Diablo IV – Un’anteprima sulla (bellissima?) storia

Sono appena trascorsi i due weekend nei quali è stato possibile giocare la beta di Diablo IV, disponibile prima per chi ha preordinato il gioco (in arrivo il prossimo 6 giugno) e successivamente in una prova aperta a tutti.
Il nuovo capitolo della celebre saga di Blizzard Entertainment ha già soddisfatto in gran parte le i fan, nonostante alcuni dubbi sul giocare obbligatoriamente online, soprattutto su console dove non è ancora chiaro se sarà necessario l’abbonamento a PS Plus o Xbox Live.
Se una fetta dell’utenza è così interessata all’avventura single player, perché non trattare nuovamente quella storia di Diablo tanto bella quanto velocemente accantonata durante le varie run?
Non che la beta abbia raccontato poi molto di quella che sarà la storia di Diablo IV, tuttavia le poche informazioni possono dire tanto di quella che potrebbe essere una nuova storia con personaggi molto interessanti e dalla bellissima morale.
Sua Santità El Diablo
Io sto qui col naso ben ficcato nella terra e ci sto fin dall’inizio dei tempi. Ho coltivato ogni sensazione che l’uomo è stato creato per provare. A me interessava quello che l’uomo desiderava e non l’ho mai giudicato e sai perché? Perché io non l’ho mai rifiutato nonostante le sue maledette imperfezioni! Io sono un fanatico dell’uomo, sono un umanista…
“L’avvocato del diavolo”
Per dodici anni i fan di Diablo sono cresciuti con il mito di Diablo II, esteso ulteriormente dalla remastered arrivata sul mercato un anno e mezzo fa, e dal continuare a preferire questo titolo a Diablo III.
Decenni in cui si è stati abituati al mito dell’Oscuro Viandante; la storia dell’Eroe di Tristram che sconfisse Diablo nelle profondità della cattedrale ma venne corrotto dal fascino della Pietra dell’Anima, finendo per diventare il nuovo ricettacolo del Signore del Terrore che, nascosto in forma umana, poté viaggiare per Sanctuarium alla ricerca dei suoi fratelli prigionieri da secoli.
Diablo III, al contrario dei primi due, non pone fin dall’inizio l’obiettivo di fermare Diablo, ciononostante è comunque una storia ricolma di una malvagità infida.
In Diablo IV sembrerebbe cambiare tutto. È risaputo fin dal reveal trailer, mostrato oltre quattro anni fa alla BlizzCon 2018, del ritorno di Lilith, figlia di Mephisto e madre dei nefilim, i potentissimi antenati degli uomini.

Lilith fu bandita nell’Abisso dallo stesso arcangelo Inarius, colui con il quale ha creato Sanctuarium e generato i nefilim.
Dopo la sua mostruosa apparizione nel primo trailer, che sembrerebbe destinato a essere la cutscene introduttiva di Diablo IV, la Figlia dell’Odio non si fa scrupoli nel mostrarsi ai suoi “figli”, manifestandosi in una cappella della Cattedrale della Luce e corrompendo i fedeli.
Le parole di questa propaganda malevola non dovrebbero lasciare dubbi nemmeno per quanto riguarda il piano di Lilith.
È risaputo infatti che ella fu bandita da Sanctuarium in quanto intenzionata a sfruttare il potere superiore dei nefilim, per creare un esercito in grado di sconfiggere sia il Paradiso che l’Inferno.

“La salvezza non è nella luce ma in voi stessi”. Per quanto moralmente interessanti, queste parole sono pericolose se esclamate da un demone, quindi da un essere fisiologicamente impossibilitato a manifestare il bene.
Il Paradiso è un’astuta bugia…
E mentre tu saltelli da un piede all’altro lui che cosa fa? Se ne sta lì a sbellicarsi dalle matte risate! Perché è un moralista, è un gran sadico! È un padrone assenteista! Ecco che cos’è! E uno dovrebbe adorarlo?
“L’avvocato del diavolo”
Che cos’è questa Cattedrale della Luce alla quale appartiene la cappella corrotta da Lilith? Un culto insolito nella di Diablo, essendo il culto dell’arcangelo Inarius.
Se le mosse di Lilith colpiscono, il ruolo di Inarius è sorprendente già per quel poco che ci è dato sapere.
È stato raccontato di come i dissidi tra Lilith e Inarius portarono il Paradiso Celeste e gli Inferi Fiammeggianti a scoprire l’esistenza di Sanctuarium. Il Concilio di Angiris mise ai voti il destino degli umani, decidendo infine per la loro salvezza ma con il difficile compito di trovare un accordo con i demoni.
Fu Mephisto, padre di Lilith, a fare una proposta: una tregua per Sanctuarium in cambio di Inarius. L’arcangelo fu così consegnato agli Inferi dai suoi stessi fratelli, dove per mano del Signore dell’Odio fu destinato alla tortura eterna.

La presenza di Inarius era preventivabile con il ritorno di Lilith, considerando che già nel trailer di presentazione viene mostrata una brevissima visione dell’arcangelo incatenato, ed è diventata certa nel trailer cinematografico che ha annunciato la data di lancio, nel quale viene mostrato quella che ora sappiamo essere la Cattedrale della Luce, con la Reverenda Madre Prava a guida dei Cavalieri Penitenti, con a capo l’arcangelo Inarius in lotta contro Lilith e la sua armata demoniaca.
Tuttavia, si poteva pensare inizialmente a una Lilith intenta a liberare Inarius, magari puntando sulla sua voglia di vendetta contro angeli e demoni, oppure a una ricerca di Inarius da parte del protagonista per combattere Lilith. Invece è accaduto l’inaspettato: Inarius si è già liberato dalla sua prigionia e ha addirittura rilanciato il suo antico culto su Sanctuarium.
Inarius ha sfruttato un momento di debolezza sul mondo dei mortali come mai prima d’ora.

Difatti, con la sconfitta di Malthael in Diablo III: Reaper of Souls, viene detto che Diablo è di nuovo libero a causa della distruzione della Pietra Nera delle Anime, e ciò significa che potrebbe nuovamente camminare sulla Terra. La stessa Lilith avvisa di una prossima invasione dei signori dell’Inferno.
Affidarsi agli angeli è impensabile dopo aver visto Malthael e i suoi angeli della morte intenti a sterminare l’umanità solo perché in loro è presente il male oltre che al bene, mentre le truppe angeliche guidate da Imperius sono rimaste a guardare questa catastrofe.
Inarius invece è uno dei creatori di Sanctuarium, padre dei nefilim, tutt’altro che guerrafondaio (motivo per il quale scacciò Lilith) e ora più che mai avverso sia al Paradiso che all’Inferno, sebbene sembrerebbe volersi far nuovamente accogliere in Cielo.
Un arcangelo del quale fidarsi, non fosse per l’essere stato anche colui che modificò la Pietra del Mondo al fine di indebolire sempre più le successive generazioni di nefilim, fino a renderli comuni esseri umani.
Nella open beta viene supposto che la tortura secolare negli Inferi Fiammeggianti possa aver reso pazzo Inarius, ed effettivamente per quel poco che si vede di lui non ispira piena fiducia sulla sua sanità mentale, ma la sua pericolosità potrebbe derivare dalla superbia tipica degli angeli; dal volere la pace su Sanctuarium ma regnando sugli umani.
In Diablo III un nefilim ha sconfitto sia il Primo Maligno che l’aspetto della Morte. Come può un arcangelo avverso al potere dei nefilim essere un personaggio positivo?
Quale strada dovrebbe scegliere un umano? Cullarsi nella sicurezza offerta da Inarius, a patto di venir limitato molto nel suo potenziale, oppure accettare la libertà offerta da Lilith, al costo di lasciare che il caos dilaghi nel Creato?
L’incipit di una storia che potrebbe benissimo essere una metafora sul libero arbitrio. Accettare di seguire delle rigide regole o avere la piena indipendenza con tutti i rischi del caso?
Il Libero arbitrio… è una fregatura.
“L’avvocato del diavolo”
Ancora una volta la storia di una lotta tra angeli e demoni potrebbe esaltare l’umanità, raccontando ancor più dell’eterna lotta tra bene e male che permane nel corso della vita. Sperando che la probabile insanità di Inarius non rovini tutto…
Se Sanctuarium piange, Diablo non ride
Fra tutte queste supposizioni che porterebbero a un’altra bellissima storia del genere, sorge un problema: il nome “Diablo”.
Dove si collocherebbe stavolta il Signore del Terrore, antagonista principale dell’intera saga? Le vicende di ogni capitolo finiscono sempre per ruotare intorno alla sua figura, ma mai come stavolta in tutta la serie si potrebbe supporre che il personaggio di Diablo se la passa davvero male.
La distruzione della Pietra Nera delle Anime al termine di Diablo III lo ha reso nuovamente libero, ma essendo confermato il ritorno di Duriel e Andariel in Diablo IV, vien da pensare che egli non possieda più la forma di Primo Maligno.
L’essere diventato un demone che possiede tutti i poteri dell’Inferno e al quale rispondono tutte le truppe infernali, gli avrebbe permesso di sconfiggere il Paradiso Celeste, non fosse stato per il nefilim; ma ora che i Sette Signori dell’Inferno sono nuovamente divisi, come reagiranno a quello che ha fatto Diablo?
La natura dei demoni li porta a scontrarsi anche tra di loro, per questo non riescono mai ad unire le forze fino in fondo. Cosa penseranno di Diablo dopo che li ha tratti in inganno al fine di avere tutto il potere per sé?

Per la prima volta nella serie, Diablo potrebbe trovarsi senza alcun alleato e con tutto il Creato contro di lui, Inferno compreso.
Al momento l’unico elemento di Diablo IV che rimanda a lui, è il suo teschio tenuto in mano da Lilith. Servirà per qualche incantesimo particolare? Oppure è semplicemente un trofeo di guerra?
Altri due mesi e tutto ciò verrà svelato, con l’auspicio che sia davvero il preludio di una grande storia.