LEGO Bricktales – Un’avventura da costruire… per davvero!

Diverse generazioni sono cresciute giocando con i LEGO, assemblando costruzioni basilari e arrivando, più di recente, a ricreare ambienti e scenari di franchise e opere arcinote, come Harry Potter o Star Wars. LEGO ha inoltre prodotto una vasta gamma di videogiochi ambientati in tali mondi, adottando il genere Action-Adventure e rivisitando scene e momenti memorabili. Ciò che è mancato finora, tuttavia, è l’adattamento del gioco “reale”, quello di costruzione con mattoncini dalle forme più disparate, all’interno del medium videoludico, pur mantenendo la componente avventuroso-esplorativa esplorata nei vari titoli di casa LEGO.
Ebbene, l’attesa è finita: LEGO Bricktales è qui per soddisfare entrambe le esigenze. Il titolo pubblicato da Thundergul Games e sviluppato da Clockstone Studio propone un’avventura attraverso vari mondi, possibile solo attraverso la costruzione di infrastrutture, mezzi di trasporto e marchingegni avendo a disposizione un numero limitato di pezzi. In questo articolo si parlerà di questo esperimento, a nostro avviso ben riuscito, di fare un tuffo nell’infanzia di molti di noi senza scadere nel banale.
Brick it till you make it
Una trama dallo schema piuttosto basilare ci introduce al mondo di LEGO Bricktales: al nostro protagonista viene affidato il ruolo di costruire un parco divertimenti raccogliendo i Cristalli dell’Amicizia. Questi sono ottenuti aiutando le persone in difficoltà che si incontreranno nei viaggi attraverso vari biomi – giungle, piramidi egizie, castelli e così via – e costruendo legami di amicizia, oltre che ponti, scale, elicotteri e piattaforme. Il tutto attraverso l’uso di un numero limitato di LEGO disponibile per ogni enigma o manufatto, e tramite poteri speciali che si acquisiranno nel corso dell’avventura, come il ground-pounding per distruggere gli ostacoli più fragili o il “terzo occhio” che permette di vedere e materializzare oggetti o creature invisibili.

Sebbene non si tratti dell’intreccio narrativo più avvincente, la trama non è certamente pensata per essere il fulcro del gioco: essa non è altro che un mero strumento per un fine, in questo caso la piena realizzazione di un contenitore che permetta di dare libero sfogo alla creatività del giocatore. Adottando la scelta di porre come obiettivo la realizzazione di un parco giochi, infatti, si decide di dare de facto carta bianca al giocatore, al netto di alcune condizioni di base da soddisfare. Tale carta bianca è costante per tutto il gioco: ciò che rappresenta il più grande punto di forza di LEGO Bricktales è proprio la libertà di raggiungere gli obiettivi preposti nella maniera ritenuta più idonea, o più divertente, a seconda delle necessità.
Tra gli esempi più peculiari che si incontrano nelle prime ore di gioco vi è la richiesta di costruire un piccolo elicottero per salvare un personaggio in difficoltà. Naturalmente vi sono alcuni requisiti da soddisfare, come la presenza del sedile per il protagonista e la capacità del girocottero di rimanere in volo per un periodo di tempo, condizioni necessarie per lo svolgimento degli eventi.

Dati i requisiti base, però, il resto è a totale discrezione del giocatore: se infatti inizialmente i pezzi sono limitati, andando a comporre quello che è il vero elemento puzzle del gioco, è data poi la possibilità di rimodulare le proprie creazioni nella Modalità Creativa. Tale modalità permette di utilizzare un numero infinito di pezzi, con un unico vincolo spaziale dato da una box fittizia, per personalizzare ed effettuare un vero e proprio restyling dell’opera.
Questa caratteristica, insieme al fatto che non esiste mai un solo modo di rispondere a un enigma o di costruire un’infrastruttura, ma vi sono sempre molteplici soluzioni, rendono LEGO Bricktales un titolo mai davvero ripetitivo o banale. Oltre a questo, non si propone sempre di costruire un ponte per proseguire o un mezzo di trasporto per superare altezze, bensì vi sono momenti in cui, tramite i poteri ottenuti in luoghi misteriosi, sarà necessario risolvere dei veri e propri enigmi ambientali. L’ambientazione della piramide egizia è l’esempio perfetto di questo elemento di gameplay

Libero arbitrio: pro o contro?
La libertà assoluta di superare i “livelli” di LEGO Bricktales è un grandissimo vantaggio, ma può anche rappresentare occasionalmente un problema: come posso costruire qualcosa senza avere nemmeno un riferimento visivo di esempio, o aiuti di qualsiasi altra natura? Certo, avere un suggerimento grafico semplificherebbe eccessivamente il gioco e lo banalizzerebbe, tuttavia può capitare a chi è meno avvezzo alle costruzioni di plastica di ritrovarsi davanti a un problema di “blocco del costruttore”.

Si tratta di un problema assolutamente risolvibile dedicando un po’ più di tempo, mettendo in campo la propria creatività e non è certo un qualcosa che rende il titolo ingiocabile, al contrario a nostro avviso ne rappresenta un elemento imprescindibile e che da’ al titolo un certo charme. Va però detto che questo tipo di gameplay richiede una certa dose di tempo e pazienza, e giocatori meno avvezzi a un ritmo scandito esclusivamente dalla propria immaginazione potrebbero bloccarsi relativamente presto e preferire titoli più frenetici e “guidati”.
Un gioco per tutti, grandi e piccini
Ad ogni modo, sarebbe alquanto bizzarro fare del gate-keeping per un titolo di casa LEGO: si tratta, dopotutto, di un franchise che incontra le grazie di grandi e piccoli, i secondi per ovvi motivi e i primi per il fattore nostalgia. La compagnia danese produce infatti giocattoli per tutte le età, e non sorprende che tra i pezzi più prodotti e venduti vi siano quelli più imponenti e poderosi da costruire e dedicati alla collezione, come il Millennium Falcon o il castello di Hogwarts.
Un altro aspetto che rende i videogiochi appetibili per ogni generazione è il tono allegro e scherzoso dei dialoghi, con uno humor studiato appositamente per essere a tratti piuttosto intelligente, ma che resta comunque accessibile a chiunque e non scade in gag pedanti. I personaggi, pur non avendo particolare spessore che sarebbe decisamente fuori luogo in questo contesto, sanno coinvolgere il giocatore senza essere troppo “presenti” con dialoghi ridondanti.
Un’ultima nota di merito va fatta alla luce della possibilità di testare LEGO Bricktales su Nintendo Switch: la possibilità di utilizzare il touch screen per costruire, controllare la telecamera e lo zoom e di fatto trascinare i pezzi l’uno sull’altro ha reso l’esperienza davvero immersiva e decisamente superiore. L’idea di sfruttare un elemento di hardware tendenzialmente poco adottato dai titoli principali di casa Nintendo, salvo poche eccezioni, è ciò che si può definire game-changer, elevando notevolmente le potenzialità di questo titolo e rendendolo ancora più accessibile e coinvolgente.

Insomma, LEGO Bricktales non è adatto a chi cerca esperienze story-driven né al cardiopalma, ma è più un mondo in cui tuffarsi quando si cerca un momento per costruire, esplorare mondi sapientemente costruiti interamente in plastica e lasciarsi trascinare dalla vivacità di personaggi e creaturine collezionabili per ritagliarsi un momento di libertà nella propria giornata.