Overwatch – Il collasso di un capolavoro
Il 7 Giugno si è conclusa la beta di Overwatch 2, lo sparatutto competitivo sviluppato da Blizzard Entertainment, da grande appassionato del primo titolo, come molti altri fan, speravo nella sua rimonta, purtroppo la casa di sviluppo californiana si è giocata male una delle ultime carte buone a sua disposizione, dimostrando di non essere in grado di riportare in auge un titolo con potenzialità incredibili in ambito competitivo.
Piccola nota: questo articolo vuole essere un’analisi dell’evoluzione di Overwatch e di come la beta del prossimo capitolo in arrivo ha deluso i giocatori, senza andare a prendere in considerazioni le vicende riguardanti le gravissime accuse dei dipendenti verso le sfere dirigenziali dell’azienda Activision-Blizzard.
Overwatch 1 – L’inizio di qualcosa di nuovo
Il 3 Maggio 2016 Blizzard lancia Overwatch 1, un titolo FPS competitivo con elementi MOBA; qualcosa di mai visto realizzato in modo eccellente: un roster di eroi unici separati in 4 ruoli diversi, mappe diversificate e progettate ad hoc per le varie modalità di gioco e un comparto artistico che rende l’esperienza di gioco incredibilmente piacevole.
Nel corso degli anni Overwatch è stato costantemente aggiornato, ricevendo nuovi eroi, mappe e modalità di gioco, mantenendo l’esperienza di gioco sempre fresca e divertente; in aggiunta Blizzard ha attinto alle sue risorse creative creando fumetti e racconti che aggiungono profondità narrativa all’universo di gioco.
Il tracollo
A pari passo con le migliorie Blizzard ha iniziato ad operare cambi radicali alla struttura del gioco, i quali hanno generato non poco malcontento nella community, causando un’enorme perdita di giocatori durante gli anni.
Il motivo principale di questo tracollo è stato nella cattiva gestione del bilanciamento del gioco da parte di Blizzard, la quale si è arresa alle lamentele di una parte della community rendendo il gioco sempre meno tattico e molto di più simile ad un FPS classico.
Sfruttando la frase di punta di tutti i boomer del globo …ai miei tempi non bastava saper sparare bene: nei suoi primi anni di vita la formula per riuscire a vincere le partite in Overwatch era una combinazione di una buona composizione del team e comunicazione fra i giocatori. Purtroppo nel corso degli anni i vari bilanciamenti hanno portato gli eroi di attacco, o damage dealer, ad essere molto più incisivi rispetto agli altri ruoli.
Il cambio di direzione verso un gameplay meno tattico e più aggressivo è stato ulteriormente esasperato dall’aggiunta di nuovi eroi che, seppur inseriti nel roster come tank o supporto, presentano elementi caratteristici degli eroi da danno; questo perchè le partite (competitive e classiche) erano piene di eroi appartenenti al ruolo di damage dealer, andando a sbilanciare l’esperienza di gioco. Purtroppo la cosa non è servita a molto, quindi Blizzard ha deciso di risolvere il problema una volta per tutte…nel peggior modo possibile.
Con l’inizio della 18esima stagione competitiva gli sviluppatori hanno stravolto completamente il sistema di matchmaking introducendo la “role queue” vincolando i giocatori ad un solo ruolo per un’intera partita. La role queue funziona nel seguente modo: prima di iniziare una partita si deve selezionare uno o più dei 3 ruoli (tank, supporto o danno) e il sistema andrà a creare una lobby con 2 giocatori per ogni ruolo a team restringendo la scelta degli eroi utilizzabili al ruolo selezionato.
L’introduzione di questo nuovo sistema ha dimostrato come Blizzard ha rinunciato a spingere i giocatori a giocare in modo tattico e a studiare il gioco. Un altro grande problema causato dalla role queue riguarda i tempi di attesa; per trovare una partita disponibile, in alcuni casi, si può arrivare ad attendere più di 10 minuti per partecipare come damage dealer.
Dopo le lamentele della community Blizzard ha reinserito la coda classica sia nelle partite rapide che competitive mantenendo entrambi i sistemi, ma ormai una gran parte della community si era già adattata al cambiamento mantenendo la role queue come scelta principale in ambito competitivo.
Overwatch 2, una nuova speranza
Primo Novembre 2019, Blizzard Entertainment annuncia Overwatch 2 tramite un trailer incredibile seguito nel corso del tempo da aggiornamenti sullo sviluppo e notizie riguardanti le novità del futuro dello shooter competitivo, concentrandosi molto sull’aspetto PvE (player versus environment), in cui i giocatori saranno chiamati a collaborare in varie missioni, durante le quali sarà possibile personalizzare le abilità degli eroi utilizzati in modo da renderli più forti e modificando il loro stile di gioco.
Ma per quanto il futuro comparto PvE possa essere molto appetitoso Overwatch è nato come gioco competitivo e il 90% della community è interessata a come quel lato sarebbe stato sviluppato e innovato.
Open beta e delusioni
Dal 17 Maggio al 7 Giugno si è svolta la closed beta di Overwatch 2 alla quale avevano accesso solamente i giocatori su pc, previa richiesta; l’open beta, oltre ad essere uno strumento di testing per gli sviluppatori, sarebbe dovuto essere il grande rilancio del prodotto Blizzard…ma non è stato così.
Partiamo dall’aspetto più evidente e, in un certo senso, grave: i contenuti aggiunti sono troppo pochi per considerare Overwatch 2 un nuovo capitolo della saga, una buona parte della community ha infatti definito la beta come un “Overwatch 1.5”, come se fosse una patch. Nel suo nuovo gioco Blizzard ha aggiunto pochissimi contenuti: 2 nuovi eroi (dei quali solamente uno giocabile), 4 mappe nuove, 4 personaggi preesistenti sono stati rilavorati, una nuova modalità di gioco (molto simile ad una già esistente) e ha ridotto i team da 6 a 5 giocatori; se si confrontano questi cambiamenti con quelli operati dai competitor (come Apex Legends, League of Legends oppure Fortnite), il team di sviluppo di casa Blizzard ha prodotto in 6 anni quello che i giocatori al giorno d’oggi si aspettano in meno di 1.
Ma se si passa oltre la misera aggiunta di contenuti ci si scontra con altri problemi riguardanti il bilanciamento delle partite. Blizzard ha deciso di esasperare ulteriormente il lato puramente FPS del loro titolo rendendolo ancora più veloce e meno tattico: innanzitutto il ruolo dei tank è stato cambiato, trasformando gli eroi da carri armati assorbi danno a combattenti corpo a corpo, il numero degli scudi è stato ridotto tramite il rework di un personaggio e dalla riduzione del numero di tank in squadra da 2 a 1.
L’altro aspetto che ha deluso molto i fan è la ricomparsa della role queue, la quale è ancora più problematica data la riduzione della dimensione dei team, generando code infinite per i giocatori interessati a giocare nel ruolo di attaccanti (in alcuni casi si è parlato di code da 30 minuti per trovare una partita disponibile).
Non tutto è perduto
Purtroppo, o fortunatamente, Overwatch verrà rilasciato durante il 2023, quindi Blizzard ha tutto il tempo per ascoltare la community risolvendo problemi e, chissà, aggiungendo ulteriori contenuti. Inoltre un’ultima speranza risiede nella nuova modalità cooperativa, che potrebbe rubare la scena al comparto competitivo stravolgendo l’identità di Overwatch.