“La guerra democratica”, di Massimo Fini
È da poco approdato in libreria “La guerra democratica”, il nuovo libro di Massimo Fini, edito da Chiarelettere. Lo scrittore-giornalista, già autore di numerosi libri di successo, tra cui “La Ragione aveva Torto?”, “Il vizio oscuro dell’Occidente” e “Il Mullah Omar”, torna a distanza di un anno ad infiammare gli scaffali dei lettori italiani con la sua aguzza e incandescente capacità critica, sempre piegata ad un solo e grande padrone: la ricerca di quella verità che dovrebbe essere al centro del lavoro di ogni giornalista.
Massimo Fini, con un libro alla cui lettura di certo non ci si annoia, si lancia a spada tratta in una feroce accusa contro coloro che, nascondendosi dietro il velo sottile ma comodamente avvolgente dei diritti umani e dei valori universali, si fanno fautori di aggressioni e guerre sanguinarie, scavalcando non solo il diritto internazionale, ma anche qualsiasi scrupolo di coscienza. Massimo Fini si scaglia contro quella guerra che pretende di non essere considerata tale, ma che a tutti gli effetto lo è, contro la “guerra democratica, che non si dichiara ma si fa, con cattiva coscienza, chiamandola con altri nomi”.Le guerre, di ogni tipo, si sono da sempre fondate su pretesti, più o meno plausibili. Lo si faceva con l’imperialismo e lo si è continuato a fare lungo tutto l’Ottocento e il Novecento. La dicotomia tra Occidente democratico e blocco antiliberale sovietico ha sviluppato e nutrito la considerazione, o forse la speranza, che l’Occidente fosse l’unico vero garante e sostenitore dei diritti umani e della sovranità. Con il crollo del blocco sovietico si pensava che finalmente le prerogative dei popoli e le libertà individuali avrebbero prevalso su tutto e tutti, ma così non è stato; anzi, per Fini è avvenuto l’esatto contrario. Le democrazie occidentali non solo reputano sé stesse “superiori”, ma si considerano anche legittimate, sotto la guida spietata degli Stati Uniti, ad imporre i propri modelli, le proprie convinzioni e la propria forza distruttiva ovunque e contro chiunque.
<<In vent’anni, otto guerre: conflitto del Golfo (1991), Somalia (1992), Bosnia (1995), Serbia (1999), Afghanistan (2001), Iraq (2003), ancora Somalia, per interposta Etiopia (2006), e infine Libia (2011). E altre ne minacciano: alla Siria e soprattutto all’Iran>>. Fini punta il dito contro la falsità che impregna i motivi di questi conflitti. Ad eccezione della guerra del Golfo che aveva una qualche forma di legittimazione, semmai se ne possa trovare una, essendo stata avallata dall’Onu, le altre sono guerre di pura aggressione, scatenate dall’ipocrisia di chi si nasconde codardamente e avidamente dietro la maschera insanguinata dei diritti umani, ogni volta sbattuti egoisticamente sulla faccia dolorante dei popoli innocenti.
Una guerra, tra l’altro, ridicolmente codarda, condotta con macchine di distruzione che neutralizzano il combattimento, rifiutando perfino di concedere la possibilità di difendere il proprio onore, la propria vita. L’etica, la legittimità e la dignità vengono calpestate da quei “portatori di pace e democrazia” che proprio di tali valori fanno uno sporco vessillo, utilizzato astutamente e deplorevolmente con il solo scopo di nascondere la loro vera faccia, quella con un ghigno stampato sulle labbra, quella con la $ tatuata sulla fronte.
Info:
Edizioni Chiarelettere – pp. 304 -14,90 euro
Il libro è disponibile in formato ebook al prezzo di 9,90 euro
Giuseppe Ferrara
15 maggio 2012