Per un pugno di dollari: Yomawari Midnight Shadow
Per un pugno di dollari:Yomawari Midnight Shadow
Gioco recentissimo uscito a solo un anno di distanza dal capitolo primo (di cui abbiamo già parlato in precedenza) Yomawari Midnight Shadow torna ad incutere ansia con i suoi grotteschi paradossi. Sviluppato come il precedente da Yu Mizokami in collaborazione con la Nippon Ichi questo titolo ci ha anche questa volta stupito in positivo. (disponibile per PS4, PSVita e PC)
Trama
Yui e Haru malgrado la loro tenera età sono già amiche inseparabili, se non fosse che l’improvvisa notizia di trasferimento di una delle due sta per separarle. E allora quale occasione migliore di trascorrere l’ultima serata insieme se non quello di andare a vedere uno spettacolo di fuochi d’artificio? Tutto normale direte voi e invece no!! nella strada di ritorno all’improvviso una voce malevola avvolta nell’oscurità, preannuncia quello che sarà l’inizio dell’incubo per le nostre povere protagoniste.
Come nei migliori horror Haru e Yui di colpo si dividono e rimangono sperdute in quello che sembra essere il loro paese ma che in realtà ne ha solo le fattezze. L’incessante tentativo delle due di ritrovarsi sarà il filo conduttore dell’intero snocciolarsi della trama.
Novità del gameplay
Se ci avete già giocato non sperate che abbiano aggiunto modi fisici per uccidere le creature orride che sono nel gioco! Con le piccole accortezze del caso il livello di frustrazione di questo gioco risulta decisamente ridotto rispetto al precedente. Come già accennato oltre alla torcia ed i piccoli oggettini da raccogliere per risolvere gli enigmi, sono stati aggiunti i Charms collezionabili che permetteranno al nostro personaggio di aumentare le proprie abilità come per esempio la velocità di corsa per citarne uno.
Discorso totalmente nuovo è quello dell’ampliata possibilità di interagire con l’ambiente circostante infatti oltre a poter spostare all’occorrenza oggetti per svelare zone nascoste in questo capitolo ci viene data la possibilità di entrare negli edifici per esplorarli, cosa che aumenta decisamente il livello di suspense e apprensione soprattutto per chi di voi non volesse lasciare nulla di intentato e quindi completare il gioco al 100%.
Per quanto riguarda il resto il gameplay risulta abbastanza simile al primo – risolvere enigmi e spremere le meningi per trovare il modo di oltrepassare gli spiriti senza fare la fine del topo- questo legato ovviamente alle caratteristiche intrinseche del gioco che rimane una specie, permettetemi la commistione, di stealt-survival-oneshot horror che per le sue 15-20 ore di gioco riesce a intrattenere e anche bene. Fondamentali anche in questo capitolo sono le ritrovate statue Jizu (checkpoint) dal quale saremo costretti a ripartire ogni qualvolta il nostro piccolo cuoricino non reggerà lo spavento.
Anche questo episodio di Yomawari è disponibile solo in inglese, ma come nel primo la comprensione dei pochi e elementari testi , non si rivelerà poi così necessaria alla conclusione del gioco.
L’incubo della nostra infanzia
La cosa che mi ha colpito personalmente di questo gioco e che mi ha permesso di giocarci con un certo gusto è stata l’atmosfera particolare e accattivante; che ricorda quasi la sensazione di paura che da bambini si provava quando i genitori chiudevano la porta dietro le loro spalle e noi si rimaneva lì ,al buio, coperti fino alla testa avvolti da brividi di piacevole paura. La grafica molto kawaii si integra perfettamente con una strana oscurità che sembra calare sempre di più man mano che si avanza nel gioco, le luci soffuse che ti fanno dubitare della minuscola ombra celano perfettamente gli agguati tesi dalle creature che spuntano nelle loro diverse tipologie, più o meno spaventose, e che in molti casi faranno vacillare la vostra voglia di esplorare anche le nicchie più nascoste.
La contrapposizione tra le dolci piccole protagoniste e gli aberranti spiriti maligni che le minacciano avrebbe potuto facilmente smorzare quel sottofondo ansioso che è alla base del gioco se gestita diversamente dagli sviluppatori. Bisogna dare atto infatti della fantastica riuscita della resa grottesca che sicuramente farà provare emozioni differenti e contrastanti durante tutta la durata del gioco. La totale mancanza di musiche di sottofondo è la cosiddetta ciliegina sulla torta, al suo posto troviamo invece un riuscitissimo audio ambientale che lascia spazio ai malevoli versi di morte che ci tormenteranno per tutta la durata del gioco; il tutto scandito ovviamente dal battito del cuore della povera bambina che si sincronizzerà di conseguenza col il vostro facendovi immedesimare ancora di più.
Considerazioni
Caratterizzato da un ambiente artistico molto interessante ed evocativo Yomawari Midnight Shadows risulta un gioco molto particolare. È proprio la sua unicità,tuttavia, a renderlo un titolo di nicchia che difficilmente potrà essere apprezzato come invece meriterebbe, anche solo magari per premiare il tentativo di innovare un po’ il concetto di survival-horror. In conclusione se siete appassionati del folclore giapponese o più in generale amanti dei giochi di questo genere vi consigliamo di non perdere questa avventura sensoriale realizzata a regola d’arte.