Il Giardino delle Esperidi Festival: rivalorizzare il territorio

Il Festival delle Esperidi, 23 giugno al 3 luglio 2022, organizzato da Campsirago Residenza con la direzione artistica di Michele Losi, porta teatro, arti performativi, prosa, ricerca, musica, poesia tra borghi, boschi e sentieri dei comuni di Colle Brianza. Questa edizione si svolge tra Ello, Olgiate Molgora, Valgreghentino, Olginate, Sirtori e Galbiate in provincia di Lecco.
Il cammino del sole, metaforico e reale, Following the Sun, dà il titolo a questa XVIII edizione.
Un Festival importante non solo per la qualità della produzione artistica, ma perchè, per come è pensato e costruito, riavvicina alla terra, a ritmi scadenzati dalla natura, a borghi dimenticati da rivitalizzare.
Chi è stato a Campsirago sa che quei luoghi disseminati sul monte Brianza, abitati dai celti, dai romani e poi abbandonati nel dopoguerra, danno voce, con il loro silenzio, alle nostre domande più profonde e ci invitano ad un’osservazione partecipante fatta di ascolto, attenzione, rispetto, riflessione.
ScarlattineProgetti/Campsirago Residenza, ha vinto il Bando sulla riqualificazione dei borghi
E proprio per questa visione il comune di Colle Brianza in Partenariato Speciale Pubblico Privato con ScarlattineProgetti/Campsirago Residenza, ha vinto il Bando sulla riqualificazione dei borghi a valere sul PNRR, promosso dal Ministero della Cultura. Il progetto Campsirago Luogo d’Arte, grazie al finanziamento di 1.600.000 euro del PNRR, entro il 2026 porterà azioni culturali e di restauro nell’antico borgo medievale di Campsirago ed è tra i 18 progetti finanziati in regione Lombardia.
Tanti gli spettacoli proposti. Tra questi vi parliamo di alcuni di quelli che abbiamo visto.
Il Giardino delle Esperidi Festival: Trucioli, Gli Omini
Francesco Rotelli e Luca Zacchini, sulla drammaturgia di Giulia Zacchini, portano sul palco scampoli di vita, di dialetti, di esperienze. Anzi “riportano” sul palco, nel senso che questa compagnia toscana, ha fatto del “riferire cose dette da altri”, la sua cifra stilistica con umorismo e vitalità.
Per questo gli attori attraversano l’Italia ascoltando senza giudizio le chiacchiere della gente comune e offrendole al pubblico come una manciata di coriandoli multicolori lanciati nell’aria.
Trucioli è un collage di dialetti, posti geografici, caratteri. Ci sono le vedove pettegole che da una panchina osservano la comunità, il vecchietto novantenne ringalluzzito e felice di mangiarsi un galletto, il poeta di Benevento, il falegname dell’Amiata.
Sono piccoli e veloci quadri ed anche se sembrano sconnessi tra loro e privi di profondità esistenziale, diventano pezzi socio-antropologici del nostro tempo, importanti per fotografare il presente e ridere un po’ di noi stessi, che siamo tutti “omini” anche se spesso ci crediamo molto di più.
TRUCIOLI
un progetto de Gli Omini
drammaturgia Giulia Zacchini
con Francesco Rotelli e Luca Zacchini
prodotto da Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con Gli Omini
Il Giardino delle Esperidi Festival: Human Body
Human Body, di Principio Attivo Teatro nasce da una riflessione sul corpo. Il regista Giuseppe Semeraro ha coinvolto attori della sua compagnia e non, del territorio Salentino.
Ognuno ha declinato il corpo secondo un suo sentire. Ne risulta uno spettacolo itinerante, site specific, modulabile. Non necessita di scenografia ma si adatta ai luoghi.
Il corpo è allora un cancello dell’anima, che si muove danzando. Diventa corpo miracolo, che contiene La migliore tecnologia al mondo.
É il corpo dei migranti, non rispettato, violentato, ucciso dalla violenza del caporalato.
O quello della donna, che protegge il figlio. Si fa corpo sacro, nella descrizione che Grossman fa della Madonna Sistina di Raffaello. Il corpo della Madonna consente la continuazione della vita, quindi dell’umano, nonostante le guerre e le tragedie.
Human Body,
da un’idea di Giuseppe Semeraro anche regista, produzione Principio Attivo Teatro. con Dario Cadei, Gianluigi Gherzi, Silvia Lodi, Fabrizio Saccomanno, Giuseppe Semeraro, Barbara Toma
Il Giardino delle Esperidi Festival: Abito
Abito porta la ricerca performativa tra le mura domestiche ed indaga il rapporto claustrofobico di coppia. Lo spettacolo nasce e si sviluppa infatti all’interno dell’appartamento dei due attori, Agnese Bocchi e Tobia Scarrocchi a Bergamo, poco prima del covid.
Su una scena chiara, apparentemente rassicurante, compaiono i due attori in splendidi abiti che evocano però mondi chiusi come quello degli Amish.
Ognuno sembra immerso in una profonda solitudine ma per illudersi che non esista, preferisce prestarsi ai giochi talvolta morbosi dell’altro. Si disegna quasi da subito uno schema di dipendenza affettiva che si nutre di ebrezza, coinvolgimento totale, vita sociale assente.
La finzione sembra prevalere a tratti sul reale. Gli incubi popolano la loro quotidianità. Nascere è un naufragio che sembra portare ad un’autodistruzione. Hanno tutti e due un disperato bisogno di amore, ma si ostinano a combattere con tanto di guantoni da pugile.
Abito: di e con: Agnese Bocchi, Tobia Scarrocchia
abiti: Paul Harnden Shoemakers
cappelli e maschere: Ilariusss
architetto: Anacleto Sbaffi
fotografie: Filippo Luzi e Viola Trombetta
produzione: Bocchi/Scarrocchia Compagnia Teatrale
durata: 70 min.
Il Giardino delle Esperidi Festival: uno sguardo ai piccoli
Riempite i vostri figli di bellezza, di meraviglia e loro la restituiranno al mondo. É una tesi facilmente dimostrabile. Basta assistere a Corpo lib(e)ro un evento teatrale partecipativo per bambini e genitori insieme.
Lo spettacolo di Scarlattine Teatro vede due attrici in scena. Parlano la lingua fatta di suoni, trilli, bisbigli, dittonghi. Si muovono come piccoli elfi in armonia col mondo. Hanno un grande libro, fatto di nastri, carta, stoffa e tanti altri materiali.
Aprendolo, fanno entrare i piccoli bambini in altri mondi, liberi, senza confini, distinzioni, categorie. Al punto che i bambini rubano la scena alle attrici, si impossessano giocando, degli ogetti di scena, moltiplicando le loro identità ed offrendo a noi adulti, un secondo spettacolo.
Corpolib(e)ro
da un’idea di Anna Fascendini di ScarlattineTeatro/ Campsirago Residenza | con Monica Serra, Marta Pala, Parwhene Frei, Giulia Vacca (due performer in alternanza) | i costumi e la figura di carta sono di Donatella Pau | suoni Luca Maria Baldini | regia Anna Fascendini | una produzione di Campsirago Residenza, Sardegna Teatro | con il sostegno di Autunno Danza, Festival Tuttestorie, Is Mascareddas, Teatro Instabile