Brilla una nuova stella a Goodison Park: Ross Barkley
Una nuova stella potrebbe brillare a Goodison Park. Si tratta di Ross Barkley, centrocampista offensivo dell’Everton, la più antica società di calcio di Liverpool. L’Academy dei Toffees si rivela, ancora una volta, terra estremamente fertile per far nascere talenti calcistici. L’ ultimo ad esplodere fu,in modo a dir poco clamoroso, un certo Wayne Rooney. Ora, a distanza di più di 10 anni, Barkley è pronto sbocciare definitivamente. Classe 1993, una vita nell’Everton, il massiccio Ross esordisce con la casacca dei Toffeemen nell’agosto del 2011, nella sconfitta casalinga contro il Queens Park Rangers, dopo sporadiche apparizioni in prestito tra Sheffield Wednesday e Leeds. Dotato di una notevole forza ed esplosività, Barkley può contare su una buona velocità di base nonostante l’altezza (188 cm secondo il sito ufficiale dell’Everton FC) , in particolar modo nel breve, quando può galleggiare tra la linea mediana e quella degli attaccanti. Il Daily Mail lo ha definito come il possibile ‘erede’ di Gerrard, ma con la maglia opposta a quella del leggendario capitano del Liverpool. Paragone azzardato e forse prematuro, data l’immensità di Steve G. e, soprattutto, le diverse caratteristiche tattiche dei due. Barkley, per quanto visto fino ad ora con Roberto Martinez in panchina, segue molto poco la fase difensiva, concedendosi talvolta delle fastidiose pause durante il match, cosa che in più di un’occasione ha fatto innervosire il tecnico spagnolo. Ciò nonostante, a quasi 22 anni Barkley è pronto, forse, per il definitivo salto di qualità. Dopo aver esordito nell’ultimo Mondiale proprio nella sfida persa contro l’Italia, il numero 20 nella prima metà di quest’ultima stagione ha fatto vedere più nuvole grigie che raggi solari addensarsi sopra la propria lampada da genio, complice sicuramente anche il campionato mediocre di tutto l’Everton, fatto da pochi alti e tanti bassi. In attesa della stagione della consacrazione, probabilmente in maglia Blues visto il recente rinnovo fino al 2018, non si possono dimenticare alcune grandi giocate di Barkley. La scorsa annata, in cui l’Everton ha sfiorato uno storico accesso ai preliminari di Champions League, Ross ha messo insieme 34 presenze e 6 reti. La più bella, senza ombra di dubbio, è quella contro il Manchester City dello scorso campionato: il suo destro a giro di prima intenzione dai 22 metri è da vedere e rivedere, in cui si può ammirare tutto il mix di potenza e delicatezza del suo piede preferito. Abile nel calciare, comunque, con entrambi i piedi, Barkley deve sicuramente migliorare dal punto di vista della concentrazione lungo tutto l’arco dei 90 minuti di gioco. Più di una volta Martinez ha preferito,infatti, lasciarlo partire dalla panchina, riscuotendo risultati alterni.
Le indubbie capacità tecnico-tattiche di Barkley e gli ampissimi margini di miglioramento lo hanno messo sotto la lente d’ingrandimento dei maggiori club europei, nonostante la ferma intenzione da parte di Martinez di volerlo trattenere il più a lungo possibile, almeno fino all’arrivo di un’offerta non rifiutabile. Intanto, Barkley può e deve continuare nel suo processo di crescita professionale all’ombra degli alberi e sulle rive del laghetto di Stanley Park, ovviamente rimanendo ben lontano dalle mura di Anfield Road.
Jacopo Trevisani
6 marzo 2015