Per un pugno di dollari: Dead Island
Ricordate anche voi l’annuncio dell’uscita di Dead Island 2 risalente più o meno a tre anni fa? Io lo ricordo bene perché suscitò un gran entusiasmo avendo già apprezzato l’esperienza offerta dalla Deep Silver con la collaborazione nello svilluppo di Techland.
Purtroppo, proprio com’è successo al primo capitolo, le posticipazioni sembrano non avere mai una fine (il primo capitolo fu annunciato nel 2006 e pubblicato solo nel 2011) e complice anche lo sviluppo di Dying Light, al quale Techland ha dedicato tutte le proprie forze, ha costretto il team ad effettuare un passagio di testimone nello sviluppo del tanto atteso secondo capitolo.
Essendo stato confortato dalle notizie, emerse in questi mesi, riguardanti il non abbandono del progetto Dead Island, la voglia di ripercorrere gli albori della zombie-saga è stata forte e grazie all’offerta presente sul PlayStation Store questa voglia viene appagata rivivendo il primo Dead Island in versione rimasterizzata e con tutti i contenuti scaricabili inclusi.
Uscito ormai sei anni fa questo videogioco è il connubio tra gioco di ruolo e survival horror il tutto in prima persona. Certo è lecito essere titubanti di fronte a un miscuglio del genere, ma il risultato è stato veramente sbalorditivo: un mix perfetto tra generi diversi con una storyline sufficientemente coinvolgente il tutto supportato da una grafica ottima e un gameplay notevole in ambientazioni sempre curate e suggestive.
Vorrei sottolineare come questo gioco sia stato nel panorama videoludico grazie alla particolare miscela messa in atto e che a distanza di anni riesce a mantenere un carattere proprio, eguagliato e forse anche superato solo da Dying Light.
Il preludio dell’inferno
La storia è forse l’unica macchia in un bellissimo disegno perché potrebbe risultare superficiale e con sidequest un pochino sbiadite ma che è compensata a pieno dall’immersione nel gameplay e dall’atmosfera che si respira per tutta la sua durata e in tutti i luoghi da esplorare all’interno di una isola nella quale è presente un gigantesco resort, luogo dove tutto avrà inizio, per poi spostarsi in una giungla ed infine in una prigione.
Un video in prima persona ci descrive come l’incubo abbia inizio: durante un concerto organizzato nel resort turistico un ospite (noi stessi?) inizia a molestare gli spettatori e barcollando di qua e di là è testimone di alcune scene surreali come l’attacco di uno zombie, ma essendo completamente sbronzo non fa caso a ciò e termina la sua nottata nella camera bevendo un ultimo goccio ingurgitando con esso anche diverse pillole.
All’indomani ci si risveglierà ed il resort sarà completamente deserto ad eccezione dei cadaveri e degli zombie costringendoci a fuggire dalle fameliche creature in cerca di un luogo sicuro. Nel fuggire via si incontreranno altri sopravvissuti dai quali prendere nuove quest ed apprendere qualcosa in più sulla trama.
Oltre alle varie quest che faranno progredire lo svolgimento dell’avventura ci saranno anche dei video ma non c’è da aspettarsi chissà quale trama articolata, certamente con qualche colpo di scena ma nulla di sconvolgente.
Gameplay intuitivo e coinvolgente
Il gioco si presenta come un action survival horror ma con note marcatedei giochi di ruolo in quanto sarà possibile aumentare di livello per migliorare le proprie statistiche ed imparare nuove abilità, utilizzare armi sempre più potenti con il particolare di dover soddisfare il requisito di livello minimo per poter equipaggiare qull’arma e altre classiche caratteristiche.
Il sistema di combattimento è semplice ma sviluppato in tutto e per tutto così come lo è l’albero delle abilità, diviso in tre tipi di specializzazione disponibili dove ottenere abilità attive e passive spendendo i punti accumulabili salendo di livello scegliendo su quali punti di forza puntare possibilmente in base al personaggio iniziale preferito perché ognuno ha una predisposizione verso un certo tipo di armi ed abilità.
Di zombie ce ne sono diverse categorie ognuna con le sue caratteristiche e, proporzionalmente alla crescita del personaggio, anche loro crescono in maniera tale da rendere il gioco sempre impegnativo: anche se si dovrà tornare nelle zone iniziali, infatti, ci troveremo difronte a zombie letali! A mettere il giocatore ulteriormente in difficoltà c’è il fatto che tutte le armi si usurano con l’utilizzo diventando man mano sempre meno efficaci, ma possono essere riparate, potenziate o costruite ex novo nei banchi da lavoro che troviamo dislocati nella mappa del gioco. Il crafting delle armi è davvero spassoso perché ci permette di creare delle armi davvero originali che sarà possibile fabbricare solamente se si hanno i materiali richiesti e il progetto dell’arma.
Il motore grafico, Chrome Engine, supporta il tutto in maniera eccelsa: un esempio è la riproduzione realistica delle ferite inferte dalle armi da taglio che potranno lasciare lacerazioni sugli arti degli zombi o addirittura mutilare parti del loro corpo.
Ottimo anche il fattore Co-op: difatti, oltre alla possibilità di giocare in single player nella modalità offline, sarà possibile accedere alla modalità online e giocare in compagnia di altri giocatori incrementando esponenzialmente il divertimento.
Conclusioni
Un gioco che a distanza di anni soddisfa e che non stufa grazie alla varietà dei mostri, delle ambientazioni e delle armi a nostra disposizione! Se dovessimo trovare proprio una nota di demerito sicuramente potremmo rilevarla nella trama, forse troppo poco originale, ma che nel complesso non risulta spiacevole. E’ un titolo che consiglio a tutti coloro che cercano un gioco horror basato sul mondo zombie ma anche a coloro che amano i giochi di ruolo.
Anche se la personalizzazione del personaggio si limita alla scelta di un protagonista e alle abilità il sistema di crafting intrattiene perfettamente il giocatore attraverso la creazione di armi tanto caserecce quanto letali e spettacolari.