Speciale Final Fantasy 35th – La serie di Final Fantasy VII

Nell’anno del trentacinquesimo anniversario di Final Fantasy, ricorre anche il venticinquesimo di Final Fantasy VII, il capitolo più celebre della saga che, dopo un grosso seguito nei suoi primi dieci anni, stracolmo di contenuti di vario genere (più o meno riusciti), sembrerebbe aver ricevuto nuova linfa da Square Enix a partire dal 2020, tramite Final Fantasy VII Remake.
È risaputo che il titolo pubblicato due anni fa è solo la prima parte di questo remake, ora confermato come diviso in una trilogia, della quale la seconda parte, chiamata Final Fantasy VII Rebirth, vedrà luce nell’inverno del prossimo anno.
La prima parte del remake, tuttavia, non ha convinto tutti, specialmente per via del finale. Quest’ultimo, in realtà, potrebbe essere un falso problema, ma la natura di questo progetto potrebbe comunque crearne altri.
Di seguito un’analisi su Final Fantasy VII Rebirth e altro dell’evento Final Fantasy VII 25th Anniversary Celebration.
Crisis Core: un remake sensato
In attesa di fine 2023 (o inizio 2024) per Final Fantasy VII: Rebirth, nel prossimo inverno è in arrivo a sorpresa Crisis Core: Final Fantasy VII – Reunion.
Trattasi del remake (o remastered+, data la difficile definizione di questi rifacimenti) di Crisis Core: Final Fantasy VII, videogioco del 2007 pubblicato esclusivamente su PSP.
Un RPG dal gameplay con un particolare sistema di… slot machine, che tratta la storia di poco antecedente gli eventi di Final Fantasy VII, raccontata da Cloud nel gioco originale dopo la fuga da Midgar (e sicuramente trattata anche in Final Fantasy VII Rebirth).
O meglio, la vera storia, che vede sì la presenza di Cloud, di Sephiroth come alleato, ma anche e soprattutto di Zack Fair come protagonista.
Crisis Core: Final Fantasy VII – Reunion arriverà su PC e su tutte le console, e si può tranquillamente affermare, a proposito di remake “necessari”, che trattasi di un’operazione sensata.
Un’operazione che permette di recuperare un titolo molto apprezzato ma non semplice da reperire al giorno d’oggi, non avendo ricevuto alcun porting per macchine diverse dalla celebre PlayStation Portable.
Un rifacimento che dovrebbe essere identico all’originale, se non per il nuovo motore grafico, un riarrangiamento della colonna sonora e un nuovo doppiaggio.
Inoltre, la storia di Crisis Core potrebbe essere d’aiuto anche per il prosieguo di Final Fantasy VII Remake, anche se bisognerà vedere effettivamente se a fin di bene o meno.
Final Fantasy VII Rebirth e il messaggio di Nomura – Il destino di Zack Fair
L’annuncio più atteso dell’evento era sicuramente quello della seconda parte di Final Fantasy VII Remake, per la quale bisognerà attendere ancora un altro anno e mezzo.
Final Fantasy VII Rebirth, questo il nome della seconda parte del remake, accompagnato dall’ulteriore annuncio che si tratta della seconda parte di una trilogia. Arriverà in esclusiva su PS5 (probabilmente anche su PC in futuro, mentre si potrebbe ormai escludere la presenza di questo remake su Xbox)
Il trailer mostra chiaramente il racconto di Cloud sul suo passato con Sephiroth, ma le voci narranti in sottofondo lasciano qualche sospetto: sono solo frasi di circostanza o effettivamente cambierà qualcosa nel remake di Final Fantasy VII?
Ad alimentare ancor più i dubbi su tutto ciò è stato un post su Instagram contenente i messaggi di Tetsuya Nomura, Naoki Hamaguchi e Yoshinori Kitase.
In particolare, fanno riflettere soprattutto le dichiarazioni di Nomura, secondo il quale c’è un motivo se ha voluto nominare “Rebirth” questa seconda parte del remake, e che addirittura si potrebbe iniziare l’avventura direttamente da questo capitolo.
Le dichiarazioni degli sviluppatori potrebbero benissimo essere interpretate come frasi di circostanza, soprattutto il giocare Final Fantasy VII Rebirth senza aver prima giocato Final Fantasy VII Remake: definizione destinata a diversi sequel videoludici, ma spesso errata, e per quanto possano cambiare questo remake di Final Fantasy VII diviso in una trilogia, è pressoché impensabile partire direttamente dal secondo capitolo.
Final Fantasy VII Remake ha molti cambiamenti rispetto all’originale, considerando che una porzione di gioco completabile in tre o quattro ore è stata trasformata in un videogioco completo che impegna dieci volte tanto quel tempo necessario.
Tuttavia, il filone principale della storia procede tutto sommato seguendo la trama del 1997, se non per la presenza dei Numen che diventa un po’ ingombrante in alcuni casi.
Il problema sorge nel finale, dove i Numen prendono un po’ troppo il sopravvento, e dove i fan sono rimasti con più di qualche dubbio che fa venire i brividi.
I Numen vengono definiti come gli spiriti del destino, e per qualche motivo sembrerebbero voler impedire un fato già scritto: la storia originale di Final Fantasy VII.
A quanto pare, i protagonisti della storia devono abbatterli per andare oltre e cambiare il destino, se non fosse che il nuovo fato dovrebbe essere proprio quello del gioco originale… o forse no?
Il timore del remake di Final Fantasy VII riguarda un possibile cambiamento della storia di Zack Fair, il che sarebbe imperdonabile. Ma la storia di Zack è effettivamente cambiata?
Ad esclusione dell’apparizione in una scena presente nel gioco originale, non c’è altra presenza di Zack in Final Fantasy VII Remake: nessuno lo ha visto entrare a Midgar tanto meno essere presente al fianco dei protagonisti, e nemmeno intervenire in alcun modo.
Quali prove si hanno per credere che la storia di Zack sia cambiata? Il fatto che il suo evento in Final Fantasy VII Remake sia diverso rispetto al finale di Crisis Core? Ma anche il suo evento nel Final Fantasy VII originale è diverso da quello di Crisis Core, quindi perché dare per scontato che la sua storia sia effettivamente cambiata prima di vedere se effettivamente è andata così?

Far credere ai fan che la storia originale sia andata diversamente potrebbe essere una buona mossa al fine di far godere l’esperienza anche a chi ha giocato Final Fantasy VII, la quale può benissimo essere aiutata dalla storia di Crisis Core: Final Fantasy VII, ma è proprio qui che potrebbe trovarsi il vero problema di questo remake.
Se, nonostante i cambiamenti, il filone narrativo principale di Final Fantasy VII dovesse restare invariato, quanto senso ha fare una trilogia per completare il suo remake?
Final Fantasy VII Rebirth vedrà luce oltre tre anni dopo Final Fantasy VII Remake, quanto ancora bisognerà aspettare per il terzo capitolo di questo rifacimento? E’ possibile dover attendere tutti questi anni per una storia ben nota ed espressa videoludicamente nel 1997?
Tetsuya Nomura ha questa idea di un Final Fantasy ad episodi fin da Final Fantasy Versus XIII, divenuto poi Final Fantasy XV, ma non sarebbe stato meglio, appunto, realizzarla direttamente con un nuovo capitolo?