Protesta sul Cupolone contro la direttiva Bolkenstein
Roma. Clamorosa protesta a Roma: Marcello De Finizio, imprenditore triestino, si è arrampicato sul cupolone di Piazza San Pietro per protestare contro contro la politica economica del governo e contro l’euro. È stato fatto scendere solo quest’oggi alle 17:30 ma solo dopo aver esposto uno striscione che riassumeva i motivi della sua protesta:
“Help!!! Basta Monti, basta Europa, basta multinazionali. Ci state ammazzando tutti. Sviluppo??? Questa è solo macelleria sociale”.
Ora la sua posizione e’ al vaglio della gendarmeria vaticana.
L’uomo era entrato nella basilica pagando regolarmente il biglietto ed una volta arrivato in cima ha messo in scena la sua protesta. Ha poi trascorso la scorsa notte in una posizione molto pericolosa che praticamente non permetteva alcun tipo avvicinamento. Dopo esser riuscito ad ottenere due colloqui telefonici con i ministri Moavero e Gnudi gli era stato assicurato che, una volta sceso, sarebbe stato ricevuto a Palazzo Chigi. Questa la dichiarazione che ha rilasciato telefonicamente a Sky Tg24 dopo aver parlato con i ministri: “Non sono un pazzo suicida, sono solo disperato. Scenderò solo se il governo si impegna a convocare subito un tavolo con i rappresentanti dei balneari. Questa storia deve finire, l’Italia deve ripartire. Finora ci sono state solo promesse, hanno fatto solo tagli. Ho parlato al telefono con dei ministri, ma non scendo per ricevere solo una pacca sulla spalla e un calcio nel sedere, come sempre”.
De Finizio non è nuovo a questo genere di imprese, oltre ad aver inscenato numerose proteste di piazza e scioperi della fame, lo scorso marzo De Finizio aveva passato quattro giorni sui tralicci del pontone “Ursus”, nel Porto Vecchio di Trieste, mentre a luglio era salito per la prima volta sulla cupola di San Pietro, per protestare contro la direttiva Bolkenstein, in quel caso vi rimase per oltre quattro ore, scendendo soltanto dopo aver avuto la garanzia che avrebbe parlato con l’attuale ministro del Turismo, Piero Gnudi.
I motivi delle sue proteste riguardano come detto la situazione del suo locale sito sulla riviera barcolana di cui da anni è titolare: “La voce della luna”. Un locale tanto famoso quanto sfortunato, venne infatti distrutto da un incendio nel giugno del 2008 e poi ulteriormente danneggiato dalla mareggiata del dicembre successivo. Per ottenere il risarcimento dei danni De Finizio insceno’ proteste di piazza e scioperi della fame. Seguirono varie traversie ed ora l’imprenditore teme di dover interrompere definitivamente la sua attività in seguito alla direttiva europea Bolkenstein, che dovrebbe consentire la messa all’asta di molte aree balneari attualmente in concessione demaniale a piccole-medie imprese turistico-balneari.
Solidarietà è stata espressa nei confronti di De Finizio dai proprietari balneari di Viareggio che quest’oggi lo avevano raggiunto sotto il cupolone dichiarando di sostenere la sua stessa battaglia: ”Siamo qui sotto per far sentire che non è solo – ha affermato Emiliano Favilla del Comitato viareggino ‘no alle aste’ – ma sono arrivati anche rappresentanti dalle Marche, dallo stesso Lazio, siamo una sessantina di persone che vogliamo trovare tutti una soluzione alle nostre vicende. Certo Di Finizio purtroppo ha avuto il ristorante che è andato distrutto per un incendio su un terreno demaniale e la sua situazione è diversa dalla nostra in quanto si trova senza l’impresa materiale, però come noi vive l’incertezza del futuro, senza che le banche gli diano un mutuo per poter riprendere la sua attività e con il rischio delle aste, insomma il suo gesto disperato deve far riflettere, noi non siamo qui certo per istigarlo, ma sicuramente – afferma Favilla – per fargli sentire che non è solo in attesa che venga ricevuto da qualche ministro come ha richiesto in queste ore di trattative”.
Intanto però centinaia di famiglie rischiano quindi di perdere il loro lavoro per via di questa direttiva, vi terremo informati sull’evolversi del caso.
Enrico Ferdinandi
3 ottobre 2012