Tempi Nuovi, davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa?

Vivete anche voi talvolta, lo sgomento di questi Tempi Nuovi?
Se si, probabilmente vuol dire che siamo pressapoco coetanei, nati tra gli anni 50 e 60. Siamo stati abituati alle responsabilità, agli ideali, alla pesantezza dei valori che, ci dicevano, offre autenticità alla nostra esistenza perchè ancorata alla terra. Alla lentezza nella costruzione delle relazioni, del sapere che si sedimenta giorno per giorno, dei cicli vitali.
Per fare un tavolo, cantava per noi bambini nel 1974 Sergio Endrigo, ci vuole il legno, quindi l’albero, quindi il seme. C’era, per cosi dire, un ordine logico nelle cose. Che erano visibili, avevano un nome ed un corpo, quindi un peso.
E pesante appare la libreria sulla scena di Tempi Nuovi, lo spettacolo sulle differenze generazionali all’interno di una famiglia investita dai cambiamenti veloci e sorprendenti della società al Teatro Manzoni di Milano sino al 24 febbraio 2019.
Maurizio Micheli, il padre e Iaia Forte, la madre, sono i protagonisti di questa godibile e ironica commedia dai toni sempre composti e comici e dai dialoghi brevi, solo apparentemente banali. Scritta e diretta da Cristina Comencini, ha come colonna sonora – mantra, proprio la canzone di Sergio Endrigo.
É nello studio di Giuseppe, il padre, che li incontriamo. Libri pesanti e polverosi riempono le scansie dell’enorme libreria. Alcuni sono anche accatastati sulla scrivania dove lui, storico di fama internazionale, sta litigando con un piccolo, leggero e maneggevole pc, che pare abbia fatto sparire la sua importante relazione. Analfabeta digitale qual è, si vede costretto a telefonare al figlio liceale nonostante sia a scuola, per recuperarla.
Ma il figlio ( Nicola Ravaioli) sembra parlare un’altra lingua. Non solo quando tenta di spiegargli l’ informatica, ma anche quando prova a raccontargli del suo mondo e di quello dei suoi coetanei.
Giuseppe fatica a capire questi Tempi Nuovi, l’equivalenza, per i giovani come suo figlio, tra amicizia, amore e sesso; il loro “turnare” vagamente edonista, cioè l’accoppiarsi solo per l’atto sessuale, mantenendo libertà e leggerezza; l’invisibilità di una parte della loro vita dominata da internet e da contatti virtuali; il dividere in maniera superficiale l’età del mondo in due epoche: la loro, quella attuale, e quella “prima”, che ingloba la storia dal tempo dei romani a quello dei genitori. Papà tu hai fatto la resistenza? Gli chiede candidamente mentre tenta di farsela spiegare e collocarla cronologicamente sulla sua linea semplicistica e confusa del tempo.
L’importanza del seme
Pure la mamma fatica a capire i Tempi Nuovi, anche se finge di essere moderna e taccia di retrogrado il marito. Intanto si ostina ad accumulare album di foto per cristallizzare attimi, dare ordine alla vita, alla famiglia, che deve essere composta, seconda lei, da madre, padre e figli.
Ma quando la figlia grande (Sara Lazzaro), annuncia di aspettare un bambino, non da un uomo ma da un seme, un seme preso in una banca, succede un comico patatrac.
Leggerezza e pesantezza
Complice un attimo di buio, dalla libreria scompaiono tutti i libri e con loro quello sguardo alla vita che la cultura profonda genera. Lo studio appare spoglio, vuoto, leggero, come Giuseppe che arriva ora in scena con aria e abbigliamento disinvolti.
Ha rinnegato il suo mondo pesante e polveroso per aprirsi ai Tempi Nuovi, leggeri, volatili e volubili, sempre in bilico tra nichilismo e narcisismo. Con la sua capacità analitica ora padroneggia i social, internet e l’informatica. È sempre connesso, pronto ad inseguire emozioni momentanee. Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? I libri pesano è vero, ma ad essere troppo leggeri, forse si rischia di volare via alla prima folata di vento!
Tempi Nuovi è uno spettacolo per noi, che stiamo entrando nella grande età, ma anche per loro, i nostri figli “leggeri”. Magari da vedere insieme per riderne e scoprire che pesantezza e leggerezza non si possono escludere a vicenda, ma sono fra loro complementari.
Teatro Manzoni, Via Manzoni, 42 – Milano
Per prevendita telefonica: numero verde 800 914 350 (Attivo da rete fissa, in orari di cassa)
Per informazioni: telefono 02 7636901
cassa@teatromanzoni.it
Orari: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
Biglietti: Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00
Poltronissima under 26 € 15,50
Dal 7 al 24 febbraio 2019
Tempi Nuovi
Compagnia Enfi Teatro e Teatro Stabile del Veneto
presentano
Maurizio Micheli e Iaia Forte
Tempi Nuovi
scritto e diretto da Cristina Comencini
con Sara Lazzaro e Nicola Ravaioli
Scene Paola Comencini
Costumi Antonella Berardi
Aiuto alla regia Paola Rota
Assistente alla regia Jacopo Angelini