Speciale di Natale: 4 tra le ost meno amate di sempre
L’aria natalizia ha già cominciato da diversi giorni a farsi sentire: il freddo, gli alberi, le luci, l’umidità, le persone che vogliono essere felici almeno in questo periodo dell’anno, l’umidità, i regali, la domanda che non si può più eludere di: “ma quindi cosa fate a capodanno?”, l’umidità.
Okay, sentite, io ci ho provato. Mi sento un po’ Grinch nell’animo, lo ammetto. Quindi, visto che a Natale siamo tutti più buoni e visto che per un anno abbiamo parlato solo delle migliori colonne sonore dei videogiochi, ho deciso che a dicembre è il caso di sputacchiare un po’ di sacrosanto veleno. E quale momento migliori se non a quattro giorni della vigilia?
E’ difficile scindere un buon gioco, ben fatto e ben costruito, dalla sua colonna sonora. Questo perché quasi sempre diventa uno dei punti cardine del gameplay, come abbiamo ad esempio visto nel caso di Supermario, in cui il tema sostiene il ritmo della camminata e della corsa del personaggio, accelerando in determinate situazioni.
Fuori di dubbio è che alcuni brani finiscono per essere quasi odiati, a volte, e non necessariamente perché siano brutti o strutturati male.
Mi viene in mente il rapporto di molti giocatori con il tema del Pokémon Center nei giochi Pokémon, appunto. Il brano, che ritroviamo in salse diverse in ogni videogioco della saga, non può dirsi oggettivamente costruito male: segue un iter musicale specifico, adatto al luogo, che si evolve da una musica “campionata” (come quella di Supermario, appunto) in Rosso, Blu e Giallo, fino a una versione praticamente orchestrale dell’ultima generazione. Il problema del brano, infatti, non è affatto se stesso: è il simbolo, l’emblema che comporta ascoltarlo. A tutti sarà capitato, almeno una volta, di ritrovarsi a perdere una battle per più di una volta di seguito: a quel punto, “per evitare ulteriori danni ai pokémon“, il gioco ci catapulta automaticamente all’interno del pokécenter, innescando così quella -in quel momento, sì- odiosa musica che ci conferma la nostra sconfitta come allenatori. Ah, i problemi con l’immedesimazione…
Diverso il caso di The Game Pizza theme di Spider-man 2, per la vecchia e cara Playstation2, tratto dall’omonimo film di Raimi- se siete italiani, vi sanguineranno le orecchie. Avete sicuramente tutti presente “Funiculì funiculà”, canzone popolare napoletana della fine del 1800 che ormai è conosciuta praticamente in tutto il mondo. Bene: con una capacità di riunire insieme tutti gli stereotipi italiani in un minuto e ventisette -complimenti alle varie software house che ci hanno lavorato- riciccia fuori in questo gioco in una versione che definire brutta è sicuramente poca cosa: suonata da una fisarmonica il cui pitch sale inspiegabilmente ad ogni cambio senza motivo, sembra essere una caricatura non tanto della nostra canzone ma di se stessa. Da rendere indigesta la pizza, ragazzi, giuro.
E non è finita qui: come non ricordare il male assoluto? Mansion Basement da Resident Evil: Director’s cut: Dualshock sembra essere un’accozzaglia di note del tutto casuali. Come mettere un gatto su una tastiera con un effetto dalla gradevolezza discutibile vagamente somigliante a una tromba e lasciare che sia lui a comporre il pezzo. Il gioco, lo ricordiamo, compie vent’anni proprio quest’anno ed era giocabile su Playstation. Il che non giustifica sicuramente il gatto sulla tastiera, ma è -forse- quasi perdonabile.
Per concludere, spostandoci un po’ più negli anni 2000, troviamo una chicca: Resetti’s theme da Animal Crossing: Wild World; un simulatore di vita dal cui cilindro la Nintendo tira fuori questo elogio alle OST videoludiche più brutte dell’inizio di questo millennio. Si tratta di un riff di poche note (per fortuna) che si ripete in loop senza mai cambiare e che vuole probabilmente simulare una qualche sorta di canto di lavoro all’unisono. Non so, esattamente, come sia venuto in mente a chiunque l’abbia composta di usare proprio quel suono: fatto sta che è anche molto orecchiabile ed essendo molto breve, è probabile che vi resti in mente per qualche ora.
Dopo questa breve e indigesta carrellata di pezzi odiosi e brutti, posso finalmente augurarvi un sereno Natale! Vedrete come, dopo questi ascolti, Jingle Bell vi sembrerà una melodia meravigliosa…