Kirby e la Terra Perduta – Un nuovo inizio per l’iconico personaggio Nintendo?

A distanza di trent’anni dal suo esordio, nell’ormai lontano 1992 su Gameboy, ritorna su Nintendo Switch una delle più colorate e carine icone Nintendo. Stiamo parlando ovviamente di Kirby, personaggio creato da HAL Laboratory e pubblicato da Nintendo che con la sua ultima fatica intitolata Kirby e la Terra Perduta si riaffaccia sul panorama videoludico deciso a segnare un punto di svolta per i futuri capitoli del brand.
Dopo Kirby Star Allies, uscito nel 2018 sempre su Nintendo Switch, il batuffolo rosa sentiva probabilmente il bisogno di un nuovo inizio, richiesto a gran voce dai fan stessi stanchi di giocare, a detta loro, ad un platform divenuto oramai troppo classico e poco coinvolgente.
Quale occasione migliore dunque per tentare un cambio drastico nella serie, passando ad un titolo in 3D e strizzando l’occhio alle ambientazioni semi realistiche del tanto amato cugino Super Mario Odyssey?
Tuttavia, se già dal trailer visto nei recenti Nintendo Direct le aspettative erano molto alte, Kirby e la Terra Perduta sarà riuscito a far innamorare i fan scottati dall’ultima “discutibile” avventura?
Kirby e la Terra Perduta, tra 3D e Boccomorfosi
Inutile girarci intorno più di tanto, la novità che probabilmente avrà fatto incuriosire gli amanti dei platformer ed i seguaci di Nintendo è sicuramente la trasposizione dal 2D a scorrimento al 3D di Kirby e la Terra Perduta. Un 3D non del tutto veritiero, ma sicuramente molto allettante sia dal punto di vista grafico che di giocabilità.
Non avremo il pieno controllo delle telecamere e di fatto questo aumenta l’innumerevole mole di misteri e oggettistica segreta nascosta nei livelli, una trovata semplice che aiuta la software house a nascondere luoghi inesplorabili dei livelli focalizzando l’attenzione del giocatore su ogni piccolo dettaglio nascosto nel “corridoio” di gioco.
Il tutto in uno stile colorato e molto variegato, davvero differenziato tra i vari schemi che non cambieranno solo per location ed ambientazione ma anche per giocabilità. Se i primi livelli in cui ci si imbatte saranno principalmente verdeggianti e soleggiati, con corridoi ampi e spianate aperte, piano piano si arriverà a esplorare mondi dove anche il sottosuolo nasconde segreti o dove la percorrenza è dal basso verso l’alto, focalizzando l’attenzione del giocatore sempre su punti diversi.

Ed è proprio l’attenzione al dettaglio a fare la differenza in questo nuovo capitolo. Kirby e la Terra Perduta porta con sé tutte le meccaniche tipiche introdotte dal gioco in passato, aggiungendo una novità semplice ma al contempo molto funzionale: La boccomorfosi.
Se l’abilità principale di Kirby è quella di assorbire i nemici per rubarne i poteri, perché non ampliare questa abilità con alcuni oggetti o strutture di gioco? L’iconica automobile del trailer è forse il più banale degli esempi, ma consente di inserire all’interno del gioco diversi schemi a tempo difficilmente inseribili vista la natura del personaggio. E se aggiungiamo un distributore di bevande, un cono stradale, un grosso tubo, un anello circolare ed una lampadina, capite che il numero di varietà aumenta di molto.
Un’altra novità introdotta è quella dei potenziamenti delle abilità, capaci di cambiare sia nell’aspetto che nella forma e funzionalità degli stessi. Per fare un esempio classico, evolvendo le granate si sbloccheranno quelle che inseguono i nemici. Una scelta semplice, ma capace di cambiare drasticamente lo stile di gioco e la difficoltà con cui superare alcuni schemi.

Varietà, durata e…difficoltà?
Se l’eccesso di colori e pucciosità, una colonna sonora orecchiabile e sempre adatta al momento, la varietà delle ambientazioni e la possibilità di trasformarsi in oggetti presi dallo scenario non vi hanno convinto a giocare Kirby e la Terra Perduta forse non siete abbastanza Nintendari per farlo… e vi consiglio quindi di giocare ad un titolo davvero difficile ed impegnativo come Elden Ring.
Scherzi a parte, una delle maggiori critiche mosse al gioco da diversi giocatori è stata quella dello scarso livello di sfida generale del titolo. Facendo un salto indietro nel tempo, non è che le avventure di Kirby siano mai state sinonimo di grande difficoltà ma da un lato è facile capire questo tipo di lamentele.
La difficoltà di Kirby e la Terra Perduta varia in base alle necessità del videogiocatore. Ad inizio gioco vengono proposti due livelli di sfida con i quali affrontare l’avventura, uno più semplice ed uno per i già navigati nei platformer. Per onestà bisogna ammettere che anche la modalità denominata Tempesta non riporta un tasso di sfida molto elevato, nel nostro playthrough infatti, sono state davvero rare le volte in cui ci sono state scalate delle monetine per aver perso una vita (come avete potuto notare anche nelle nostre dirette).
Tuttavia la nostra fame di completismo ci ha portato a scontrarci con alcune difficoltà imposte dal gioco per raggiungere il tanto agognato 100%. La ricerca di tutti i Waddle Dee regalerà diverse sfide al videogiocatore, tra l’affrontare i boss senza subire danni allo sconfiggerli con determinate armi e potenziamenti o seguendo alcuni parametri specifici.

Insomma, potremmo quasi dire che la difficoltà complessiva di Kirby e la Terra Perduta è proporzionale alla percentuale di completamento che il giocatore va ricercando (..ed in linea con i titoli passati oserei dire). Tentare il completamento totale dell’avventura porterà inevitabilmente ad aumentare la durata complessiva dell’esperienza di gioco, facendo rigiocare livelli per esplorarli con calma e con molta pazienza per non perdere nulla di nascosto o per soddisfare ogni richiesta.
Anche le attività secondarie proposte nella città dei Waddle Dee (che aumenteranno liberando sempre più prigionieri) serviranno ad aumentare la mole di sfide proposte, sbloccando diverse attività secondarie veloci e divertenti, tra mini giochi e l’immancabile boss rush contro tutti i nemici del gioco disponibile nel Colosseo.
Una sfida decisamente impegnativa, soprattutto per l’ultima coppa sbloccabile, e che forse risulta un pelino sottotono rispetto a tutta la produzione, così come per le attività di post game proposte dopo il primo boss finale. Se fino a questo punto infatti, l’idea era quella di un titolo variegato e ben studiato, nell’ultima parte di gioco ci è dispiaciuto dover riaffrontare gli stessi schemi e le stesse aree con colori diversi, seppur con un tasso di sfida decisamente aumentato rispetto alla prima parte.

Un nuovo inizio per Kirby dunque?
Le ore passate in compagnia di Kirby e la Terra Perduta e del suo coloratissimo mondo sono state molto piacevoli e divertenti. Un titolo adatto sicuramente ad un pubblico di tutte le età e che riesce a svecchiare un brand che sentiva la necessità di questo tipo di operazione pur non volendo fare il passo più lungo della gamba.
In conclusione il nuovo capitolo di Kirby è sicuramente un buon platform che porta con sé tutti i pregi e le particolarità di questo personaggio, introducendo nuove meccaniche ed un nuovo sistema di gioco al passo con i tempi e con la richiesta dell’attuale pubblico di videogiocatori.
La mancanza di un livello di sfida molto elevato può essere limato, almeno in parte, da una ricerca di completismo che ancora una volta sottolinea l’attaccamento al passato del brand. Una scelta sicuramente pensata e forse attuata proprio per testare fin dove potersi spingere con i prossimi titoli futuri dell’iconica pallina rosa di Nintendo.

Volendo valutare Kirby e la Terra Perduta per il semplice platformer che vuole essere, l’esperienza complessiva del gioco ci è sembrata decisamente ben riuscita, con colori sgargianti ed una musicalità capaci di rapire il videogiocatore già dalla primissime ore di gioco, scivolando tra un livello e l’altro ed affrontando diverse sfide per potenziare gli equipaggiamenti, senza sentire troppo il peso della già chiacchierata scarsa durata e poca difficoltà.
Quindi sì, questo nuovo capitolo di Kirby è sicuramente quello che ci si aspettava come rinnovamento di una saga ormai storica per Nintendo capace di diventare una solida base per gli sviluppi futuri del brand. Qualche scommessa in più forse avrebbe aiutato il batuffolo rosa ad arrivare ad un pubblico ancora più ampio ma da questo punto, possiamo solo sperare il meglio per i titoli futuri di Kirby.
