Omofobia a Roma: 21enne si toglie la vita. Marino: ‘frutto dell’arretratezza culturale’

Togliersi la vita perché non si è più in grado di reggere il peso delle convenzioni sociali, dei commenti, dei giudizi e delle aspettative della gente. L’ennesimo atto estremo è stato compiuto a Roma ieri, dove un ragazzo di appena 21 anni si è gettato dall’undicesimo piano dell’ex pastificio Pantanella, sulla via Casilina.
Il motivo lo ha descritto con queste parole prima del suicidio: «Sono gay. L’Italia è un Paese libero ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza».
L’omofobia è difatti un male dilagante. Negli ultimi mesi, solo a Roma, si sono suicidati ben tre ragazzi, altrettanti sono stati pestati a sangue in diverse zone della capitale per il solo fatto di essere omosessuali.
A novembre dello scorso anno un ragazzo di 15 anni si tolse la vita legandosi una sciarpa intorno al collo, il suo ultimo saluto al mondo è tristemente simile a quello del 21enne che ieri ha seguito il suo medesimo destino: «Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma».
La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per indagare su questo suicidio. Importanti le parole del sindaco Ignazio Marino che ha detto: «Io non la chiamerei disgrazia ma frutto dell’arretratezza culturale del nostro Paese sul tema dei diritti. Dobbiamo sradicare la violenza di chi colpevolmente diviene la matrice di questi terribili eventi. Sono ferite che Roma non può accettare».
Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, ha invece ricordato che i casi di: «suicidi o i tentativi di suicidio di giovani omosessuali sono un dato allarmante. Alla nostra linea verde Gay Help Line 800.713.713 riceviamo 20 mila contatti l’anno e dai dati in nostro possesso risulta che un omosessuale su dieci nella sua vita ha pensato al suicidio. È ora di dire basta. Le istituzioni diano una risposta urgente nella lotta all’omofobia e nell’allargare la sfera dei diritti gay».
Per mercoledì 30 ottobre è prevista una manifestazione a Roma per sollecitare il Parlamento ad approvare una legge contro l’omofobia. Appuntamento dalle 22 nella cosiddetta Gay Street di Roma, in via di San Giovanni in Laterano per dire basta all’omofobia ed alla transfobia.
Enrico Ferdinandi
28 ottobre 2013