Troppo meteo, tutti a casa?
Spesso le previsioni del tempo condizionano il nostro andare in montagna: scegliamo la meta in base alle previsioni o, se siamo in montagna, ci lasciamo condizionare dall’informazione metereologica.
Palazzo Roccabruna ha ospitato il dibattito “Che tempo farà?”. Molti dei siti web di maggior successo nel campo delle previsioni meteorologiche forniscono simulazioni prodotte dall’elaborazione di modelli matematici che sulla base di dati rilevati sviluppano scenari più o meno probabili senza mediazione umana. In particolare in quota, le previsioni sono soggette ad un elevato grado di incertezza.
“Il rapporto fra montagna e meteorologia – ha esordito Alberto Trenti, direttore di Meteotrentino – è complesso perché la montagna e la meteorologia sono di per sé entità complesse. Le previsioni di Meteotrentino” – ha ricordato Trenti – “sono sempre il prodotto dell’interazione fra modelli matematici e valutazioni umane che hanno il compito di ponderare la simulazione elettronica per renderla correttamente interpretabile dal destinatario”.
Luca Lombroso, divulgatore ambientale e meteorologo nonché volto noto di tanti programmi televisivi, ha preso spunto dalle polemiche di questi giorni sull’anticiclone africano Hannibal per sottolineare come la meteorologia non possa essere una scienza esatta, perché le variabili da interpretare sono mutevoli e non definibili a priori. “Sviluppandosi per migliaia di chilometri di latitudine il vero problema dell’Italia è dato dal fatto che il tempo della penisola non può essere riassunto in un titolo di giornale”. Lombroso – che ha comunque ricordato come le previsioni oltre i 7 giorni siano ancor oggi ben poco attendibili – ha spostato l’attenzione sulla comunicazione e sulla diversa percezione del clima. L’uomo moderno vive in climi artificiali condizionati dagli ambienti domestici che garantiscono la stessa temperatura per tutto l’anno. Manca quindi una cultura del “tempo meteorologico” e tale lacuna si fa ancor più grave nel caso della montagna.
Valentina Musmeci
1 maggio 2012