Cesar Brie è stato sino al 3 febbraio 2019 a Campo Teatrale, una realtà piccola ma molto vitale di Milano; ha portato il mare, anzi, Il mare in tasca, spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato.
Dalla sua tasca di artista, quasi un cappello da prestigiatore, ha infatti estratto, con un gesto antico, una lunga fettuccia di stoffa dal colore del mare; e da questo si è fatto cullare, in un naufragio di vecchiaia, ricordi e dolcezza.
Per prima cosa il pubblico ode, sul palco semibuio, la sua voce. L’attore è disteso su una panca e gli spettatori possono vedere solo le suole delle scarpe che calzano i suoi piedi.
Sono piedi inquieti, che si agitano per l’incubo notturno: lui, Cesar Brie, che sul palco è veramente lui, cioè un attore, sogna di essere San Pietro e tradire Cristo. La cosa lo inquieta, visto che è ateo, per questo si lamenta nel sonno. A complicare il tutto, per punizione, riceve le visite continue di Lenin e Frankestein.
Si sveglia agitato e scopre di essersi trasformato in prete. Si tuffa nella memoria per capirne il motivo, ma si ritrova nella camera oscura dei ricordi. A quel punto, diventa “uno e trino”, nel senso che resta l’attore che è, ma si trasforma in prete. E anche in Dio, in cui come attore non crede. I tre dialogano.
Recitare è un atto d’amore
In Il Mare In Tasca, l’arte di Brie si trasforma in una sorta di cerchio magico, un flusso di energia che ingloba, accoglie. La sua recitazione ha un che di sciamanico, di curativo, di ipnotizzante.
Sul palco, accanto alla branda sulla quale era disteso, ci sono, in scala ridotta, tre file di banchi di chiesa, su cui siedono piccoli pupazzi. Sono i fedeli di una chiesa, o gli spettatori di un teatro.
Loro hanno fame di sincerità e il prete e l’attore hanno bisogno di loro, testimoni silenziosi della loro urgenza di “recitare”. Ognuno ha compiti precisi, mestieri precisi ma entrambi, prete e attore, sono accomunati dalla vocazione che è una forma di amore.
E anche quando la vita si frantuma in mille pezzi, e sembra un desolante naufragio, gli occhi del pubblico e dei fedeli restano i porti di speranza e tutto può ricominciare. Nel mare di recitazione confluiscono tutti i ricordi e i gesti possibili: dall’infanzia, al ricordo della mamma, al gesto d’amore del prete che decide di staccare il respiratore artificiale al piccolo bambino che giocava in oratorio e, vittima di un incidente, è da più di due anni in coma.
Il Mare in tasca
Scritto, diretto e interpretato da Cesar Brie
CAMPO TEATRALE
via Cambiasi 10 – Milano
Metro MM2 Udine-Lambrate
Linee di superficie 55-62
ORARI
Dal 29 gennaio al 3 febbraio ore 21:00 – Giovedì 31 gen. ore 20. Domenica 3 ore 18:30.
BIGLIETTI
intero: 20 euro – ridotto: 14 euro
ufficio stampa Campo Teatrale: Roberta Ursino [email protected] 320 0799908
convenzionati: € 12
ORARI BIGLIETTERIA
Presso gli uffici in via Casoretto, 41/a
dal lunedì al venerdì 14.00 -19.00
Sabato 10.00 – 13.00 e 14.00 -19.30 / Domenica 10.00 – 13.00 e 14.00 – 17.30
Presso la biglietteria del teatro in via Cambiasi, 10 solo nei giorni di spettacolo, da un’ora prima dell’inizio
della replica
SERVIZIO BABY SITTING
Il teatro offre un servizio di baby sitting per i bambini dai 3 ai 10 anni, per la replica di sabato 17. Costo del
servizio: è € 5 a bambino.
INFORMAZIONI
Telefono: 02/26113133
www.campoteatrale.it
ufficio stampa
Il Mare in tasca
Scritto, diretto e interpretato da Cesar Brie
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