Far Cry, “must buy” dal prezzo “can buy”

Ormai si trova ad un prezzo praticamente stracciato, e questo può essere un motivo in più per non lasciare una voragine nell’esperienza videoludica degli appassionati del genere Sparatutto. Far Cry 4 è esattamente ciò che si può definire un “must buy”. La produzione Ubisoft ha messo nelle mani del giocatore tutto ciò che ci si può attendere da un open world, unendolo ad una campagna avvincente ed energica. Un’avventura esaltante in un mondo così realistico e ben curato nei dettagli da lasciare sbalorditi.
La trama
Il gioco è ambientato in Kyrat, una regione dell’Himalaya, dove il protagonista, Ajay Ghale, è giunto in pellegrinaggio per onorare le ceneri di sua madre Ishwari. Ben presto però Ghale viene rapito da alcuni militari e segregato in casa del trafficante e monarca Pagan Min, che mostra un acceso interesse per ciò che il protagonista trasporta e soprattutto per la sua identità. Ghale, liberato da soldati ribelli, si trova ad affrontare una sfida all’apparenza non meno difficile rispetto a quella di scalare le montagne in cui il gioco è ambientato: sovvertire i giochi di potere di Pagan Min e sconfiggere l’intero esercito da quest’ultimo comandato.
Grande longevità grazie agli intrattenimenti collaterali
Sebbene Far Cry non brilli per originalità nelle linee di base ed evolutive della trama, esso offre ai cultori di questa tipologia di giochi una quantità intrattenimenti collaterali davvero impressionate. Per esplorare l’intero Kyrat, conquistare i classici avamposti, esercitarsi nelle divertenti missioni di caccia, scalare le torri e scoprire nuove zone sono necessarie ore e ore di gioco. Sicuramente più delle nove ore segnate dal counter una volta completata la campagna. Se si cerca un gioco che duri nel tempo sicuramente Far Cry rappresenta la soluzione.
Gameplay classico ma efficace
Il gameplay non si discosta quasi per nessun aspetto da quello visto nel capitolo precedente. Il personaggio è rapido e preciso nei movimenti, il che rappresenta un vantaggio di non poco conto quando si devono compiere missioni dall’alto coefficiente di difficoltà. Restano inoltre le due classiche tipologie di approccio: l’attacco silenzioso ai nemici, attraverso l’uso di meccaniche stealth basilari ma efficaci, o uscire allo scoperto utilizzando le tante armi a disposizione. Il sistema di mira è quello tradizionale del genere, come anche la ruota radiale con cui è possibile scegliere l’arma da utilizzare. Il nuovo sistema di fuoco durante le sessioni di guida, invece, appare piuttosto inutile e poco sfruttato nel contesto generale.
Open world immenso
Gli ambienti sterminati in cui si muove Ghale rendono gli spostamenti a piedi più una scocciatura che altro. Per attraversare da una parte all’altra l’ambientazione di gioco potrebbero servire diversi minuti. Per ovviare a questo effetto collaterale dell’open world, Ubisoft ha pensato ad un nuovo sistema di autoguida che, una volta saliti su di un mezzo, permette di attivare una sorta di pilota automatico per arrivare a destinazione in un secondo.
Grafica mozzafiato
Dal punto di vista grafico Far Cry 4 è stupefacente. I dettagli sono ben curati e gli ambienti, soprattutto (ovviamente) quelli esterni, sono favolosi. Il colpo d’occhio quando si ammira un panorama è unico nel genere. L’effetto della neve, poi, è davvero esaltante, come quello del fuoco che si propaga con una realisticità che lascia a bocca aperta.