“Chi manda le onde”. Fabio Genovesi presenta il suo ultimo romanzo alla libreria Pagina 348
Sabato 14 marzo lo scrittore Fabio Genovesi è stato ospite della libreria romana Pagina 348 per parlare del suo ultimo romanzo, edito da Mondadori.
“Chi manda le onde” è un libro corposo e meditato, pubblicato dopo ben quattro anni di lavoro. D’altra parte per l’autore “un romanzo esce quando è pronto”, quando si ha effettivamente qualcosa da dire e una bella storia da raccontare, non quando lo chiede l’editore. Quello di Genovesi è un romanzo corale e a tre voci che racconta la storia di una famiglia, formata da Serena e i suoi due figli, e delle persone che le ruotano attorno. Il narratore segue le loro esistenze strampalate e sballottate dalle onde della vita fino a quando si ritroveranno tutti parte di una stessa famiglia più grande, strana ma bella.
Nel corso dell’incontro, incalzato dalle domande dei presenti, Genovesi ha parlato dei romanzi precedenti, della passione per i film horror e della sua “perversione per la cronaca locale di ogni parte d’Italia”, inesauribile fonte di ispirazione per la costruzione delle sue storie. L’autore ha parlato della sua Versilia e del rapporto che ha con il microcosmo del piccolo centro in cui è nato e tuttora vive. “La città non mi piace, non la capisco, non ne capisco i vantaggi”, ha dichiarato sottolineando il suo attaccamento a Forte dei Marmi, nota località turistica costretta a vivere una vita a doppio ritmo. Tanto frenetico e pieno è il tempo dell’estate, tanto desolato e malinconico quello da riempire durante i mesi invernali. Forte dei Marmi è un luogo votato alla mondanità, teatro di incontri straordinari e origine di conseguenti situazioni assurde: il giornalaio di fiducia di Genovesi va a cena con Vargas Llosa e lo chiama confidenzialmente Mario, il padre era l’idraulico di Mina, costretto a sorbirsi ad ogni chiamata ore e ore di concerti della cantante, il bagnino soccorre Montale in spiaggia, il calciatore Gullit viene scambiato per un immigrato in panetteria. La Versilia, “terra di artisti per necessità”, con i suoi abitanti e villeggianti è una continua fonte di ispirazione a cui attingere, ed è anche lo sfondo su cui si sviluppa la storia di Chi manda le onde.
Fabio Genovesi ha parlato anche degli aspetti più pratici del lavoro dello scrittore, confidando ai lettori le sue abitudini e il suo metodo. Conservatore e tradizionalista, scrive rigorosamente a mano la prima versione dei suoi romanzi, procede poi a un taglia e incolla letterale, con tanto di forbici e colla, per eliminare il superfluo e dare forma più compiuta al libro del caso. L’elaborazione di questo vero e proprio manoscritto lo costringe a dover riscrivere e dunque ripensare le parti che non lo soddisfano, non limitandosi al tagliare da una parte e incollare da un’altra con un click del mouse frasi che inevitabilmente lasciano intravedere al lettore più attento la loro natura di “toppe”. Lo scrittore si è poi soffermato a descrivere il suo particolare modo di narrare “a raggiera”, una tecnica mutuata da quella degli anziani, suoi quotidiani compagni di vita e amici, incapaci di raccontare eventi e situazioni del tutto lineari senza ramificazioni, tergiversazioni e partenze per la tangente, trasformando spesso un banale accadimento in un racconto epico.
Cristina Nicosia
18 marzo 2015