento nella parte finale della pubblicazione. Un libro che si inserisce nella categoria aristotelica delle teorie pratiche, perché non è semplicemente una narrazione dell’esperienza personale di Iolanda Romano, di quello che ha fatto e dei risultati che è riuscita ad ottenere, ma è anche e soprattutto il tentativo tanto coraggioso quanto difficile di inquadrare in una teoria le opere e le attività concretamente messe in pratica.
Iolanda Romano illustra al lettore metodi innovativi, ma allo stesso tempo semplicissimi dal punto di vista concettuale, per fare democrazia, quella vera, quella che pone come fulcro essenziale la necessità di ascoltare tutti i punti di vista, in modo tale che le decisioni collettive siano tali non solo teoricamente ma anche concretamente. L’autrice presenta tre famiglie di metodi e ne sceglie uno, il metodo del dibattito pubblico sui grandi interventi, considerato uno strumento non ottimale, ma assolutamente funzionale in rapporto ad una società ancora troppo poco matura.
Le teorie dell’autrice vengono calate all’interno dei casi concreti, processo inevitabile per consentire la comprensione pratica di una loro reale possibilità di applicazione all’interno del nostro amato e complicato Paese. Metodi e teorie, dunque, che non restano sulla carta, ma che trovano una collocazione naturale all’interno di una realtà troppo difficile e controversa per non meritare di essere cambiata; e Iolanda Romano, quantomeno, prova a farlo.
Giuseppe Ferrara
24 novembre 2012
INFO:
Autore: Iolanda Romano
EDITORE: Chiarelettere – Collana Reverse
Pagine: 176
Prezzo: 11,00 € (disponibile anche in e-book al prezzo di 7,99€)