Horizon, God of War, e la questione del cross-gen
I videogiochi cross generazionali sono un classico per gli inizi di ogni generazione videoludica, ma per PS5 e Xbox Series X ed S, il cross-gen sembrerebbe voler accompagnare anche per buona parte del 2022.
Se per Microsoft c’era da aspettarselo, avendo annunciato un supporto cross-gen per un paio d’anni, il discorso cambia nei confronti di Sony, la quale aveva affermato invece di voler puntare fin da subito sul salto generazionale, salvo poi annunciare che Horizon Forbidden West, uno dei titoli di punta, previsto per gli ultimi mesi del 2021, arriverà sia su PS5 che su PS4.
Non solo Horizon: è notizia recente la conferma del tanto vociferato rinvio al 2022 del prossimo God of War, e del fatto di venir sviluppato anch’esso come videogioco cross-gen, così come Gran Turismo 7.
Cos’ha spinto Sony a cambiare idea? Cosa rischiano qualitativamente un Horizon, un God of War, e un Gran Turismo cross-gen? E quali vantaggi potrebbero trarre la concorrenza e i third-party da questa scelta effettuata dalla casa di PlayStation?
PS5 e la crisi dei semiconduttori
Difficile credere che, nonostante le dichiarazioni, Microsoft abbia pensato al cross-gen esclusivamente a causa della pandemia, considerando che le prime affermazioni su un sostegno cross-gen risalgono al 2019. Al contrario, è probabile che i piani di Sony siano invece cambiati a causa del COVID-19.
È ormai nota la difficoltà nel reperire una PS5, a causa delle scorte risicate unite all’elevata richiesta da parte dell’utenza (oltre ai problemi causati dal bagarinaggio), ma a cosa è davvero dovuta questa mancata reperibilità?
Molti sostengono che Sony abbia commesso qualche errore in fase di produzione e fornitura delle console, ma l’unica certezza è che anche PS5 è stata colpita dalla crisi dei semiconduttori.
La carenza di semiconduttori, iniziata nel settembre 2020, ha avuto effetti negativi sulla produzione di qualsiasi prodotto elettronico. Una crisi dovuta a una programmazione dei produttori sconvolta dalla pandemia, ma anche dall’inflazione causata dai recenti contrasti commerciali tra Cina e Stati Uniti.
Alcune aziende stanno investendo pesantemente per tentare di superare questa crisi, ma secondo le ultime stime, la produzione di semiconduttori riprenderà in maniera regolare a partire dalla seconda metà del prossimo anno.
Non è un caso, dunque, la scelta di Sony di sviluppare come cross-gen persino un God of War che dovrebbe arrivare sugli scaffali a 2022 inoltrato.
La crisi dei semiconduttori non ha colpito solo PS5 nel campo videoludico: acquistare una delle nuove schede grafiche per PC è un’impresa ancor più ardua in questo periodo, così come non è facile nemmeno procurarsi una console next gen di Microsoft, la cui situazione non è tanto diversa da quella di PS5 (la quale è semplicemente più popolare e richiesta).
Come saranno Horizon e God of War cross-gen?
Gli annunci di Horizon Forbidden West, Gran Turismo 7, e del prossimo God of War sviluppati come videogiochi cross-gen hanno generato pareri contrastanti nell’utenza.
Alcuni hanno gioito, per via delle difficoltà nel reperire una PS5, altri invece si preoccupano, giustamente, della qualità del prodotto finale, in quanto la versione next gen di questi titoli non dovrebbe distinguersi troppo dall’edizione per PS4, almeno a livello strutturale.
Ad esempio, si era parlato di una feature in Horizon Forbidden West che avrebbe permesso ad Aloy di spostarsi liberamente per l’open world cavalcando macchine volanti, ma sarebbe stata rimossa dai piani di sviluppo per via del cross-gen.
Una possibile soluzione, in questo caso, è quella del “more of the same”, come si è già intravisto nel primo trailer di gameplay di Horizon Forbidden West.
Dopotutto la base di Horizon Zero Dawn è già di per sé eccellente: non è un capolavoro, ma ci si avvicina molto a esserlo; con una delle migliori strutture open world, un gameplay divertente che sa essere variegato pur nella sua semplicità, tecnicamente maestoso, e con una trama non eccezionale ma che ben si amalgama con lo scopo del gioco.
Il nuovo capitolo di Horizon sembrerebbe riproporre “la stessa cosa, ma diversa”: un open world ambientato in un’altra area, ovvero “l’Ovest Proibito”, quel che rimane della West Coast statunitense. Un’ambientazione costiera pressoché assente nell’estetica del primo capitolo, la quale permette anche l’inserimento della possibilità di spostarsi sott’acqua.
Un altro elemento estetico che sembrerebbero aver ritoccato è la regia durante i dialoghi, la quale è probabilmente il principale punto debole di Horizon Zero Dawn (parzialmente corretto già nel DLC “The Frozen Wilds”), così come dal punto di vista del gameplay sembrerebbero aver migliorato il combattimento corpo a corpo, e le possibilità di movimento di Aloy in verticale, con l’uso libero di un rampino e una sorta di paracadute.
Riassumendo, si potrebbe dire che Horizon Forbidden West sembrerebbe voler riprendere quanto di eccellente fatto nel primo capitolo, per poi riproporre il gioco sotto una nuova veste e con la correzione dei difetti. Una soluzione, questa, che ha sempre contribuito a creare grandi titoli, anche se dovranno rinunciare ad alcune features presenti in titoli esclusivi per PS5 quali Returnal e Ratchet & Clank: Rift Apart
Questo ragionamento potrebbe essere ancor più valido per il prossimo God of War, considerando che la struttura del precedente capitolo si adatterebbe di più rispetto a quella di Horizon per essere sostenuta in un contesto cross-gen.
Secondo la geografia di Horizon, la mappa del nuovo capitolo dovrebbe essere collegata con quella del precedente: quale espediente narrativo potrebbe utilizzare Guerrilla Games per negare ai giocatori l’accesso al mondo di Horizon Zero Dawn, senza farlo risultare come una forzatura? Tenendo conto che alcune aree di questo mondo dovrebbero essere presenti anche in Horizon Forbidden West.
God of War, invece, oltre a non essere un open world, presenta un collegamento tra i regni della mitologia norrena con il quale basterebbe un espediente narrativo che costringa Kratos e Atreus a spostarsi nei regni ancora inesplorati, e che blocchi loro l’accesso a quelli già visitati.
Tuttavia, risulta difficile immaginare come Santa Monica Studio possa risolvere uno dei difetti di God of War per PS4, a causa del cross-gen, ovvero il numero risicato di battaglie colossali, le quali erano invece molte in God of War III.
Che possa trattarsi di un ritorno a un God of War più lineare e frenetico?
Una certezza sul cross-gen è il fatto che ci saranno dei vantaggi tecnici per le versioni next gen di questi titoli.
Oltre al frame rate superiore e ai caricamenti pressoché immediati (se non avete ancora provato una console next gen o un PC moderno, potreste non rendervi conto della differenza che fa l’avere un SSD al posto di un hard disk), Guerrilla Games ha già parlato di un nuovo sistema di illuminazione per Horizon Forbidden West presente esclusivamente su PS5, assieme a un nuovo rendering per l’acqua.
Da non dimenticare, infine, le nuove caratteristiche del DualSense (altro elemento sottovalutato da chi ancora non ha potuto provarlo).
Il dubbio su questo aspetto è quanto effettivamente saranno differenti le due versioni di questi giochi: le migliorie di Horizon su PS5 si limiteranno a questo o ci sarà dell’altro? La risposta a questa domanda potrebbe essere importante per la concorrenza di Sony.
I vantaggi del cross-gen per la concorrenza
Horizon Forbidden West, God of War, e Gran Turismo 7 come videogiochi cross-gen PS4 e PS5, rappresentano un assoluto storico nel mondo videoludico.
Il cross-gen è sempre stato esclusiva dei third party che devono vendere i loro videogiochi a più utenti possibili, non di Sony che ha sempre utilizzato le esclusive allo scopo di vendere le proprie console.
In un periodo storico dove persino Sony si è sentita costretta a rendere cross-gen lo sviluppo delle sue prossime killer application, chi ha sempre usufruito del cross-gen potrebbe sentirsi ancor più giustificato.
A partire da Microsoft, che può tranquillamente rilasciare titoli come Halo Infinite e Forza Horizon 5 sia per Xbox One che per Xbox Series X ed S.
Difficile immaginare come Forza Horizon 5, tecnicamente impressionante all’E3, possa funzionare anche su Xbox One, nonostante le rassicurazioni degli sviluppatori, così come la versione PS4 di Gran Turismo 7, ma in ogni caso, Microsoft ha dalla sua il lancio di questi titoli anche su Xbox Game Pass al day-one.
Non ci si fida della qualità su old gen? Si potrebbe restare delusi dalle versioni di questi giochi su Xbox One? Nel caso, i titoli in questione saranno tutti disponibili in mezzo ad altre centinaia di giochi con un mensile da circa € 13,00.
Fermo restando che, sicuramente, in ambo le parti siamo lontani anni luce da eventuali casi Cyberpunk.
A maggior ragione, possono usufruire del cross-gen gli sviluppatori third party, come Ubisoft, ad esempio, con il suo Far Cry 6 che può benissimo essere ancora un videogioco cross-gen pur con il rinvio al prossimo 7 ottobre, dopo una prima data di lancio prevista per lo scorso 18 febbraio (appena tre mesi dopo l’arrivo delle nuove console).
Il cross-gen potrebbe tornare molto utile per le prossime produzioni nipponiche, indietro ormai da anni nella corsa al progresso nei motori grafici. Il primo che salta in mente di questi titoli è, ovviamente, Elden Ring.
Il nuovo titolo di FromSoftware, la nuova opera di Hidetaka Miyazaki, stavolta scritta assieme a George R. R. Martin, tornata a mostrarsi, dopo due anni di attesa e di silenzio, nel Summer Game Fest con un lungo trailer e finalmente una data di lancio: 21 gennaio 2022.
Elden Ring in questi anni è sempre stato definito ufficialmente come un videogioco cross-gen, e come tale è stato confermato lo scorso 10 giugno. Il trailer ha confermato anche un motore grafico attempato, controbilanciato da un’eccellente direzione artistica.
L’arretratezza grafica è stata un po’ il timore dei fans in questi anni, preoccupati dal pensiero che Elden Ring sarebbe potuto arrivare sul mercato in ritardo rispetto all’avanzamento tecnologico delle console, e invece non potrà che giovare da questa politica del cross-gen adottata anche dalle più ricche produzioni.
Ovviamente non si potrà vivere di cross-gen, ma è evidente come in questo momento anche le più grandi software house non possono farne a meno, a causa di motivi ampiamente spiegati in questo articolo.
Ma non c’è da disperarsi, ovviamente: alcuni videogiochi next gen sono già presenti sul mercato, e ne sono stati annunciati diversi all’E3 2021 per i prossimi mesi e per il prossimo anno.