Nuovo incendio a Portuense, nuove notti insonni
“Con l’arresto del piromane seriale” aveva commentato Augusto Santori, consigliere municipale, “si conclude l’incubo di un intero quadrante della città: finalmente le notti e le autovetture del Portuense tornano tranquille”. Santori si sbagliava. La mattina del 28 Luglio, verso le 4.30, in Via Luigi Angeloni i residenti sono stati svegliati da un pungente odore di fumo e dalle fiamme rosse alle finestre. Un’automobile aveva preso fuoco, certamente non un rogo spontaneo.
Gli abitanti del quartiere erano infatti tristemente avvezzi ad eventi del genere: il 22 marzo 2013 fu arrestato il ventiquattrenne Simone Duca, con l’accusa di aver appiccato 30 incendi nell’arco di più di un anno. Gli abitanti del quadrante del quartiere Portuense comprendente Via Angeloni, Via Frugiuele e Via Griziotti hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo. Il giovane, che vive coi nonni, e si è guadagnato il soprannome de “il piromane di Portuense”. Il suo modus operandi era semplice ma efficace: cospargeva di benzina uno zerbino rubato all’interno del suo palazzo, e, una volta posizionatolo sotto la macchina prescelta, vi dava fuoco. Appiccato il rogo, il ragazzo tornava in casa e, dalla finestra della sua camera, ammirava la scena dell’incendio e i vigili del fuoco che accorrevano per spegnerlo.
“Il primo episodio è avvenuto il 3 agosto del 2011”, spiega Paolo Volta, dirigente del commissariato San Paolo, “nel quartiere stava crescendo una vera e propria esasperazione. Non solo i proprietari delle auto incendiate, molti dei quali non erano assicurati per atti vandalici, non sono stati risarciti dalle proprie assicurazioni, ma anche gli altri abitanti del quartiere non dormivano da tempo sonni tranquilli. I residenti delle e vie più colpite, quelle da cui il piromane poteva avere una buona visuale dell’incidente, non potevano più parcheggiare vicino alle proprie abitazioni. Quando finalmente, quella sera di marzo, il piromane fu colto in flagranza di reato mentre si accingeva a dar fuoco ad una BMW, la situazione sembrò essere tornata alla normalità.
I danni causati da questi inspiegabili atti criminali hanno causato ingenti danni anche ai palazzi accanto a cui le vetture erano parcheggiate: le serrande di un appartamento al piano terra sono tuttora deformate dal calore del fuoco e quella notte i vetri sono esplosi per il calore. Si sono dunque sfiorati seri danni anche alle persone. Nonostante non siano state formulate accuse ufficiali nei riguardi di Simone Duca, per quanto riguarda l’episodio della scorsa domenica, inutile dire quanto i residenti di Portuense siano scoraggiati e sconfortati. “Ricomincia l’incubo”, si sente vociferare per le vie del quartiere. Ci si lamenta della pena a cui il criminale è stato condannato: dopo una notte passata in prigione, è stato condannato agli arresti domiciliari. Pena scontata con leggerezza dato che diverse persone affermano di averlo visto uscire di casa e fumare tranquillamente per le vie del quartiere. E’ dunque giusto che, dopo ormai quasi due anni, dei cittadini non possano dormire sonni tranquilli e siano costretti a pagare di tasca loro un’organizzazione di vigilanza privata per poter ottenere il diritto di parcheggiare la propria auto sotto casa senza il timore di vederne solo la carcassa ardere la notte stessa ?
Valeria Campisi
5 agosto 2013