Milan Games Week 2023 – Il protagonista è il videogioco italiano!

L’edizione di quest’anno della Milan Games Week è stata un po’ fiacca dal punto di vista delle grandi esclusive e dei titoli tripla A: nonostante a breve siano previsti nomi altisonanti come Avatar: Frontiers of Pandora o Final Fantasy VII Rebirth, le postazioni a disposizione di Sony, Microsoft e Nintendo erano un po’ carenti dal punto di vista dei giochi mostrati. Anche l’assenza di nomi davvero di spicco del panorama videoludico estero (ricordiamo in passato John Romero, Tim Schafer e Troy Baker che hanno fatto da padrini per le precedenti edizioni) ha reso la fiera un po’ meno interessante degli scorsi anni.
Quella che però non è stata carente è la presenza di titoli italiani: per quanto avrebbero dovuto da sempre essere uno dei focus principali della fiera di Rho, non tutte le edizioni sono state in grado di dare la giusta esposizione ai titoli nostrani.
Questa volta, però, la Milan Games Week ha davvero dato il suo meglio (almeno dal punto di vista videoludico) per quanto riguarda il panorama italiano!
Il videogame italiano sul Central Stage
Una particolare attenzione è stata dedicata ai titoli di punta del bel paese. Sin dal primo giorno Storm in a Teacup ha dato il via alle danze parlando del loro nuovo titolo, Steel Seed, mostrando anche un nuovo gameplay trailer della loro opera dopo una chiacchierata abbastanza approfondita sulle tematiche e sulla parte artistica del loro gioco.
Ubisoft Milan ha a sua volta calcato il Palco Centrale con Andrea Babich e Mauro Perrini, membri di vecchia data del team di sviluppo che sono stati intervistati da Francesco Fossetti e Marco Mottura per un riassunto di questi lunghi anni nella industry italiana.

Anche altri team come Memorable Games e Milestone hanno avuto il loro spazio, insieme a Jyamma Games che ha annunciato sia l’apertura delle iscrizioni per l’open-beta dell’attesissimo Enotria (disponibile a questo indirizzo fino al 15 dicembre) che il giorno in cui inizieranno i preordini per il loro gioco (1 gennaio 2024). Anche la scena competitiva ha avuto un’intera ora dedicata agli Italian E-sports Awards, in cui i protagonisti del mondo competitivo hanno ricevuto dei premi per i loro meriti sportivi.
È stato davvero un piacere vedere l’interesse sia da parte del pubblico che degli organizzatori dell’evento nel celebrare sul main stage e sotto i riflettori le eccellenze italiane di tutti i tipi!
Ancor più qualità dal mondo indie!
Mentre sul palco centrale il grande pubblico veniva attratto da titoli e nomi famosi, il vero tesoro a mio parere poteva essere trovato all’interno dell’Indie Dungeon fra i titoli indie che quest’anno si sono dimostrati, in larga parte, una vera e propria scoperta entusiasmante!
Da appassionato di indie italiani è stato meraviglioso vedere che finalmente il panorama indie nostrano è arrivato ad un punto in cui il livello dei giochi mostrati alle fiere di settore ha raggiunto un valore altissimo, arrivando addirittura a mostrare demo di opere che si dimostrano prodotti validi da portare sul mercato non solo italiano ma anche internazionale e che nulla hanno da invidiare ai titoli esteri. Andiamo a vedere i più promettenti!
Monkey Ballin’ Mayhem
Il titolo di Figadei è una commistione assurda fra le meccaniche roguelike di giochi come Slay The Spire o Inscryption e un… Crane game? Con un concept così folle che mi ha fatto semplicemente dire: “perché nessuno ci ha pensato prima?”, la meccanica principale di recupero dei “premi” è divertentissima e pronta a sollecitare il rilascio di dopamina come se fosse una vera e propria claw-machine.

Gambit Shifter
Volete un giochino semplice, veloce, interessante e che vi riporti ai tempi d’oro dei giochi per smartphone divertenti ed immediati? Il titolo di Volcanite Games è precisamente quello che fa per voi!
Il gioco si basa sulla logica degli scacchi (anche se con alcune rivisitazioni per rendere il tutto più bilanciato), in cui il giocatore inizia ogni livello come un semplice pedone con l’obiettivo di raggiungere il re avversario e mangiarlo. A bloccare la sua strada saranno presenti altre pezzi degli scacchi, numerose trappole e aiuti ma anche delle zone che permettono di trasformarsi per spostarsi in maniera sempre diversa.
Handmancers
“Reinventare la ruota” è sempre stato un termine che indica quanto sia difficile prendere qualcosa di già esistente e funzionante e riformularlo in una chiave diversa. Reinventare carta-sasso-forbice dovrebbe essere altrettanto assurdo, eppure il titolo di NonStudio sembra aver raggiunto la quadratura del cerchio con meccaniche di deck-building in un contesto rogue-like colorato e frizzantino.
While We Wait Here
Guardandolo da lontano, il titolo di Bad Vices Games mi è sembrato un semplice job sim come tanti altri nel panorama indie. Quello che faticavo a capire era il peculiare numero di persone intente a stare in fila pur di giocarlo.
Tutto è diventato chiaro nel momento in cui ho avuto mouse e tastiera sottomano, quando ho scoperto che questa opera è pregna di narrativa e in grado di evocare sentimenti inquietanti e disturbanti con una magistralità non da poco. La demo non ha mostrato troppo, ma ha lasciato presagire qualche spunto davvero interessante e un modo di gestire l’atmosfera che mi ha davvero rapito nonostante io non sia un gran fan dei giochi horror.
Glasshouse
A mio parere il gioco più promettente, anche se purtroppo mostra ancora alcune sfaccettature da rifinire dal punto di vista della comprensibilità e della semplicità dell’esperienza di gioco.
Nonostante questo, il titolo di FLAT28 potrebbe davvero dimostrarsi una delle migliori opere nostrane di sempre andando ad offrirsi alla nicchia (neanche troppo piccola, a dire il vero) di videogiocatori che hanno amato Disco Elysium ma rimuovendo la casualità propria dell’opera di ZA/UM per fare spazio alla reazione e alla capacità del videogiocatore.

Insomma, questa Games Week è stata senza ombra di dubbio una piacevolissima avventura per chi come me ama i giochi fatti in Italia ed è orgoglioso di vedere i propri connazionali migliorare anno dopo anno. La speranza è che la qualità continui ad aumentare con il passare del tempo e che questi piccoli studi abbiano la possibilità di raggiungere anche un pubblico più ampio dando loro la risonanza mediatica che davvero meritano.
Supportate gli sviluppatori italiani che vi piacciono!