Martina e Nocciolino al Teatro l’Aura di Roma

Intervista col giovane autore e interprete, ma anche alla sua prima esperienza di regia.
Il 5 e il 6 Dicembre 2014 il Teatro l’Aura presenta lo spettacolo per bambini Martina e Nocciolino, una bellissima e magica favola.
Il progetto nasce circa un anno e mezzo fa da un’idea di Giorgio Volpe –qui nella triplice veste di autore, regista e attore. Nonostante la giovane età e il fatto che questa sia la prima prova da autore, il lavoro risulta essere comunque completo ed originale. Giorgio Volpe ha sicuramente dimostrato passione ed entusiasmo per questo progetto totalmente autoprodotto.
Lo spettacolo racconta la storia di Martina, una bambina vivace e curiosa che, all’improvviso, si ritrova catapultata nel mondo del Buon Popolo dove incontra Nocciolino, simpatico folletto dallo spirito avventuroso. Il nuovo amico propone alla piccola Martina uno scambio: lei passerà una giornata nella Contea di Giù di Su per Giù confondendosi fra i folletti grazie ad un cappuccetto incantato, mentre Nocciolino potrà esplorare il mondo degli umani che tanto lo affascina.
Martina accetta e si ritrova protagonista di mille avventure popolate da bizzarri personaggi. A spezzare questa giocosa atmosfera è un pasticcio commesso da Polline -fatina gentile ma un po’maldestra- carissima amica di Nocciolino, la quale ha infranto un antico patto magico donando al folletto il cappuccio incantato. Questa azione mette a repentaglio l’equilibrio tra le due Contee magiche!
Se il primo episodio è incentrato principalmente su avventure dal carattere fatato, il secondo vede invece protagonista la sola Martina alle prese con i personaggi buffi e bizzarri che stavolta popolano il mondo umano, come un allegro vecchietto e un tenero bambino.
Nel terzo ed ultimo episodio, Martina percorre insieme al suo caro amico Nocciolino le sale del museo della città di Nusa dove sono i quadri, magicamente, a prendere la parola.
Ma cosa ne sarà dell’amicizia tra Martina e Nocciolino, visto il pasticcio dovuto all’ingenuità di Polline?
Lo spettacolo è divertentissimo, i più piccoli sono catturati dall’atmosfera magica che li circonda e allo stesso tempo vengono in contatto con tematiche importanti come la diversità -sociale, culturale e sessuale-; la necessità di stimolare i più giovani a riprendere il contatto con il mondo circostante, chiamandoli ad un dialogo reale e non mediato attraverso la tecnologia. Martina, e i piccoli spettatori insieme a lei, fa esperienza di questi problemi e cerca delle soluzioni riflettendo con molta più maturità di quella che ci si aspetterebbe da una bambina di otto anni.
In occasione della prima abbiamo avuto occasione di intervistare alcuni membri del cast: Giorgio Volpe, Camilla Bianchini, Maria Grazia Maniscalco, Stefania Casellato.
D: Un paio di domande rivolte in particolare a Giorgio: tu sei autore, attore e regista di questo spettacolo, in quale veste ti sei trovato meglio e in quale hai avuto maggiore difficoltà?
Giorgio: Questa è la mia prima esperienza come regista, quindi mi sono confrontato per la prima volta con questo ruolo. La parte più difficile è sicuramente stata, essendo anche attore, quella di avere una visione a 360° dello spettacolo. Il lavoro di squadra però in questo è stato fondamentale, assolutamente benefico per la riuscita del lavoro. Tengo appunto a ringraziare il cast artistico e tecnico, senza i quali lo spettacolo non si sarebbe mai realizzato.
D: Questo spettacolo è stato prodotto attraverso il crowdfounding, un nuovo metodo per raccogliere fondi. Come ti sei trovato?
Giorgio: Noi abbiamo iniziato il crowdfoundig a Maggio-Giugno, ma sfortunatamente non abbiamo raccolto molto. Se fosse stato solo per quei fondi non saremmo qui, ma la voglia di continuare era tanta che abbiamo deciso di autoprodurci. Siamo contentissimi di essere qui e di averlo fatto comunque.
D: E come mai, come prima prova da autore, hai scelto proprio uno spettacolo per bambini?
Giorgio: Io ho sempre voluto fare uno spettacolo per bambini, però non sono mai riuscito a fare un provino in quanto l’ambiente è un po’chiuso. Allora ho pensato di farmi da solo uno spettacolo di questo tipo per realizzare questo mio desiderio.
D:Una domanda aperta al cast: come avete vissuto quest’esperienza?
Maria Grazia: Io mi sono trovata benissimo, non facevo teatro da un paio di anni e il fatto di trovarmi di nuovo con Camilla e Giorgio e aver conosciuto Stefania è stato bellissimo.
Stefania: Per me è stato bello, ho avuto modo di conoscere molte bellissime persone e il mio personaggio mi diverte moltissimo. Penso che ogni personaggio abbia un colore diverso e questo è divertente per tutti.
D:Lo spettacolo è sicuramente divertente, ma ci sono anche dei messaggi importanti che avete voluto comunicare, vero?
Stefania: Diciamo che è uno spettacolo in cui ogni momento ha un suo significato. È come se ogni volta si entrasse in un quadro diverso, ogni scena si apre, si chiude e nel mezzo fa arrivare un messaggio. Ognuno è poi libero di scegliere a quale tematica sentirsi più vicino ma credo che tutte arrivino in modo abbastanza efficace.
D:Un tema molto importante mi è sembrata proprio quella di riprendere il contatto con le cose, un problema molto attuale…
Maria Grazia: Io credo che succeda spesso oggi che i bambini facciano molte attività diverse ma che siano sempre meno in grado di prendere contatto con l’arte e la creatività. Sempre più spesso anche il gioco si svolge attraverso gli strumenti tecnologici, le “scatolette luminose” dello spettacolo. Questo toglie un po’della magia che le cose concrete come carta e matita sono ancora in grado di trasmettere.
Stefania: È importante recuperare l’idea del gioco vera, quella di stare insieme. Ecco perché il folletto: serviva un personaggio che venisse da un’altro mondo.
Camilla: Il bello è proprio che niente è didascalico. Questa sembra proprio una storia d’altri tempi, tanto che quando l’ho letta mi sono emozionata per come un ragazzo cos’ giovane potesse scrivere una cosa cos’ legata al passato ma allo stesso tempo con contenuti molto moderni.
Stefania: Giorgio è stato un ottimo autore, ci ha lasciate libere di creare.
D: C’è stato molto spirito di gruppo nella produzione quindi?
Stefania: Sì, in questo Giorgio è stato grande. Ha dato a ognuno una linea entro la quale ci ha lasciate libere di seguire il nostro percorso. Questo permette ad ogni replica di essere sempre diversa. È bellissimo per un attore non sentirsi solo esecutore, ma anche parte del processo creativo.
Maria Grazia: Noi abbiamo cercato dentro di noi i vari personaggi e in questo Giorgio ci ha dato una grande mano.
D: Mi sembrate tutti molto soddisfatti del vostro lavoro!
Stefania: Ma non è che l’inizio! Ci piacerebbe molto riprodurre questo spettacolo nelle scuole, anche se purtroppo prendere contatti non è sempre semplice.
D: Infatti voi avete detto che lo spettacolo non è pensato solo per un teatro, giusto?
Giorgio: Esatto, la scenografia è volutamente molto minimal in quanto molto è lasciato all’immaginazione dei bambini, per stimolare la loro fantasia andando oltre quello che può essere offerto dal mondo virtuale.
La speranza è proprio quella di un contatto con le scuole.
Ho cercato di toccare temi molto precisi: il bullismo, l’omosessualità (che per i bambini in Italia è ancora un tabù), il rispetto per gli anziani, la valorizzazione di un patrimonio artistico sempre più lasciato a sé stesso.
D: Non è affatto facile trattare questi temi con un linguaggio così adatto ai bambini, semplice ma efficace...
Giorgio: Certo, questa è stata la mia prima prova come autore e ho cercato di non essere troppo didascalico, di spiegare le cose con un linguaggio comprensibile in modo che anche i più piccoli potessero capire e riflettere un po’ sulle cose di cui abbiamo parlato.
Teatro L’Aura
e 6 Dicembre 2014 – ore 17,30Vicolo di Pietra Papa, 64/Via Pietro Blaserna, 5 – Roma (Marconi)
Per info e prenotazioni: nuovoteatrolaura@gmail.com oppure 06.83777148 – 329.3548606
Apertura botteghino ore 15,30
Valeria Campisi
6 dicembre 2014