Uno sguardo estraneo: cicala o formica

Teatri I di Milano presenta, dal 18 al 19 maggio 2022, Uno sguardo estraneo, progetto vincitore del bando Biennale College Registi Under 30 2020/2021 sotto la direzione artistica del Maestro Antonio Latella. Prosegue quindi il focus di questo teatro milanese sulla drammaturgia contemporanea emergente con il sostegno produttivo a giovani artisti.
La scena è un rettangolo scuro. È delimitata da un perimetro di oggetti di vita quotidiana: scarpe, un secchio da moccio, 2 pupazzi, un telefono color tortora anni 80, una sedia, un comò e tanti altri ancora.
Si ode un telefono squillare. Nessuno risponde. Il telefono riprende a squillare, con una tale vemenza che il suo suono si confonde con quello di un martello pneumatico. Chi c’è dall’altra parte del filo, la felicità, le stelle, il tempo?
Entrano le due attrici in scena. Cominciano a prendere gli oggetti dalla linea perimetrale. Li buttano in scena alla rinfusa, cambiano loro i posti, continuamente, febbrilmente, inutilmente, senza sosta.
C’è fatica nei loro movimenti, sforzo, affanno. Le azioni dell’una, sono vanificate da quelle dell’altra che risposta gli oggetti appena sistemati dalla prima.
Sembra la casa di Sisifo, dove tempo e identità hanno perso di significato nell’inutilità della coercizione a ripetere.
Invano indossano abiti diversi, quasi nella speranza che la loro identità possa costruirsi attraverso lo sguardo dell’altro. “Mi sta bene?”, chiedono al pubblico con voce incerta, traballante. Ma non si piacciono con niente.
C’è un robottino meccanico, tipo aspirapolvere rotondo. Si muove sulle sue ruotine, imperterrito durante tutto lo spettacolo. Ogni tanto la sua traiettoria si interseca con qulache oggetto, ma poi riprende imperturbabile quel suo andare a vuoto, con un determinismo meccanico che sembra orientare le vite delle due attrici.
Che ad un tratto si parlano. Litigano per la parte della cicala e quella della formica che presto dovranno recitare. Entrambe vorrebbero fare la cicala e non si capisce bene perchè, visto che, La Fontaine docet, essa è destinata a morire dopo un’estate passata a cantare. O meglio a suonare, visto che Evelina Rosselli suona per noi, improvvisando una partitura jazz. Perchè anche Rebecca Sisti vorrebbe essere la cicala?
Uno sguardo estraneo: cicala o formica
Forse perchè l’insetto estivo crede nel futuro, crede di aver tempo davanti e per questo non lavora indefessamente come la formica. Vuole infatti vedere le stelle e per farlo preferisce rinunciare alla sicurezza.
Il regista Paolo Costantini intende fare dello spettacolo, a forte vocazione sperimentale, un dispositivo performativo che vuole mettere a fuoco il rapporto che la società ha con il tempo e con gli oggetti quotidiani.
Ci riesce perfettamente creando un movimento continuo e caotico che non lascia spazio al pensiero, ma ci viene addosso toccando i nostri sensi. Anche la lingua usata dalle due bravissime attrici performative, è infatti più legata alla percezione che al logos.
Chi scrive, decisamente boomer, vede un’istantanea della generazione dei figli non ancora trentenni. Vede il “peso” dei loro oggetti accumulati che ricorda quello dei pacchi e pacchettini del viaggiatore in L’uomo dal fiore in bocca. Vede la loro necessità dell’immediatezza, la nevrosi del fare, ed al contempo quel desiderio quasi proibito in una società molto competitiva che li vuole performativi, di tornare “a guardare” le stelle.
In quel trillo angosciante del telefono, sente l’attesa che vivono per convocazioni professionali e contratti lavorativi agognati che si dissolvono come fate morgane. Ma riscontra anche la loro incapacità di parlare del proprio disagio che è grande e che le attrici in scena sembrano voler chiudere invano nei cassetti del comò. Che, pur restando chiusi, in una forte immagine evocativa, “tremano” di dolore e lasciano uscire il sangue compresso.
Foto Courtesy La Biennale di Venezia – © Andrea Avezzù
Teatro i, Via Gaudenzio Ferrari 11, Milano
02.8323156
www.teatroi.org
PREZZI
Intero | 20 euro
Convenzionati | 14 euro
Under 26 / Studenti | 13 euro
Scuole di teatro | 13,50 euro
Over 65 | 10 euro
Amici di i | 5 euro sulla seconda replica e 12 euro per tutte le altre repliche
Giovedì vieni a teatro in bicicletta | 9 euro
Aquisto online su Vivaticket: https://bit.ly/3w4sFtS
ORARI
Lunedì, Giovedì, Venerdì ore 21
Martedì chiuso
Mercoledì, Sabato ore 19:30
Domenica ore 17
Dal 18 al 29 maggio 2022
UNO SGUARDO ESTRANEO
ovvero come la felicità è diventata una pretesa assurda
regia Paolo Costantini
con Evelina Rosselli e Rebecca Sisti
drammaturgia Linda Dalisi
elementi Scenici Giuseppe Stellato
supervisione al disegno sonoro Franco Visioli
disegno sonoro Riccardo Marsili
luci Fabio Bozzetta
costumi Graziella Pepe
interaction design Andrea Spontoni
supervisione al progetto artistico Antonio Latella
si ringraziano Carrozzerie N.O.T, Associazione Ex Lavanderia di Roma
una produzione Teatro i