La saga di Diablo è divenuta storica da tempo, ma Blizzard Entertainment, negli ultimi vent’anni, ha fatto capire che c’è sempre da aspettare molto tra un capitolo e l’altro della serie (esattamente come tutti gli altri titoli da lei prodotti).
Ci sono voluti dodici anni di attesa per Diablo III, arrivato sugli scaffali nel 2012, e verosimilmente bisognerà attendere altri due o tre anni per vedere Diablo IV.
Nel frattempo, i fan possono deliziarsi con Diablo II: Resurrected, o con l’imminente Diablo Immortal: titolo per dispositivi mobile criticato inizialmente più per la modalità con la quale fu presentato alla BlizzCon 2018.
Esisterà qualche titolo simile a Diablo con il quale ingannare le lunghe attese di Blizzard? Ovviamente sì, forse anche di migliori, o semplicemente differenti.
In genere si tende a etichettare come “simil-Diablo” qualsiasi videogioco con visuale isometrica, ma è evidente come non sia così.
Un videogioco di questo genere che si ispira molto a Diablo (precisamente a Diablo III) è Darksiders Genesis.
È Malgros o Azmodan?
Darksiders Genesis è il quarto capitolo della saga di Darksiders, sebbene si tratti di un prequel, ma l’ispirazione a Diablo è innegabile, a partire dalla visuale isometrica dopo tre giochi in terza persona.
In particolare, è impossibile non fare paragoni stilistici con Diablo III fin dal filmato introduttivo, dove viene presentato il demone Malgros il Profanatore, incredibilmente simile per estetica ad Azmodan conosciuto nel terzo gioco di Diablo.
Anche il nuovo protagonista, il cavaliere Conflitto, con le due pistole e la sua agilità (e il pattern di colori che lo rappresenta) ricorda molto la classe Cacciatore di Demoni di Diablo III. Conflitto è l’ultimo dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse che mancava all’appello nella saga di Darksiders, ma viene accompagnato nella sua avventura da suo fratello Guerra, già protagonista del primo Darksiders.
La storia di Darksiders, esattamente come quella di Diablo, parla di un Eterno Conflitto tra Paradiso e Inferno, dal quale nacque il misterioso Arso Consiglio al fine di mantenere l’Equilibrio, soprattutto in vista della nascita di una nuova razza che potrebbe in futuro essere fondamentale per esso: gli esseri umani.
Darksiders Genesis è un prequel ambientato secoli prima della creazione dei Sette Sigilli, forgiati per mantenere l’Equilibrio, quando l’umanità era ancora agli albori e la progenie contro natura di angeli e demoni, i Nephilim, era stata appena sterminata da quattro membri della loro razza che si opposero a un tentativo di rivendicare l’Eden, destinato all’umanità. Costoro furono eletti come i Quattro Cavalieri, divenendo la mano armata dell’Arso Consiglio per vegliare sull’Equilibrio. I loro nomi sono Guerra, Morte, Furia, e Conflitto.
Conflitto e Guerra sono i protagonisti di questo nuovo capitolo, e vengono incaricati dall’Arso Consiglio per punire alcuni demoni che sembrerebbero aver complottato con Lucifero contro l’umanità. I due Cavalieri scopriranno che le radici di tale complotto sono molto più profonde del previsto, ma dovranno collaborare con i demoni per tentare di estirparle: quanto ci sarà da fidarsi?

Le similitudini tra la lore di Darksiders Genesis e quella di Diablo III sono palesi, sebbene il titolo di THQ Nordic e Airship Syndicate non presenti una morale altrettanto profonda, ma lo sono anche nella direzione artistica, con i colori degli ambienti, le animazioni degli attacchi dei Cavalieri e dei nemici, e i lineamenti leggermente fumettistici della grafica.
Se una direzione artistica del genere è considerabile un difetto in Diablo III, per via del confronto con altri titoli della saga, non lo è affatto per Darksiders Genesis, essendo questo stile sempre stato proprio della serie.
Il lato fumettistico della grafica di Darksiders prende definitivamente piede in questo capitolo, presentando, durante i dialoghi, un artwork dei due interlocutori ai lati della finestra di testo, e cutscene composte unicamente da una presentazione di vignette fumettistiche accompagnate da una voce narrante. Quest’ultima scelta è forse più un escamotage per coprire alcuni limiti nella produzione, ma rimane una scelta artisticamente azzeccata.

Darksiders, ma isometrico
Darksiders Genesis è un prequel che potrebbe benissimo essere giocato anche senza conoscere i primi tre capitoli di Darksiders (non sempre funziona così per i prequel), ma se la direzione artistica ricorda molto Diablo III, è impossibile non riconoscere il gameplay di Darksiders applicato a un gioco con visuale isometrica.
Un gameplay riconoscibile soprattutto giocando con Guerra, che possiede molte delle abilità ottenibili nel primo Darksiders: la spada Divoracaos, le sue abilità, la Lama Vorpal, la forma caotica, ecc.
Non è da meno Conflitto, basato più sul combattimento a distanza e sull’agilità. I due Cavalieri possono alternarsi in ogni momento, a patto che siano entrambi in vita, altrimenti bisognerà aspettare un conto alla rovescia di qualche secondo, durante il quale si rischia il game over se anche l’altro Cavaliere dovesse venire sconfitto.
Conflitto e Guerra hanno entrambi le loro barre della salute e la barra della Collera, anch’esse con funzioni simili a quanto visto negli altri giochi della serie, alle quali si aggiunge a nuova barra che permette un’entrata offensiva quando si cambia il personaggio giocante.
Fanno ritorno anche le pietre per incrementare le barre della salute e della Collera, l’Armatura degli Abissi per ridurre i danni, e le Ali Oscure per planare, e tornano anche personaggi quali Samael e Vulgrim, quest’ultimo sempre pronto a vendere risorse in cambio di anime, ottenibili sconfiggendo i nemici, distruggendo oggetti, e aprendo forzieri.

Una novità la si trova nel sistema di potenziamento dei due protagonisti, basato su una sorta di albero delle abilità, non troppo esteso, che sembra quasi un incrocio tra la Sferografia di Final Fantasy X e il sistema di power-up di Final Fantasy II.
Difatti, per attivare questo albero è necessario inserirvi i nuclei di creature che possono essere rilasciati dai nemici sconfitti o acquistati da Vulgrim. Ogni volta che si ottiene un nucleo dello stesso tipo, si potenzia il nucleo in possesso, fino ad arrivare a salire di livello (un massimo di tre) e ottenere benefici maggiori. Attenzione: non tutti gli slot dell’albero delle abilità sono in grado di attivare i benefici dei livelli maggiori dei nuclei.
I nuclei rappresentano praticamente la componente RPG del gioco, assieme ai vari tipi di proiettile per le pistole di Conflitto e di lame per la spada di Guerra, ma Darksiders Genesis, rispetto a Diablo, resta un videogioco basato più sulla componente action.
Permangono le combo acquistabili, fondamentali soprattutto quando si gioca con Guerra, essendo più un combattente da corpo a corpo, ma anche giocando con Conflitto è importante saper gestire il movimento e la schivata.
E’ presente anche la possibilità di colpo critico su qualsiasi nemico, boss compresi, che si attiva premendo un tasto vicino a un nemico quando la sua barra della salute è ridotta di circa ⅔ (anche meno per nemici più deboli).
La novità nei comandi d’azione sta nella possibilità di evocare i cavalli, utilizzabili anche per combattere, sebbene siano presenti diverse aree nelle quali non è possibile l’evocazione. Il combattimento a cavallo non è molto gratificante, risultano invece molto utili per coprire l’ampiezza delle mappe.
Paradossalmente, Darksiders Genesis ha anticipato Diablo, dato che gli spostamenti a cavallo saranno una novità di Diablo IV.

Anche la gratificazione nel combat system è più simile a quella di un action game piuttosto che alla gratificazione dello sterminare orde di mostri come in Diablo, cosa provata invece con gli oggetti distruttibili.
Infine, altro elemento tipico di Darksiders che ritorna anche in questo gioco, la presenza di sessioni platform, spesso secondarie.
Darksiders e i limiti di budget
La saga di Darksiders ha una storia simile a quella di altri videogiochi “di successo ma non troppo”: ottime idee, realizzazioni più o meno riuscite, ma con un limite di budget nella produzione che ogni volta fa fatica a rilasciare un sequel. Un caso simile a Remedy Entertainment, autrice di titoli quali Alan Wake, che ha ricevuto di recente una remastered, e Control.
Darksiders Genesis, in particolare, è forse l’esempio più lampante di questa situazione: nonostante l’ottima realizzazione, tutti i fan avrebbero voluto, e vorrebbero ancora, un nuovo titolo action in terza persona con protagonista Conflitto, o meglio ancora un capitolo del genere nel quale sia possibile controllare tutti i Quattro Cavalieri.
Darksiders Genesis sembrerebbe essere stato un tentativo per accontentare tutti: un nuovo Darksiders, un tipo di videogioco che, probabilmente, ha richiesto meno risorse, Conflitto come protagonista, e la possibilità di giocare con due dei Quattro Cavalieri.
Tuttavia, agli occhi del pubblico potrebbe apparire come un tentativo senza molte pretese, e un occhio attento può anche notare i difetti, alcuni dei quali non nuovi a questa saga, come una certa ripetitività degli eventi, nonostante il fascino degli ambienti e la buona longevità, con tanto di modalità Arena ad alternarsi con la Campagna.
Altri difetti minori ma che risaltano, soprattutto se osservati sotto questo punto di vista, possono essere alcuni problemi della telecamera quando gli ambienti coprono parzialmente il giocatore e i nemici, una grafica meno rifinita con durante le fasi nelle quali si ha un leggero zoom (pensare che la grafica di The Ascent non ha sfigurato nemmeno con una mod in prima persona), e il fastidioso bug del mancato segnale per il colpo critico in diverse: non è affatto simpatico dover capire da soli quando è il momento contro boss o nemici più forti.

Darksiders Genesis resta comunque un ottimo titolo della serie e un simil-Diablo di valore. Potrebbe piacere meno a chi desidera un nuovo action in terza persona, ma lo stile di Darksiders permane, e potrebbe essere anche un buon inizio per chi vuole un’altra storia con angeli, demoni, nephilim e umani.
Vi lascio con gli articoli precedenti di questa miniserie su Diablo e vi do appuntamento a lunedì prossimo.