Lezioni in paradiso alla libreria Pagina 348. Fabio Bartolomei racconta il suo ultimo romanzo
Costanza è una ragazza di trentatré anni come tante, una cosa, però, la rende straordinaria: la proposta di un lavoro che definire a tempo indeterminato risulta riduttivo. Viene infatti assunta a tempo eterno con la mansione di angelo custode in paradiso, un paradiso che ha poco a che fare con l’immagine edulcorata con cui di solito pensiamo al regno dei cieli e molto, invece, con quella di una grande azienda dove i lavoratori vivono difficoltà e umiliazioni più terrene che celesti.
Per la seconda volta, dopo Vittoria di “We are family”, Bartolomei mette al centro della storia un personaggio femminile riuscito e positivo. Nella protagonista l’autore fa confluire le debolezze e la forza di una ragazza qualunque e, più in generale, quelle di ogni essere umano; attraverso di lei esplora il delicato rapporto di un padre e una figlia, rimasti soli dopo la prematura scomparsa della madre. Il tutto raccontato con una leggerezza che non sfiora mai sentimentalismi né toni retorici.
Costanza è sensibile, attenta e motivata. Dotata di un “talento cristallino nel ramo della custodia”, mette tutta se stessa nel tentativo di salvare il diletto che le è stato assegnato e si unisce alle rivendicazioni sindacali dei custodi più consapevoli e agguerriti, che, opponendosi ai corrotti, denunciano condizioni di lavoro insostenibili, diritti calpestati e tentativi di ridicolizzazione a stento sfuggiti («…ci mancano solo le ali! Ah, ma se pensano di mettermele io giuro che…»).
Questa, per sommi capi, la trama di “Lezioni in paradiso”, l’ultimo romanzo di Fabio Bartolomei pubblicato dalle edizioni e/o e presentato ieri alla libreria Pagina 348 di Roma, davanti a un nutrito gruppo di lettori.
Attraverso le domande del libraio Marco Guerra, tra i primi ad essersi accorto delle potenzialità dei suoi libri, e quelle dei lettori presenti, Fabio Bartolomei ha svelato qualche retroscena del romanzo da poco pubblicato e anche qualcosa di sé. Si scopre, ad esempio, che la storia di Costanza nasce in realtà come soggetto per un cortometraggio, poi trasformato in un romanzo vero e proprio. Veniamo a sapere che un numero di pagine ridotto e un intreccio meno complesso non sono sinonimi di un lavoro più semplice, l’autore ha infatti confidato di aver avuto maggiori difficoltà a portare a termine questo libro rispetto ai precedenti, romanzi dalla costruzione più articolata. Ammette anche di essere riuscito a centrare l’obiettivo solo al secondo tentativo e di aver dovuto riscrivere completamente il testo dopo essersi confrontato sulla prima stesura con il suo editor.
L’autore ha parlato del corso di scrittura (già alla seconda edizione) che tiene proprio nella libreria Pagina 348, e di quanto questa nuova attività gli stia dando belle soddisfazioni e nuove consapevolezze sul suo mestiere di scrittore. Ha ripercorso anche la sua carriera di lettore, iniziata davvero, dopo anni di libri letti solo per avere argomenti con cui rimorchiare le ragazze, quando, folgorato da “Cent’anni di solitudine”, scoprì la letteratura con L maiuscola.
Per chi ancora non lo conoscesse, Fabio Bartolomei ha esordito nel 2011 con “Giulia 1300 e altri miracoli”, e rappresenta uno dei rari casi in cui il manoscritto di un perfetto sconosciuto viene individuato nel marasma di migliaia di proposte e pubblicato da una casa editrice (e/o) che decide di scommettere, a ragione, su un esordiente assoluto.
“Giulia 1300 e altri miracoli” si è fatto largo poco a poco grazie al passaparola dei lettori e alla lungimiranza di qualche libraio fino a riscontrare un successo sempre crescente che, molto probabilmente, registrerà una brusca accelerazione nel prossimo anno. La brillante storia dei quattro protagonisti alle prese con la gestione di un agriturismo e costretti a fare i conti con la camorra ha infatti colpito l’attore e regista Edoardo Leo che ne ha tratto un film, in uscita a gennaio, dal titolo “Noi e la Giulia”.
Il talento di Bartolomei per la narrazione e la sua naturale predisposizione alla commedia, hanno trovato conferma nei due libri successivi, “La banda degli invisibili” e “We are family”, vincitore del Gran Premio delle lettrici di Elle come miglior romanzo dell’anno.
Fabio Bartolomei è uno scrittore che piace sempre di più, i numeri sono lì a testimoniarlo, i suoi libri divertono e commuovono, animati da comicità genuina e amarezza, buoni sentimenti e attenzione alla realtà, ingredienti dosati scientificamente in un mix irresistibile. Ma oltre all’innegabile bravura c’è qualcos’altro dietro il suo successo, ciò che lo rende così amato è forse la naturalezza, la semplicità e l’autoironia con cui si pone sempre di fronte al suo pubblico, ormai affezionato, facendo di ogni presentazione l’occasione di una chiacchierata informale su dei libri che ci piacciono molto.
di Cristina Nicosia
9 novembre 2014