Objection! Cosa significa “Objection”? – Speciale Ace Attorney

“Objection!” Questo è il nome della rubrica che tratta gli argomenti videoludici discutibili, la quale va avanti ormai da due anni e mezzo, ma da dove deriva questo nome?
Molti appassionati di videogiochi riconosceranno il termine e il personaggio in copertina che lo esclama, ma non tutti sono a conoscenza della serie videoludica Ace Attorney, che proprio quest’anno compie vent’anni.
Una saga prodotta da Capcom, pubblicata principalmente su console Nintendo ma approdata anche su PC, PlayStation, e sistemi mobile, tramite una serie di porting e collezioni di videogiochi che inizialmente furono rilasciati solo in Giappone per GameBoy Advance.
Si tratta di visual novel basate su investigazioni e udienze in tribunale, nelle quali si impersona per lo più il personaggio di Phoenix Wright, giovane avvocato alle prime armi pronto a far carriera grazie a una serie di udienze incredibilmente complesse.
Complice il periodo estivo, questo nuovo numero di “Objection!”, paradossalmente, vuole risultare leggero, senza discutere nulla e, quasi andando fuori tema, trattare semplicemente la saga videoludica che ha dato il nome alla rubrica.
Che cos’è Ace Attorney?
Come detto in precedenza, Ace Attorney è una serie di visual novel basata dell’investigazione e sulle udienze in tribunale.
Il protagonista del primo capitolo, e non solo, è il giovane avvocato Phoenix Wright, dello studio legale di Mia Fey. Nel primo capitolo, Phoenix è un avvocato alle prese con le sue prime difese legali, le quali si rivelano piuttosto intricate.
Per ottenere le prove da portare in tribunale, Phoenix Wright deve recarsi sulla scena del crimine, o in altri luoghi di interesse, al fine di raccogliere indizi, testimonianze e dichiarazioni.
Nelle sessioni in tribunale, invece, Phoenix deve riuscire a scagionare il suo cliente dalle accuse o a far condannare il colpevole.
Che si tratti di incalzare il testimone, o di rompere lucchetti psicologici, l’obiettivo nelle sessioni in tribunale è sempre lo stesso: trovare l’incongruenza nella testimonianza e da lì far crollare tutto il castello di carte.

Intricati casi per intricate storie
Oltre alla complessità dei casi, i quali offrono tutti una buona longevità, la serie di Ace Attorney offre anche storie altrettanto intricate in grado di coinvolgere il giocatore.
Storie che portano alla caratterizzazione dei personaggi comprimari, quali Mia e Maya Fey e la loro misteriosa storia di sensitive, o il procuratore Miles Edgeworth, acerrimo rivale di Phoenix Wright disposto a tutto, anche a falsificare le prove, pur di ottenere una condanna, e tanti altri personaggi secondari dai nomi e dagli atteggiamenti più strani.
L’intreccio narrativo strizza vagamente l’occhio ai casi di Detective Conan, con i protagonisti delle storie capaci di ideare i piani più improbabili e il giovane avvocato in grado di smascherare il colpevole grazie ai più piccoli dettagli presenti negli indizi.
Non mancano atteggiamenti piuttosto fantasiosi durante le udienze, in questi tribunali che sembrano essere un incrocio tra la giurisdizione nipponica, quella americana, e quella che si vede solo in film e serie TV.

È proprio dalle sessioni di gioco in tribunale che sono nate le frasi divenute celebri, accompagnate da una vignetta a tutto schermo ogni volta che vengono esclamare. La più celebre è sicuramente “Objection!”, ovviamente esclamata per le obiezioni, ma anche “Hold it!”, quando il protagonista incalza il testimone durante il contro-interrogatorio, o ancora “Take that!”, quando si mostra una prova.
Nelle edizioni per Nintendo DS e 3DS è possibile persino utilizzare il microfono ed esclamare queste frasi per dare il comando. Peccato che nella versione italiana siano state tradotte anche queste esclamazioni, andando a perdere il fascino che hanno ottenuto in lingua inglese.
Ace Attorney è tornato
Proprio in occasione del ventesimo anniversario, Capcom ha rilasciato un “nuovo” capitolo della saga: The Great Ace Attorney Chronicles, una collection contenente i due capitoli di The Great Ace Attorney, precedentemente pubblicati solo in Giappone.
Queste due avventure sono ambientate in età vittoriana e permettono di impersonare Ryunosuke Naruhodo, aspirante avvocato nonché antenato di Phoenix Wright, trasferitosi da poco a Londra.
Il gioco non si discosta molto dai classici titoli della serie, se non per due grosse differenze, una a livello di gameplay e l’altra dal punto di vista della trama: il tribunale di Londra basato sulla giuria popolare, la quale non sarà semplice da convincere ad assolvere l’imputato, e il fatto che per i condannati dell’epoca era prevista la pena di morte.
I titoli di Ace Attorney sono presenti ormai su ogni piattaforma in diverse edizioni, perciò, volendo, non sono difficili da recuperare. Non sono neanche privi di difetti, su tutti un oggettivo dilungarsi di più di un caso e alcuni momenti poco chiari su quale prova o risposta dare per proseguire l’udienza senza intoppi, oltre al gradimento soggettivo di questo genere videoludico, ma è innegabile la capacità di coinvolgere il giocatore tramite la curiosità trasmessa dall’intreccio narrativo e la soddisfazione di risolvere casi intricati.
Anche quest’anno la rubrica “Objection!” va in vacanza d’estate. Se volete delle obiezioni, trovate quelle che hanno ispirato il nome della rubrica nella saga di Ace Attorney, altrimenti vi lascio il link ai precedenti articoli.