Retrogames: viaggio nella storia dei videogames #2
VIAGGIO NELLA STORIA DEI VIDEOGAMES #2
VERSO IL CONCETTO DI VIDEOGIOCO
Bentornati! Nel primo appuntamento di questa rubrica abbiamo parlato degli albori del videogioco, dai primi esperimenti come il Cathode-Ray Amusement Device fino ad arrivare al Nimrod, il primo computer della storia ideato per elaborare un videogioco. Continuiamo dunque il nostro viaggio e scopriamo insieme come gradualmente si è arrivati alla commercializzazione del primo videogioco.
OXO!
Nel 1952 A.S. Douglas, studente universitario presso Cambridge, sviluppò OXO, una trasposizione digitale del celebre gioco dei tris, che presentò poi come tesi di dottorato per avvalorare la sua esposizione riguardo l’interazione Uomo-Macchina. OXO funzionava solo su computer EDSAC (sistema standard utilizzato a quell’epoca dall’università in questione). Il gioco veniva visualizzato su uno dei tre oscilloscopi a fosfori verdi collegati all’EDSAC, mentre la selezione del riquadro di gioco poteva essere effettuata dal giocatore tramite l’utilizzo di un normale disco telefonico. Ad OXO era possibile giocare solo in singolo contro una forma primitiva di intelligenza artificiale.
Anche questo videogioco non fu mai commercializzato ma viene soprattutto ricordato in quanto si tratta del primo videogioco con grafica mai realizzato. Ai più curiosi farà piacere sapere che ad oggi è ancora possibile giocare ad OXO utilizzando un emulatore per EDSAC.
Schermata di gioco di OXO
Il primo videogioco sportivo
Ebbene se pensate che gli e-sport siano materia nuova, vi basti pensare che tutto cominciò nel 1958, anno in cui Tennis For Two fece capolino al Brookhaven National Laboratory dove rimase in mostra fino al 1959. L’ideatore di questa preistorica versione del tennis videoludico fu William Higinbotham. Il gioco era visualizzato anch’esso all’interno di un oscilloscopio e mostrava un campo da tennis visto lateralmente. Era possibile giocare l’uno contro l’altro tramite due “controller”, ognuno dotato di un pulsante per lanciare la palla ed una manopola per indirizzare la traiettoria. La palla era inoltre influenzata da un algoritmo in grado di emulare la forza di gravità. Il gioco ottenne un gran successo, con i visitatori del museo disposti ad attendere lunghe file per provare il gioco. All’interno dello stesso museo Tennis For Two fu in seguito riassemblato e ricreato per ben 2 volte, nel 1997 e successivamente nel 2008.
Riproduzione di Tennis For Two
Guerre Spaziali
Tra il 1959 ed il 1961 vi furono svariati videogiochi che vennero programmati per la maggior parte da studenti universitari nel loro tempo libero e che giravano sui sistemi proprietari delle sedi universitarie, facendo sì che tali progetti rimanessero fini a se stessi e vennero quindi presto dimenticati.
Fu nel 1961 che gli studenti del MIT (Massachusetts Institute of Technology), ed in particolare su ideazione di Steve Russell, che vide la luce il primo videogioco distribuito su larga scala. Spacewar! Consisteva in due navi spaziali in grado di lanciare missili. Un asteroide era posto al centro della schermata di gioco e fungeva sia da elemento di disturbo che da centro gravitazionale per la fisica di gioco, mentre l’obiettivo era quello di distruggere la navicella dell’avversario.
Spacewar! Sul PDP-1
Il Gioco fu sviluppato per il costosissimo computer PDP-1, era mancante di qualsiasi tipo di intelligenza artificiale e quindi era possibile giocare solamente contro un altro essere umano, servendosi di due comandi posti sopra la console del PDP-1.
L’evidente scomodità nella gestione dei controlli portò in seguito alla creazione da parte degli sviluppatori di quello che sarebbe poi stato il primo joystick della storia. Spacewar! Ebbe un incredibile successo commerciale poiché fu inserito di default all’interno della gamma di computer PDP, diventando di conseguenza un videogioco popolarissimo, ed essendo quindi il primo prodotto videoludico commercializzato, fu anche il primo vero successo all’interno di questo fiorente mercato. Oggi è possibile giocare a Spacewar! Sull’unico PDP-1 ancora funzionante al mondo, situato presso il Computer History Museum di Mountain View, oppure tramite l’utilizzo di specifici emulatori.
Schermata di gioco di Spacewar!
Oggi vi abbiamo quindi parlato di tre videogiochi chiave che avrebbero poi spianato la strada verso il futuro gaming. Non perdete quindi il prossimo episodio della rubrica, in cui finalmente si parlerà del primo prototipo di console da gioco oltre che di molte altre curiosità storiche!
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