Lucca Comics & Games 2023 – Together (speriamo) anche nel cambiamento

Si è da poco conclusa l’edizione 2023 di Lucca Comics & Games, la più importante fiera del fumetto e della cultura pop italiana. Anche quest’anno abbiamo avuto il piacere di poter partecipare ai cinque giorni toscani all’insegna di fumetti, anime, cosplay, board game e videogiochi, e anche quest’anno vi abbiamo portato con noi attraverso i nostri profili social ed il nostro annuale reportage sull’evento.
Un’edizione imponente sia per la mole di attività proposte sia per il numero e lo spessore degli artisti, italiani ed esteri, invitati a presenziare tra firmacopie, panel e presentazioni, e che ha dovuto fare i conti con il maltempo che ha condizionato diverse manifestazioni previste e con tutta una serie di criticità dovute al numero sempre più alto di persone interessate all’evento e alle limitazioni della location.
Ci tengo a precisare che questo non vuole essere un articolo sulle vicende che hanno visto protagonista Zerocalcare e la sua scelta di non partecipare all’evento e non vuole nemmeno essere un articolo di critica nei confronti di un’organizzazione che, nel corso degli anni, ha portato sempre più artisti di spessore tra le mura di Lucca.
L’editoriale di oggi vuole essere una riflessione, un commento a caldo, una sorta di lettera d’amore ad una fiera che negli anni abbiamo visto evolvere, cambiare, ingrandirsi e della quale spesso non sentiamo solo i commenti entusiasti che vorremmo sentire, ma diverse lamentele e discussioni di sorta.
La storia di una manifestazione in costante crescita
Siamo giornalisti e il nostro lavoro è anche quello di analizzare i fatti con occhio critico e quanto più distaccato ed oggettivo possibile, ed è proprio per questo che mi sento di sottolineare quanto sia cambiato il Lucca Comics & Games nel corso degli anni.
Prima di affrontare la fiera da giornalista, ho vissuto diversi anni la manifestazione da semplice appassionato ed è diventata per me, come per molti amici e colleghi, una sorta di punto di ritrovo dove poter rivedere persone care che abitano lontano in cinque giorni stracolmi di passione e festa.
Tuttavia, da anni oramai l’organizzazione deve fare i conti con un numero di biglietti venduti con cifre da capogiro, decisamente diversi da quando, ad esempio, si potevano vivere tutti i padiglioni di Lucca nel giro di una giornata. Quando la Japan Town era una piccola fetta di manifestazione tra le mura della città ed i videogames erano una parte del padiglione dei giochi.
Una situazione che, nello stato attuale della manifestazione, non è più possibile. Negli ultimi anni scegliere di andare al Lucca Comics in giornata equivale a dover fare delle scelte: o fare file per uno o alcuni firmacopie o andare a vedere quanti più stand possibili. Il tutto sperando nel tempo clemente o in orari comodi e con poche file per poter riuscire ad incastrare quante più attività possibili.
Vedere persone davanti ai padiglioni già alle prime ore dell’alba non è un racconto metropolitano sulla fiera, è quello che un appassionato deve fare se vuole avere la fortuna di poter incontrare il suo autore preferito ospitato per quell’edizione.
Un’evoluzione naturale delle cose, che è stata sicuramente alimentata dalla sempre maggiore diffusione di media come il manga o l’anime in quella che è la cultura pop attuale. Se una volta erano passioni di nicchia, letti o guardati principalmente da appassionati, oggi sono alla portata di tutti e praticamente tutti hanno visto almeno i prodotti mainstream. Complice una maggiore diffusione sul web o sui servizi presenti in praticamente tutti i nuclei familiari come Netflix, Amazon Prime o Disney Plus.

Lucca Comics & Games, l’impegno nel cambiamento
Ovviamente non si possono certo chiudere gli occhi di fronte a tutto il lavoro fatto dall’organizzazione di Lucca Comics & Games nel corso di questi anni. Il dislocamento di alcune attività, come la sopracitata Japan Town o la novità quest’anno il Riot Stadium, per agevolare il flusso di visitatori tra le mura è sicuramente una scelta che avrà scontentato una parte di appassionati, ma è uno dei pochi strumenti nelle mani dell’organizzazione per poter far fronte alla grandissima richiesta che ogni anno sommerge la fiera.
Non tutte le case editrici, tuttavia, hanno la possibilità di poter strutturare i loro stand come Panini, la quale aveva due file separate per chi era interessato solo ad acquistare l’enorme mole di variant presenti in fiera e per chi invece, voleva solo fare un firmacopie con uno o più autori presenti, ed ovviamente ogni casa editrice vuole coccolare il suo pubblico portando qualche autore o fumettista in un evento di questa portata.
Ma questo porta ad analizzare un’altra delle più grandi lamentele rivolte alla fiera quest’anno: le modalità di accesso ai firmacopie. Per gli autori di fama maggiore, come Naoki Urasawa, giusto per citarne uno, si è optato per una strada alternativa al “chi prima arriva meglio alloggia”, ovvero quella della lotteria, una pratica diffusa all’estero ma non troppo ben vista nel nostro bel paese.
Una scelta certamente discutibile, soprattutto quando abbinata all’acquisto obbligatorio di materiale dell’autore (che si presuppone uno abbia già acquistato e letto se si è interessati all’incontro o al firmacopie) e sicuramente una strada non percorribile per i temerari che nonostante tutto tentano di vivere Lucca in giornata, in quanto spesso venivano estratti i vincitori per il giorno successivo. Ed anche se questo non è imputabile all’organizzazione stessa della fiera, è pur sempre una delle criticità più sottolineate dai consumatori.

Una strada ancora in salita
E’ innegabile dunque quanto impegno l’organizzazione della manifestazione stia mettendo nel migliorare quella che è diventata, a tutti gli effetti, la più imponente fiera del settore, tuttavia è innegabile che la strada da fare sia ancora molta per riuscire ad offrire al pubblico un servizio ottimale o quantomeno per avvicinarsi quanto più possibile ad un punto di incontro tra offerta e richiesta.
Oramai Lucca Comics & Games è cambiata. Non è più la fiera del fumetto di Lucca ma è una vera e propria manifestazione internazionale con tutte le difficoltà del caso, e probabilmente con tante altre dovute alla sempre maggiore adesione ed al voler alzare sempre di più l’asticella della qualità e dell’offerta.
Nel cuore di vecchio appassionato quale sono, non riesco a smettere di essere orgoglioso di quanta strada abbia fatto Lucca in questi anni, tuttavia ho il continuo timore di un passo più lungo della gamba, di azzardare troppo sulla base della nomea che si è venuta a creare.
Essere la fiera più grande d’Italia è sicuramente un ottimo traguardo, ma come dice Peter Parker, “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.