Colleferro, Trofeo Vincenzo Canali: è una festa per i baby-ciclisti!
È un successo la due giorni giovanile di Colleferro, Trofeo Vincenzo Canali. La macchina dell’organizzazione non sbaglia un colpo e tutto procede secondo i piani: si fa festa dall’inizio alla fine. Lo staff della Scuola Ciclismo Colleferro accoglie le tante persone giunte allo stadio con una maglietta che la dice lunga: noi amiamo il ciclismo pulito. E voi? La parola d’ordine della manifestazione è soltanto una, divertimento, e i bambini mostrano di gradire. La kermesse richiama molte società ciclistiche giovanili, del Lazio e non. La ciliegina sulla torta è la presenza eccellente di Stefano Pirazzi. Il professionista laziale della Bardiani CSF, vincitore della maglia azzurra di miglior scalatore allo scorso Giro d’Italia, ha abbracciato i baby-ciclisti presenti, concedendo a tutti foto e sorrisi. La sua disponibilità è stata ricambiata alla perfezione dai bambini, che insieme allo speaker hanno intonato più volte l’ormai famoso motivetto: tutti pazzi per Stefano Pirazzi!
2duerighe.com ha seguito la prima giornata di ciclismo, dedicata ai giovanissimi, ossia ai baby-ciclisti che si avvicinano alle due ruote (dai 6-7 ai 12 anni). I direttori sportivi sono categorici: si fa sul serio dai 17-18 anni; con i bambini si gioca. I più piccoli, vestiti come professionisti, sono veramente simpatici. Le loro biciclette da corsa un capolavoro: per rendere l’idea, solitamente quelle della stessa taglia si vedono girare ancora con le rotelle sulla ruota posteriore. La bellezza di questa manifestazione è data anche dalla presenza di molte bambine in corsa, a testimonianza che il ciclismo è uno sport aperto a tutti, non solo ai professionisti uomini.
Nel pre-gara i partecipanti si riversano sul percorso, per scaldare i muscoli e studiare i punti migliori per attaccare in corsa. Nelle sei batterie di gara, differenziate in base all’età e al numero di giri da compiere, si può assistere veramente all’impensabile. Tra i più piccoli c’è chi attacca appena inizia la corsa, ritrovandosi senza energie nel finale, chi se la prende con calma, godendosi gli applausi del pubblico con un sorriso incantevole e chi non ha proprio la gamba giusta per inventarsi qualcosa. Tuttavia, i baby-ciclisti dimostrano di aver imparato pienamente lo spirito del ciclismo, nonostante per loro sia ancora un gioco: chi inizia la corsa la porta a termine, che sia il primo o il doppiato di turno. Man mano che si avanza con l’età emergono dei barlumi di sapienza tattica: si fa gioco di squadra, si sta a ruota per risparmiare energie e si sferra l’attacco nel momento ritenuto opportuno.
A fine gara qualcuno ha il muso lungo, ma ancora una volta i baby-ciclisti stupiscono, perché molti si complimentano sportivamente con il vincitore, battendosi un bel cinque. Tutti i musi lunghi spariscono nel dopo gara, quando i bambini si riversano nuovamente sulla pista per giocarsi qualche rivincita a caldo. C’è un’unica regola: in bicicletta si indossa il casco, punto. Fermarli è difficile, ma gli animi si placano grazie all’attrattiva della premiazione, in cui c’è una medaglia per tutti e una coppa per i migliori di ogni batteria. I bambini sul podio tengono alto il trofeo, applauditi dai propri colleghi e da tutti i presenti. La festa non poteva finire meglio.
di Giacomo Di Valerio
28 luglio 2013