Incendio Garbatella: l’ombra della mafia tra le cause

si accendono gli animi e si solleva la resistenza per i Beni Comuni
Il centro sociale La Strada nasce nell’ottobre del 1994, attraverso l’occupazione di uno stabile abbandonato da lungo tempo nel cuore della Garbatella, quartiere storico della periferia sud di Roma. A far nascere e portare avanti l’occupazione sono essenzialmente studenti, medi e universitari, ma quello che ne viene fuori è molto più di un’aula studio, o di un semplice luogo dove giocare a biliardino nei lunghi pomeriggi d’inverno.
Lo scopo è far rivivere quello spazio, restituirlo al quartiere e a suoi cittadini attraverso l’autogestione, la condivisione. Potrà forse apparire come un messaggio demodé o una filosofia un po’ naif, ma non c’è ad oggi niente di più rivoluzionario che liberarsi dalla logica utilitaristica e consumistica diretta al profitto, dando vita ad uno spazio libero. Libero di poter essere inutile sul piano economico, di non avere un padrone ad elargire finanziamenti, di essere un luogo diretto all’interazione, realizzazione, espressione degli abitanti del quartiere e non; in poche parole un vero e proprio Bene Comune.
Così al csoa La Strada prendono vita eventi di vario genere, dallo sportello legale gratuito al cineforum, ai concerti, alla balera per gli anziani, ai laboratori e dopo scuola per i bambini, e varie altre iniziative. Tutte queste attività, che sono andate avanti e si sono trasformate negli anni, si basano però su alcuni punti fermi, valori inalienabili: antifascismo, antirazzismo e antisessismo.
In questo modo il csoa La Strada, che quest’anno compirà vent’anni, si è attestato come uno dei maggiori punti d’aggregazione sociale, d’espressione di una cittadinanza attiva, alla Garbatella e in tutto il panorama romano. Iniziative di questo tipo non sono però universalmente ben accette, anzi più hanno successo più si espongono a potenziali critiche.
Non è però il confronto con la diversità a preoccupare una realtà che nasce dal dialogo di una pluralità pensante, quello che ostacola ad oggi la vita del La Strada è stato un infimo atto di violenza: un attentato incendiario, nella notte del 23 dicembre, a cui ne è seguito un altro nella notte del 25.
Non è nota la dinamica dell’evento, ne sono stati accertati i responsabili, sono certi solamente la matrice dolosa dell’incendio e i danni riportati in diversi locali del centro sociale, che resterà chiuso fino all’adempimento dei lavori di ristrutturazione. Con un senso di civiltà e responsabilità, che è evidentemente estraneo ai loro oppositori, i responsabili del centro sociale non hanno lanciato nessuna accusa, sebbene riconoscano l’evidente “natura intimidatoria e di stampo mafioso” che si cela dietro l’accaduto.
Ignoti dunque al momento i responsabili, ma ben visibile è l’effetto che quest’azione intimidatoria ha scatenato. Dalla notte del primo incendio si sono susseguite giornate dense di eventi, ha preso vita una manifestazione di solidarietà forte, decisa ad affermare che “i sogni non bruciano”, ed estesa non solo all’intero quartiere, ma anche ai singoli cittadini e ai vari movimenti socialmente e culturalmente attivi nella capitale, così come in tutta Italia. Il 28 dicembre un corteo ha attraversato le strade della Garbatella e si è concluso in un’assemblea pubblica nella piazza adiacente il centro sociale, dove si trova il teatro Palladium, a dimostrare che l’attività della Strada è una realtà vivente, che non si arresta certo chiudendo un singolo edificio. Nella prima settimana del nuovo anno si sono susseguite varie serate, ospitate in altri punti focali della vita capitolina, come il centro sociale Forte prenestino e il Brancaleone, volte a raccogliere fondi per aiutare la ricostruzione. Inoltre, quasi subito e in maniera spontanea, la rivendicazione della Strada si è unita in particolar modo all’attività del teatro Valle Occupato e del teatro Palladium, animati dalla consapevolezza che “la Cultura e gli spazi sociali sono Beni Comuni”. Così giovedì 9 si è svolta una serata con musica, reading, e soprattutto un’asta di beneficenza dal palco del Palladium, sia per raccogliere i fondi da devolvere al La Strada, sia per sensibilizzare rispetto alle sorti del teatro, che verte in condizioni economiche precarie e sembra non potrà affrontare la stagione degli spettacoli 2014. La serata è stata senza dubbio una bella manifestazione di solidarietà e condivisione, organizzata con il patrocinio del Municipio Roma VIII, ha visto la partecipazione di numerosi artisti, tra attori e musicisti, tra cui Valerio Mastrandrea, Massimiliano Bruno, Elio Germano e Enrico Capuano, e, cosa più importante, ha attirato così tante persone, da non poter permettere a tutti di accedere al teatro.
La situazione descritta è quella di una lotta continua, non si può parlare di traguardi consolidati se uno spazio viene dato alle fiamme e un teatro minaccia la chiusura per i consueti tagli dei fondi alla cultura. Allo stesso tempo però, un evento che di per sé sarebbe potuto finire inosservato o ben presto dimenticato nella cronaca di Roma, ha dimostrato quanto è forte, coesa, radicata ed estesa, la lotta per i Beni Comuni; ha mostrato la forza di una realtà che di solito non trova spazio sul palcoscenico dell’informazione mainstream, anche se è la realtà migliore del nostro Paese.
Per partecipare alla raccolta fondi per la ricostruzione visitare il sito http://www.csoalastrada.info/ricostruiamolastrada/.
Anna Dotti red. Roma
10 gennaio 2014