The Serpent Rogue – Riflessioni sul difficile ruolo del curatore

Quando ci si approccia a un videogioco di ruolo, specialmente un action RPG, quali sono i ruoli più scelti, in genere, se non quelli offensivi? Il personaggio da mischia è quello che istintivamente si tende a selezionare per primo, almeno la prima volta che ci si approccia al gioco in questione, ma cosa accade se un action RPG dovesse proporre esclusivamente una sorta di healer?
E’ quello che accade più o meno in The Serpent Rogue, titolo sviluppato da Sengi Games e pubblicato da Team 17. Un videogioco dallo stile artistico molto gradevole, dal gameplay affascinante ma richiedente molta pazienza.
Un videogioco impegnativo non è una novità, specialmente in (almeno) un biennio di Rogue-like/lite e Souls-like, ma c’è una sostanziale differenza tra questi generi videoludici e il gameplay di The Serpent Rogue.
Il Messia non è un guerriero
Il sacrificio di Gesù il nazareno non è mai stato compreso dagli ebrei, pertanto non lo riconoscono e non lo hanno mai riconosciuto come il Messia: colui che avrebbe portato un regno di pace, giustizia e prosperità al Popolo di Israele.
Come può il Messia salvare il mondo con il suo sacrificio, senza prima combattere?
Anche il “Messia” di The Serpent Rogue non è esattamente un guerriero, sebbene debba combattere in qualche modo.
Il Custode, così chiamato il personaggio giocante, è effettivamente un’entità non appartenente al mondo terreno, venuta per liberarlo dalla Corruzione. Tuttavia, per adempiere il suo compito, egli dovrà adattarsi alle leggi terrene.
Leggi che permettono al Custode di utilizzare anche armi contundenti come spade o asce, le quali comunque si consumano con l’uso e non sono semplicissime da ottenere.
Più facile creare le pozioni, almeno quelle offensive e curative di base, ma in generale servono gli ingredienti, da studiare prima di realizzarle, anch’essi non semplici da trovare.

The Serpent Rogue inizialmente offre una quantità illimitata di risorse per le pozioni più semplici. Una volta studiate nell’apposito tavolo di ricerca, o nel laboratorio portatile, le risorse potranno essere utilizzate per inserire l’apposito effetto in una pozione.
Servirebbe anche la ricetta giusta per evitare la creazione di una pozione insipida, il cui unico effetto è lo spreco di risorse, ma le ricette possono anche essere scovate in maniera abbastanza intuitiva, al contrario delle risorse che risultano inutilizzabili finché non si studiano.
Il problema è quando si dovrà proseguire in aree come le Terre desolate. Qui è possibile ottenere anche risorse avanzate, ma queste, assieme a nemici, forzieri e altri eventi, vengono generate casualmente ogni volta che si entra in questi luoghi, come indicato anche in basso a destra nella schermata di caricamento.
La difficoltà più grande sta nel superare gli obiettivi della main quest, i quali potrebbero chiedere risorse o aiuti di un certo valore. Gli aiuti consistono nell’addomesticare creature di vario genere, in grado di combattere al fianco del Custode o di aiutarlo in altri modi.
Per ottenere seguaci, è necessario capire cosa vogliono in cambio, studiandone un determinato numero quando vengono incontrati casualmente nelle aree di gioco, o studiando i loro corpi una volta abbattuti.

La pazienza è la virtù dei forti, ma…
The Serpent Rogue non è un titolo particolarmente longevo, ma la pazienza che richiede potrebbe portare a trascorrere molte più ore in-game del dovuto.
Non c’è un game over: il sistema della morte è in stile Souls-like, con le risorse del curatore che vengono perse nel luogo dove si è stati uccisi, restando recuperabili a meno di una seconda sconfitta.
Essere sconfitti e ritentare più volte è un classico dei generi videoludici impegnativi, ma in The Serpent Rogue non si può migliorare più di tanto nell’abilità in combattimento, basata unicamente sul comprendere le poche azioni offensive e difensive a disposizione, e soprattutto sui valori numerici di ogni strumento e attacco avversario. Un sistema di combattimento con una forte componente GDR.
Per “salire di livello”, invece, serve davvero molta pazienza. Diventare più forti significa ottenere oggetti migliori o nuovi seguaci, il che potrebbe richiedere molto tempo per le ricerche necessarie. Potrebbero non esserci tutte le risorse che si stanno cercando durante la visita in una determinata area, portando il giocatore ad uscire e rientrare per vedere cosa il gioco ha generato nuovamente.
In genere, il numero di risorse in questione necessario, per lo studio o per altro, potrebbe essere abbastanza oneroso fin dalle prime fasi di gioco, chiedendo così di visitare più e più volte le stesse aree, rendendo il tutto ripetitivo.

A complicare ulteriormente la situazione c’è il fattore cibo che influenza la barra della resistenza, senza la quale sarebbe impossibile al Custode correre e parare i colpi, oltre a ritrovarsi con una frequenza d’attacco ridotta. Oppure il peso massimo degli oggetti trasportati, per il quale basta sforare di 0,1 e ci si ritrova a muoversi davvero lentamente.
Inoltre, aree come le Terre desolate presentano un livello di Corruzione, indicato in percentuale, che sale continuamente fino a raggiungere il 100% nell’arco di pochi minuti. Quando ciò accade, si scatena una tempesta di Corruzione che danneggia costamente il Custode fintanto che è presente nell’area.
Il livello di Corruzione aumenta anche se ci si trova in altre aree, permettendo così di evitare la tempesta e veder di nuovo lo 0% dopo pochi secondi, per poi iniziare la risalita.
Questo fattore non solo spinge ulteriormente ad uscire e rientrare in queste aree, ma impedisce anche di esplorare con tutta la tranquillità necessaria, cosa che servirebbe per alcuni eventi come quello delle pietre luminose.

La difficoltà proposta dal gameplay di The Serpent Rogue può anche rendere il tutto divertente, trasformando il giocatore in un alchimista che deve studiare le sue pozioni per superare gli ostacoli, ma è qualcosa di molto simile alle difficoltà artificiali tipiche di alcuni videogiochi antecedenti l’avvento del 3D.
A rendere svantaggioso questo genere di difficoltà rispetto a quella presente, per esempio, nei Souls-like e Rogue-like, è dovuto al fatto che non richiede tanto di acquisire una particolare abilità al giocatore, quanto semplicemente di dedicare una notevole quantità di tempo a compiere azioni ripetitive.
Per procedere in The Serpent Rogue bisogna semplicemente conoscere i vari tipi di risorse e di creature con le quali si ha a che fare, ma non c’è un modo per arrivare a una soluzione prima di altri, se non con un minimo di intuito che spesso neanche basta per via delle meccaniche di gioco.