Vi ricordate di Hi-Fi Rush? Certo che sì!

Grande attesa c’è stata per Xbox Developer Direct, svoltosi lo scorso 25 gennaio.
Dopo un 2022 in cui Microsoft non ha pubblicato nemmeno un’esclusiva Tripla A, è lecito aspettarsi un 2023 in cui la next-gen prende finalmente piede, come da loro promesso fin dal lancio di Xbox Series X ed S. A maggior ragione ora che le nuove console stanno iniziando ad essere reperibili persino nei negozi.
Nonostante la preannunciata assenza di Starfield, per il quale si svolgerà un evento esclusivo, Xbox Developer Direct ha fornito un’ampia panoramica su Minecraft Legends, Redfall e Forza Motorsport, con tanto di data d’uscita dei primi due.
La sorpresa, senza dubbio, è stato l’annuncio di Hi-Fi Rush, il nuovo titolo di Tango Gameworks. Un videogioco d’azione ritmato, dalla grafica e dallo stile cartoonesco, in esclusiva per PC e Xbox Series X ed S
Ma l’elemento di spicco è stato lo Shadow-Drop, ovvero l’immediato approdo del gioco sul mercato. Soltanto poco tempo d’attesa dopo essere stato svelato e Hi-Fi Rush era già presente negli store digitali e nel catalogo del Game Pass.
Mossa di marketing sensazionale, ma ad un occhio critico qualcosa potrebbe non quadrare. La nuova opera di Shinji Mikami messa in vendita a meno di trenta euro (meno di un titolo a budget medio) e senza nemmeno un briciolo di pubblicità.
Che Microsoft voglia iniziare il nuovo anno con la politica “usa e getta” che troppo spesso si è vista nel principio della sua next-gen? Fortunatamente no, anzi. Seppur abbastanza semplice nella sua interezza, Hi-Fi Rush è un prodotto di altissima qualità.
“Non è da Mikami”… e invece sì!
Quando si vociferava dello sviluppo di un nuovo videogioco di Shinji Mikami, nessuno si sarebbe mai aspettato un’opera dallo stile di Hi-Fi Rush.
Una storia cyberpunk raccontata in maniera assolutamente scanzonata, ambientata sull’isola dove risiede l’azienda Vandelay.
Il protagonista è Chai, un ragazzo venticinquenne (nonostante sembri più giovane) appassionato di musica Rock, autodefinito una rockstar nonostante non sia nemmeno un musicista.
Chai ha visibilmente il braccio destro infortunato e questo sembrerebbe il motivo che lo ha spinto a partecipare al progetto Armstrong della Vandelay, al fine di farsi impiantare un braccio robotico.
Tuttavia, durante l’operazione il suo iPod (fa molto cyberpunk il fatto che in un mondo futuristico un poveraccio abbia ancora un iPod) cade accidentalmente nel macchinario, ritrovandosi così il braccio robotico e un iPod come cuore.
Per la Vandelay Chai è un difetto, da eliminare prima esca dalla produzione governata dalla spietata Rekka, ma il suo nuovo cuore musicale gli offre la capacità di difendersi contro i diversi soldati robot intenti ad ucciderlo.
Chai vorrebbe solo fuggire da quest’isola divenuta inaspettatamente pericolosa per lui, ma le sue nuove abilità attirano l’attenzione del gatto cibernetico 808 e della persona che si cela dietro di esso.
Dovendo scendere a patti per trovare una via di fuga, Chai si ritrova invischiato in una lotta contro il marcio che si nasconde dietro la Vandelay, intenta a realizzare il suo progetto più sporco.

Dal creatore di Resident Evil e dalla sua software house autrice di The Evil Within e Ghostwire: Tokyo, i fan si sarebbero aspettati un altro videogioco horror, ma un’opera come Hi-Fi Rush, in realtà, non è poi così insolita da abbinare a Shinji Mikami e Tango Gameworks.
Oltre al fatto, scontato da dire, che una software house può tranquillamente sviluppare generi videoludici diversi, va fatto notare come le opere di Mikami non si prendono del tutto sul serio, neanche quando vorrebbe farlo.
Partendo proprio da Resident Evil, dai tantissimi pregi ma che non ha mai avuto una grande trama, la quale invece è stata spesso da B movie, passando poi per Ghostwire: Tokyo e la lotta contro le mostruose creature del folklore giapponese.
Persino per The Evil Within si potrebbe dire qualcosa a riguardo, a causa di ciò che il caporedattore Marco Piacentini definì all’epoca come “la sindrome di Morgan-Bugo”, mentre si potrebbe spezzare più di una lancia a favore proprio per la storia di Hi-Fi Rush.
Al contrario delle altre opere orrorifiche di Mikami, il nuovo videogioco di Tango Gameworks non si prende sul serio, raccontando volutamente eventi cartooneschi quanto il suo stile grafico in cel shading.
Nonostante ciò, o forse proprio per merito di quanto appena detto, quella di Hi-Fi Rush è una storia che si lascia seguire senza mai far storcere il naso, riuscendo persino a raccontare, seppur in maniera ironica, lo stile cyberpunk, anche e soprattutto grazie ai dialoghi con gli NPC e ai divertenti documenti sparsi per le aree di gioco.
No, non è perfetto…
Uno dei problemi dei titoli del catalogo Game Pass è che spesso l’utenza tende ad esaltarli più del dovuto, semplicemente per l’essere disponibili grazie a un abbonamento che varia dai 9,99 ai 12,99 euro al mese.
Hi-Fi Rush non fa eccezione. Ad esempio, si è detto di un doppiaggio italiano eccezionale, quando in realtà non sarà il famigerato doppiaggio nostrano di Metal Gear Solid, ma non è nemmeno il doppiaggio di God of War o The Last of Us Parte II.
Si tratta di un doppiaggio italiano molto buono ma non privo di difetti, specialmente per le voci di determinati personaggi.

Si è parlato anche di un’avventura fluida: vero per le fasi di combattimento, meno per quelle platform, con il mondo di gioco che reagisce totalmente a ritmo di musica.
Quest’ultimo fattore vale anche per i movimenti e salti di Chai, e non essendo la colonna sonora un assolo di chitarra, non è permesso correre troppo velocemente né saltare in maniera fluida come fosse Crash Bandicoot (e nemmeno scattare come con la carica di Spyro).
Questo sistema unito alla gestione della telecamera potrebbe infastidire un po’ durante il platforming, così come la stessa telecamera potrebbe risultare fastidiosa in alcuni combattimenti soprattutto a causa dell’assenza dell’aggancio del bersaglio, abbastanza sentita specialmente giocando alle difficoltà più alte.
…ma il merito va oltre lo Shadow-Drop
Innegabile il fattore Shadow-Drop nel successo di Hi-Fi Rush, per il quale si continuerà a domandarsi fino a che punto abbia influito sul successo del gioco, ma innegabile è anche la qualità che fa di questo titolo un’opera degna di stare sotto i riflettori.
A partire dal comparto tecnico che presenta probabilmente la miglior grafica in cel shading mai vista: non una sola sbavatura nel 99% delle texture, frame rate stabile che va dai 30fps delle cutscene ai 60fps del gameplay, e una gestione quasi perfetta del passaggio dalle cutscene alle sessioni di gioco.
La colonna sonora alterna pezzi noti della musica rock a soundtrack originali prodotti appositamente per il gioco, con un occhio di riguardo all’attualità grazie alla modalità streamer.
Quest’ultima permette di cambiare ogni traccia musicale presente in Hi-Fi Rush con le OST del gioco, in modo tale da evitare eventuali problemi di copyright quando si trasmette il gioco in diretta sulle piattaforme social.

Il gameplay è bilanciato nel fornire al giocatore oggetti, possibilità e sessioni di gioco impegnative, e subito dopo il motivo o la soluzione a tutto ciò. Ad esempio, ci sono tanti pezzi meccanici da raccogliere? Gli attacchi e gli oggetti acquistabili con essi sono piuttosto costosi. Troppe combo sbloccabili per le battaglie da affrontare? Il numero di combattimenti e la pericolosità dei nemici aumenta con il prosieguo dell’avventura. Sessioni platform durante le quali si muore spesso? Al termine di queste ecco delle ricariche per la barra della salute.
Un binomio che aiuta anche i combattimenti nei quali è presente qualche sbavatura in più.
Ai potenziali problemi di telecamera, alla possibilità di essere interrotti durante le combo da nemici diversi dal bersaglio, risponde una difficoltà che non punisce particolarmente il giocatore, almeno se si affronta il gioco in modalità “Normale”.
Questi problemi potrebbero sentirsi di più aumentando il livello di difficoltà, ma ai danni maggiori subiti risponde il rilascio garantito da molti nemici di ricariche per la salute, oppure la possibilità di acquistare fin da subito l’abilità speciale che permette a Chai di ripristinare da solo la barra della salute. Così facendo si andrebbe a perdere lo slot per l’attacco speciale? E’ possibile acquistarne un altro dal negozio. Costa troppo? E’ presente nel negozio fin da principio, permettendo al giocatore di fare subito due calcoli riguardo tutto ciò.

Hi-Fi Rush non è il primo rhythm-action game pubblicato negli ultimi anni (basti pensare a Metal: Hellsinger, presente anch’esso su Game Pass fin dal lancio, oppure a BPM: Bullets Per Minute) ma ha il merito di rendere mainstream un genere che non lo è.
I suoi pregi non sono da ricercare nell’eventuale originalità quanto nell’essere riuscito a realizzare in maniera eccellente tutto ciò che, probabilmente, gli sviluppatori avevano voluto preporre.
Un videogioco che, in fondo, non inventa nulla, ma che offre tanta qualità nel suo essere semplice, andando oltre quanto ci si aspetterebbe da un’opera del genere, grazie anche a una longevità, un level design ed una totalità di gameplay che non hanno molto da invidiare nemmeno a diversi titoli Tripla A.
E’ questo il genere di esclusiva per iniziare a spingere la next gen di Microsoft. Un titolo che va oltre la sorpresa dello Shadow-Drop e del lancio su Game Pass. Meritevole di essere giocato per le sue qualità, senza che gli sviluppatori debbano necessariamente affermare l’importanza della piattaforma gaming di Microsoft nel diffondere la loro opera.