Deledda’s Revolution, fratelli controcorrente

Portiamo il teatro a casa tua, la rassegna teatrale ideata dalla pirotecnica Mariagrazia Inneco a Milano, ha presentato il 25 e 26 Maggio 2022 Deledda’s Revolution, di Antonio Mocciola, con Luca Pala e Valeria Bertani.
Mocciola torna a raccontarci storie di uomini e donne. Lo fa però, da una prospettiva nascosta, intimistica, poco conosciuta. Anche se la storia è quella di Grazia Deledda, unica italiana ad aver vinto il nobel per la letteratura per aver dipinto la crisi del patriarcato nell’Italia rurale di fine Ottocento con sguardo antropologico mai giudicante, socialista che ebbe l’ardire di candidarsi alle elezioni, quando le donne neppure potevano votare.
Di questa piccola donna rivoluzionaria infatti, alta neanche un metro e cinquanta, vissuta in un’isola lontana, la Sardegna che ostacolava le ambizioni femminili e fermava la loro cultura alla quarta elementare, ci racconta la sua relazione privilegiata con Santus, il fratello grande, come lei diverso.
É lui che incontriamo per primo sulla scena scura. Luca Pala, sardo, dà corpo in modo mirabile alle sue inquietudini, alle sue sofferenze. Prima che le sue parole ci arrivano addosso la sua postura insicura, ripiegata, ritorta; il suo sguardo mai diretto, i movimenti nevrotici che testimoniano un conflitto tra la norma imposta dalla società, il desiderio di trasgredirla ed infine il fallimento per non esserci riuscito.
Perchè lui non si sente l’uomo virile che la società vorrebbe che fosse. Vuole suonare il cembalo, amare un uomo, scrivere poesia. Difende sin da piccolo Grazia bambina perchè non perda tempo in mansioni domestiche per donne. Al mare non si spoglia, neanche si toglie le scarpe tanta è la vergogna che prova per il suo corpo nudo.
Accanto a Santus, finito poi alcolista e solo in manicomio, c’è la figura silenziosa di Grazia, interpretata da Valeria Bertani. La regia leggera di Diego Galdi ce li presenta speculari.
Grazia comincia infatti a parlare quando Santus finisce. La sua confessione sembra dialogare con quella del fratello: entrambi esseri sbagliati, disonorati.
Deledda’s Revolution: i due fratelli sbagliati
Tratteggia, in poche frasi, il suo percorso sovversivo più fortunato di quello del fratello anche se costellato da difficoltà e solitudine.
In primo luogo il bisogno di scrivere perchè la vita non bastava, la collaborazione con riviste, l’invidia della sua gente, il matrimonio, Roma, il nobel nel 1926, il fascismo cui non si piega. Ma nonostante il successo, permane il sentimento di vergogna che condivide con il fratello, per il quale nutre un affetto profondo.
Nel Teatro di Piazza Repubblica di Mariagrazia Inneco, Mocciola porta per un attimo un affresco di fine 800: una folata di vento sardo, il profumo del mirto, una mite estate di San Martino, con uomini a cavallo e donne alle fonti. E le figure “altrove” e controcorrente, dei fratelli Deledda.
Deledda’s Revolution
Grazia e Santus, due fratelli, due destini
di Antonio Mocciola
con Luca Pala e Valeria Bertani
regia Diego Galdi