Salone del Libro 2020: Il mondo post pandemia secondo Stiglitz

Il Salone del libro di Torino quest’anno può fregiarsi dell’autorevole presenza, seppur virtuale, del premio Nobel per l’economia Joseph E. Stiglitz, che ci fornisce una visione del mondo post pandemia.
Se pensiamo che nel 2022 potremo riprendere il mondo che abbiamo
lasciato nel 2019 ci sbagliamo di grosso
Il covid 19 non è un virus equo ed ha messo in luce tutti i fallimenti e le disuguaglianze presenti nella società globalizzata.
Il giudizio di Stiglitz è duro soprattutto nei confronti della politica degli USA, per la mancanza di equilibrio tra mercato, società civile e governo. A suo parere se avessimo, maggiormente investito nella scienza e nella
ricerca, sarebbe stato possibile arrivare molto prima alla scoperta di un vaccino, invece l’economista accusa il presidente Trump di aver tagliato 1/3 dei fondi federali per la scienza.
Inoltre a suo avviso negli Usa, la mancanza di una sanità pubblica, ha favorito il proliferare del virus, in quanto le fasce più povere della popolazione non avevano possibilità di effettuare i tamponi e curarsi negli ospedali, in più erano costrette a lavorare, seppur malate, per non perder lo stipendio, contagiando così i colleghi.
Un’ulteriore critica alla gestione dell’emergenza riguarda gli investimenti dei governi americani durante la crisi, destinati solo alle grandi aziende, fattore che ha messo in ginocchio le piccole imprese e ha aumentato il tasso di disoccupazione, arrivato al 25%, con un incremento della povertà.
In questo periodo e’ cresciuta la forbice delle disuguaglianze e sono aumentate le persone costrette a cercare un pasto nelle mense gratuite per i poveri.
Una situazione drammatica che mette in luce gli squilibri già presenti in una società come quella statunitense indebolita dalle politiche neoliberiste.
Gli Stati Uniti hanno avuto il più alto numero di morti perché presentano le
più grandi disuguaglianze nella ricchezza, nel reddito e in ambito sanitario.
Qual è la strada per uscire dalla crisi?
Stiglitz ce la indica nel suo libro presentato oggi a Torino, dal titolo:
“Popolo, potere e profitti”.
Un mondo alternativo è possibile.
Questa alternativa è ora un imperativo.
Un mondo fatto di uguaglianza e giustizia sociale,
con mercati ben regolati, con forme di sfruttamento e sovvenzioni circoscritte.
Una società che rispetti l’ambiente, con importanti investimenti pubblici nel campo dell’istruzione, delle infrastrutture, della scienza e della tecnologia.
Tutto ciò affinché i cittadini abbiano una vita dignitosa, lavoro, abitazione adeguata, accesso all’assistenza sanitaria, una pensione sicura ed istruzione garantita ai figli.
Ciò non è impossibile secondo l’economista perché le nostre società posseggono le risorse, vanno soltanto meglio gestite e ripartite equamente.
con il contributo di Gian Marco Bonazzi