Il primo Zelda non si scorda mai

IL PRIMO ZELDA NON SI SCORDA MAI.
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Quando tutto ebbe inizio.
“Il primo Zelda non si scorda mai”, è questo il titolo che ho voluto dare a questo articolo. Voglio fare una premessa: non ho mai giocato a nessun capitolo della saga e questo è stato letteralmente il mio primo Zelda. Il suo acquisto per me ha rappresentato una grande scommessa: non conoscevo la serie e le sue meccaniche e inoltre il suo genere non apparteneva completamente ai generi a cui ero solito giocare (di questo parlerò alla fine).
Ed eccomi qui, ad un anno e qualche giorno dal suo debutto sul mercato globale a scrivere un articolo rivolto a tutti coloro (e non) che si sono trovati nei miei stessi panni: sarò all’altezza di Zelda?
Non voglio fare una recensione poiché non ho metri di paragone con i capitoli precedenti e quindi risulterebbe troppo lineare e impostata, voglio semplicemente raccontare come il gioco si comporta con i neofiti come me (Si, parlo proprio di voi “eretici” che non avete mai giocato a Zelda e che fino a questo momento credevate che Link fosse esclusivamente un collegamento informatico), come li aiuta ad intraprendere questa meravigliosa avventura nel modo più semplice possibile e come possa far sbocciare in loro quel sentimento che spinge il giocatore a dire:” Se solo avessi iniziato prima a giocare a Zelda ”.
Se avete appena svuotato il portafogli per acquistare il gioco, siete seduti comodamente sul divano con i joy-con in pugno e avete nella testa la domanda “Da dove inizio?”, direi che è giunto il momento di iniziare.
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Non ti scordar di me.
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Il gioco, fin dal principio, mette davanti al giocatore un mondo vasto ed interamente esplorabile, ricco di cose da scoprire e avventure da intraprendere. I giocatori più navigati riceveranno un caloroso “Bentornato amico mio” mentre i neofiti un “Salve amico, non preoccuparti perché la salita è meno difficile di quanto possa sembrare”. Ed è proprio vero! La prima volta che ho avviato il gioco mi sembrava una scalata impossibile, ma alla fine è stata la scalata più semplice e bella di tutte.
“Vi accorgerete che io avrò veramente lasciato la scuola soltanto quando non ci sarà più nessuno che mi sia fedele. Sappiate inoltre che chiunque cerchi aiuto a Hogwarts lo troverà sempre.”
È una frase pronunciata da Albus Silente nel libro ‘Harry Potter e la Camera dei Segreti’ e che voglio utilizzare per esprimere un concetto: il gioco non abbandona il giocatore in un ambiente arduo e complicato da affrontare, ma lo aiuta passo dopo passo, accompagnandolo nella scalata che ho citato ad inizio paragrafo. Voi siate “fedeli” al gioco e lui sarà sempre al vostro fianco!
Tutto questo trova la sua massima espressione nel livello di difficoltà che il gioco offre, un livello semplice ma non banale che mette il giocatore a proprio agio durante gli scontri. Ci sono scontri contro nemici deboli che si affrontano senza preoccupazione e ci sono scontri dove, per via della forza del nemico che si ha davanti, viene richiesta una maggiore strategia ed un migliore equipaggiamento. Anche nell’ultimo caso citato, il giocatore non prenderà la sconfitta come una scusa per abbandonare il gioco ma bensì come un’opportunità per studiare l’avversario e migliorare la propria esperienza.
The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild non scoraggia mai il giocatore ma lo incoraggia a proseguire.
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Mangia che ti devi fare grande.
Un’altra caratteristica che permette di rendere l’approccio con il gioco semplice e coinvolgente è la quantità di materiali che sono disseminati nel mondo di Hyrule (per chi non lo sapesse è il luogo in cui si svolgono le avventure della serie) e che permettono di ottenere benefici utili in tutte le circostanze, anche quelle più complesse: alcuni materiali possono essere utilizzati immediatamente mentre alti devono essere cucinati.
I benefici sono innumerevoli e spaziano dal recupero di energia alla resistenza al freddo o al ghiaccio, dall’aumento della rapidità dei movimenti all’aumento della furtività, e così via.
Il gioco mette a disposizione del giocatore tutto il necessario per superare le difficoltà.
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Una scommessa vincente.
Vi ricordate ciò che ho detto ad inizio articolo? Che l’acquisto del gioco è stato una scommessa poiché The Legend Of Zelda non rappresentava completamente il mio genere? Be’ adesso vi spiegherò perché e come questa scommessa si sia rivelata essere vincente.
Ho giocato a molti open world, principalmente Far Cry e Assassin’s Creed, ma questo gioco è diverso da loro. I primi che ho citato sono meno aperti e più lineari, seguono un filo preciso e per fare un paragone sono dei binari e il giocatore il treno che ci corre sopra.
Breath of The Wild non è così: il giocatore è libero, non ci sono binari. Ed è questa libertà che mi spaventava, avevo paura di perdermi nel vasto mondo e non trovare più la retta via, non mi sentivo pronto ad abbandonare quei pilastri che caratterizzavano i giochi a cui ero solito giocare.
Così, come avete potuto leggere, non è stato ed il merito è del grande lavoro che è stato fatto su questo capitolo della serie, dove al giocatore viene lasciata carta bianca, ma allo stesso tempo viene sempre seguito e accompagnato in questa meravigliosa ed emozionante avventura.
“Se solo avessi cominciato prima a giocare a Zelda”
Articolo di Michael Ciappi