Xenoblade Chronicles 2 – Uno sguardo approfondito all’opera di Monolith Soft

Di Xenoblade Chronicles 2 si è parlato e sentito parlare ampiamente, e nella maggior parte dei casi il titolo ha ottenuto elogi sia da parte della critica specializzata che del pubblico, ma come sempre, noi siamo qui a qualche mese di distanza dalle recensioni “puntuali” che impongono anche una certa restrizione sulla divulgazione di determinati contenuti, proprio per dare la possibilità, a chi non ancora convinto, di valutare l’acquisto del titolo fornendo un punto di vista più completo.
Salviamo il popolo di Alrest
Un tempo gli umani vivevano in un lussureggiante e pacifico mondo chiamato Elysium, luogo che condividevano con il loro Creatore. Un giorno però, indispettito dal comportamento degli esseri umani, il Creatore decide di esiliare il popolo al di fuori dell’Elysium, ma, mosso da un briciolo di compassione, manda in supporto degli umani i Titani, giganti che hanno il compito di aiutare e proteggere quel che resta degli uomini.
E così la nostra avventura inizia presentandoci Alrest, il magnifico mondo di gioco, ovvero un oceano di nuvole attraversato dai Titani, sui quali gli umani si sono rifugiati per sopravvivere, aiutati anche dalle abilità dei Gladius, esseri viventi che possono essere risvegliati da alcuni uomini e che possiedono poteri formidabili (in battaglia e al di fuori).
Ma purtroppo i Titani non godono di immortalità e nel presente di gioco ci vengono quindi presentati non solo invecchiati, ma già morenti, col genere umano che si trova a fronteggiare una fine sicura, poiché senza Titani, tutto ciò che rimane sarà inghiottito dall’infinito abisso di nuvole sottostanti. In questo contesto apocalittico conosciamo Rex, il protagonista dell’avventura. Il giovane è un raccoglitore di tesori che vive su un Titano di piccolissime dimensioni, Azurda. Rex viene assoldato da un gruppo di misteriosi personaggi per una pericolosa missione che lo porterà al recupero di un’antica reliquia, una spada speciale, che appena entrerà in contatto con lui risveglierà Pyra, una Gladius particolarmente potente, che vista la sua particolarità è nominata Aegis, ed i quali segreti saranno il fulcro dell’intera storia. Pyra ha un solo obiettivo: raggiungere l’Elysium per garantire salvezza e serenità al genere umano, ma il viaggio di Rex e Pyra sarà tutt’altro che piacevole, poiché tutti mirano ad ottenere il potere infinito dell’Aegis e quindi la coppia, che ben presto diventerà un bel gruppo, sarà più volte ostacolato da figure che ambiscono ad impadronirsi di Pyra.
Come si intuisce, la trama prende ispirazione da racconti biblici, ed infatti, l’intera storia sarà ricca di domande di natura religiosa o di dogmi esistenziali sulla natura dell’essere umano, il suo rapporto con la natura e la connessione misteriosa che c’è tra uomini e Gladius. Insomma, temi importanti inseriti all’interno di una sceneggiatura dal grande carisma, che ricorda, per alcuni tratti distintivi, quanto raccontato nei due precedenti Xenoblade. Ma è importante sottolineare che, seppur in presenza di riferimenti e citazioni ai precedenti capitoli, Xenoblade Chronicles 2 non richiede assolutamente la conoscenza dei fatti narrati negli altri episodi della saga per essere compreso ed apprezzato.
Per concludere la nostra panoramica sull’aspetto narrativo del gioco, possiamo affermare di trovarci davanti ad una storia non particolarmente innovativa, ma sicuramente originale e raccontata in maniera magistrale. I personaggi, oltre ad essere tanti, risultano perfettamente e maniacalmente caratterizzati, tanto che definire Rex il protagonista, risulta essere una dichiarazione piuttosto riduttiva. Infatti sarà proprio l’intero e riuscito cast a contribuire ed accrescere il grado di affezione che ci terrà incollati allo schermo grazie ai non pochi e ben strutturati colpi di scena, che a volte sapranno davvero ribaltare la prospettiva degli eventi.
Completare l’avventura principale richiede una gran quantità di ore (circa 65, che diventano oltre 105 se si intende completare anche gli extra), ma l’intera sceneggiatura è gestita talmente bene da non rendere mai noiosa o scontata alcuna fase di gioco, ed anche volendosi cimentare durante la main quest anche nelle missioni secondarie, esse garantiscono divertimento a volontà, rivelandosi spesso ben più profonde di quanto ci si potrebbe aspettare, andando ad arricchire ulteriormente la narrativa ed il mondo di gioco piuttosto che allungarne semplicemente il brodo.
Corposo e completo
Durante la nostra avventura avanzeremo di Titano in Titano, visitando vastissimi ed incantevoli luoghi. A tratti rimarrete a bocca aperta osservando il panorama incredibile ed in movimento che vi ritroverete davanti, reso ancora più unico per il fatto che appunto, non ci troviamo sulla terra ferma, ma sul groppone degli immensi Titani in moto perenne. Laghi, fiumi, montagne, boschi, praterie, città, caverne. Il mondo di Alrest è vasto, variegato ed estremamente completo. Nel proseguire il viaggio vedremo posti decisamente ispirati ed altri molto meno, ma in ogni caso siamo davanti ad un mondo curato e vivo, reso ancora più affascinante dall’alternarsi del giorno e della notte, del cambio di “maree delle nuvole” e della convincente (ma non perfetta a nostro avviso) palette di colori utilizzata.
La quest principale si muove in maniera abbastanza lineare, ma nulla ci impedisce di intervallarla a missioni secondarie e fasi di esplorazione. Spesso sarà molto piacevole percorrere a piedi gli ampi scenari, ma poco dopo l’inizio dell’avventura sarà a nostra disposizione anche un sistema di teletrasporto, che, comodo ed efficace, ci permetterà di muoverci rapidamente da una regione all’altra rendendo più scorrevole l’avanzamento della storia principale e delle missioni secondarie.
Il sistema di combattimento tenta di portare freschezza al genere action rpg, ed il fulcro sta tutto nell’utilizzo dei Gladius. Infatti, il team potrà essere composto al massimo di 3 personaggi principali, ma ognuno di questi avrà a disposizione fino a 3 slot Gladius. I nemici sono visibili sullo schermo durante la fase esplorativa e la battaglia può essere innescata semplicemente puntandoli ed estraendo la nostra arma. L’attacco base viene eseguito in automatico, ed il compito del giocatore sarà invece quello di gestire in primis gli attacchi speciali dei propri Gladius (che vanno alternati e non possono essere lanciati in campo tutti contemporaneamente) ed anche di combinarli con quelli degli altri personaggi del gruppo. Se in un primo momento il sistema sembra essere abbastanza semplice e “vuoto”, ben presto, con lo sbloccarsi del terzo Gladius e l’introduzione di meccaniche più complesse, saremo ben indaffarati nella gestione dei nostri aiutanti (e relativi elementi ed abilità) e nella combinazione di colpi per generare status alterati o catene che daranno inizio a mosse spettacolari dal potere distruttivo. Tirando le somme, quindi, ci troviamo davanti ad un ottimo combat system: divertente, dinamico ed appagante. Capace di essere tanto semplice dall’essere padroneggiato anche dal giocatore meno esperto, ma allo stesso tempo dando la possibilità ai più esperti di ricorrere a meccanismi ben più profondi, degni dei più complessi action rpg.
Quanti Gladius ha zio Tobia…
I Gladius, come già detto, sono l’elemento portante sia della trama che del gameplay. Questi personaggi sono tantissimi e ce ne sono di rari o comuni. Pensate che quelli più rari ed importanti da sbloccare sono ben 28, mentre innumerevoli sono i Gladius comuni, poiché questi ultimi possono spesso ripetersi nel design cambiando però arma o elemento e generando una serie quasi infinita di varianti. Proprio questo aspetto ci ha poco convinti. Infatti c’è da dire che i Gladius possono essere trovati utilizzando oggetti chiamati “Cristalli Nucleici”, ma utilizzare un cristallo sarà un pò come aprire un pacchetto di figurine. Infatti avremo possibilità totalmente casuali di trovare un Gladius raro piuttosto che uno comune, e ci sarà per giunta anche la possibilità di trovare spesso i cosiddetti “doppioni”. Intendiamoci, aprire un cristallo nucleico e sapere che il suo contenuto sarà badato al caso ha sicuramente il suo fascino ed il suo perché, ma vista la grandissima quantità di creature disponibili, avremmo preferito che il sistema fosse più permissivo al fine di farci completare la nostra collezione e, personalmente, ci sarebbero bastati “solo” i 28 Gladius rari, tutti interessanti e ben disegnati, piuttosto che includere anche i tantissimi comuni che non sono nemmeno particolarmente ispirati nel design e che si tende a non utilizzare in favore dei più performanti e scenografici Gladius rari.
Dal punto di vista della personalizzazione e dello sviluppo, i Gladius possono ricevere upgrade di armi e di attacchi speciali ed hanno a disposizione anche un sistema di abilità chiaro, semplice ed intuitivo, che però richiede condizioni precise e spesso casuali per lo sblocco di una determinata capacità, altro aspetto che ci ha lasciati parzialmente interdetti, proprio perché, trovarsi ad un livello avanzato e magari non conoscere il criterio necessario per sbloccare quell’ultima abilità del nostro Gladius, può risultare a tratti frustrante, specie per i completisti! Ulteriori elementi che renderanno i nostri compagni di battaglia più efficienti sul campo, consistono nel posizionare oggetti nella borsa dei personaggi principali accontentando gusti e preferenze di ogni Gladius per ottenere risultati migliori, e, ovviamente, nello sviluppare anche le abilità dei nostri personaggi, che almeno per loro non si sbloccheranno casualmente come per i Gladius, ma bensì con l’impiego di punti abilità.
Anche combinare diversi elementi e ruoli dei Gladius all’interno dei nostri slot da 3 posti consentirà di sbloccare ulteriori bonus e condizioni favorevoli in battaglia.
Tecnicamente ed artisticamente
Se Xenoblade Chronicles 2 non spinge al massimo la potenza di Switch, poco ci manca! Tra grandi e ricchi scenari, personaggi espressivi e colorati, lunghe, frequenti ed emozionanti scene di intermezzo completamente doppiate (in tal proposito vi consigliamo di scaricare il DLC gratuito con doppiaggio giapponese poiché la versione inglese di default non brilla particolarmente) ed un susseguirsi di epiche e frenetiche battaglie, Il titolo preme davvero forte sul pedale dell’acceleratore, dimostrando quanto di buono la neonata Nintendo possa fare. Monolith ci tiene comunque a precisare che il progetto nacque per essere concepito su Wii U e che quindi, a detta dello sviluppatore, molto di più potrà essere fatto nel caso di un sequel (quasi certo) concepito espressamente per Nintendo Switch. C’è da dire che qualche magagna si nota: alcune texture slavate, un abbastanza esagerato utilizzo di anti aliasing, la telecamera che, per fortuna raramente, si inceppa. E’ anche possibile nuotare nel mare di nuvole, ma un ulteriore problematica si presenta quando erroneamente si cade da un’altura del Titano finendo nel nebuloso mare: in quei casi non si muore, ma è davvero difficile trovare un punto di risalita e a volte l’unica cosa da fare è ricorrere al pratico teletrasporto, che ci allontanerà però dalle zone che magari stavamo esplorando facendoci innervosire non poco. Un’ultima pecca di cui si è parlato raramente nelle altre recensioni è la fruibilità in modalità portatile. Rispetto infatti alla versione docked che risulta davvero bella, giocare a Xenoblade Chronicles 2 in modalità portatile risulta comodo ed altrettanto appagante in termini di gameplay, ma il tutto è davvero bruttino e sporco da vedere, con dettagli ed effetti grafici in netta diminuzione ed una risoluzione che non sfiora mai neanche i 720p. Un vero peccato, per cui ci sentiamo di dire che questo sia un titolo decisamente da giocare principalmente collegati alla TV, benché risulti comodissimo anche in portatile.
Artisticamente, ci troviamo davanti ad un prodotto di rara fattura, c’è poco da obiettare. Tutto ad Alrest è curato: architetture, paesaggi naturali, i giganteschi Titani, il loro aspetto ed i relativi movimenti. Persino il design dei personaggi, seppur radicalmente cambiato rispetto alle precedenti incarnazioni della saga, risulta perfetto ed in linea con la trama raccontata. Un plauso anche alla colonna sonora, veramente meravigliosa e mastodontica quanto il resto del gioco.
Tirando le somme
Ci siamo persi in questo lunghissimo approfondimento, eppure fidatevi, di Xenoblade Chronicles 2 abbiamo scalfito solo la superficie. Si tratta di un titolo di grande bellezza. Contraddistinto da una bellissima trama, un cast eccezionale, una longevità più che oltre le aspettative, un grado di personalizzazione profondo, un gameplay solido e coinvolgente, un comparto artistico che ha pochi eguali. Un vero schiaffo morale ad rpg più blasonati e di lunga gestazione, che hanno saputo, in fin dei conti, dimostrare molto meno dell’ultima fatica Monolith Soft. E’ vero, qualche compromesso e scivolone c’è, ma si tratta di uno dei titoli più curati e completi degli ultimi anni, ed il buono fatto è così tanto che le note negative passano decisamente in secondo piano. Amanti del genere o no, possessori di Switch o indecisi sull’acquisto: Xenoblade Chronicles 2 è un titolo così meritevole da consigliarne l’acquisto a chiunque, subito!!!