Cambiare si può: Dimmi cosa mangi e ti dirò come

Un festival di film per mostrare, documentare, raccontare il processo di produzione che sta dietro al cibo è – oggi più che mai – un atto culturale. E’ qui che risiede l’urgenza di Tutti nello stesso piatto, festival cinematografico inaugurato venerdì 4 novembre con la conferenza „A tavola con i boss“, presenti Peppe Ruggiero e Francesco Terreri.
„Il servizio educativo del festival è indirizzato allo sviluppo di una capacità critica nei ragazzi. – racconta Beatrice Deblasi, direttrice artistica di Tutti nello stesso piatto.
Attraverso progetti scolastici ad hoc vogliamo creare le condizioni perchè, in un mondo che si nutre di immagini e di comunicazione visiva, anche le scuole si avvicinino sempre più a questi temi. Quasi tutti i film presenti al festival si possono richiedere a noleggio, nella speranza di formare nuovi consumatori, cioè i ragazzi, che poi sono il targhet preciso di molte campagne pubblicitarie, in grado di decriptare il contenuto di una comunicazione o di un’opera“.
La convinzione è quella che i consumi e le scelte economiche quotidiane siano strumenti concreti di cambiamento, verso un mondo più giusto per tutti, e che possano diventare una realtà quotidiana per molti consumatori critici.
Il Festival Tutti nello stesso piatto organizzato da Mandacarù ed Altromercato è un’occasione di incontro con il cinema e la cultura di Europa, Asia, Africa e America Latina, con i loro cineasti e protagonisti, attraverso i temi del cibo, della biodiversità, della sovranità alimentare, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.
C‘è un legame tra quello che accade in Asia, Africa, America Latina e le nostre abitudini e scelte alimentari: si vuole far luce su questo legame, offrendo all’attenzione del pubblico film e documentari che raccontano il funzionamento delle produzioni agroalimentari e della pescicoltura, ma anche quello delle filiere del commercio equo, e le loro ripercussioni sull’ambiente e sulla società.
L’agricoltura mondiale è tornata alla ribalta sui media nazionali e internazionali. Il motivo è stato il rialzo esponenziale del prezzo delle materie prime agricole e del conseguente aumento del costo dei generi alimentari. Opinionisti ed economisti si sono interrogati sulle molteplici cause di questo aumento dei prezzi, sollevando un polverone dal quale emergono a fatica cause vere e presunte. Circa un miliardo di persone nel mondo è denutrito. Un altro miliardo è obeso. Quasi la metà della popolazione mondiale vive quotidianamente il problema di un’alimentazione insufficiente. L’altra metà soffre dei problemi tipici legati ad un’alimentazione sovrabbondante e alle disfunzioni che ne derivano: diabete, eccesso di peso, problemi cardiocircolatori. Questo stato di cose è l’inevitabile corollario di un sistema che consente solo a un ristretto gruppo di multinazionali di trarre profitto dall’intera catena alimentare mondiale.
In una fase storica in cui assistiamo all’aumento dei prezzi di tutti i prodotti di base, anche nei paesi occidentali conoscere e comprendere le politiche alimentari mondiali significa confrontarsi con i temi della globalizzazione e della giustizia sociale, ma significa soprattutto capire quali strategie produttori e consumatori possono mettere in atto per proteggere la propria salute e tutelare l’ambiente.
Cambiare si può, anche andando al cinema!
http://www.tuttinellostessopiatto.it
di Valentina Musmeci
10 novembre 2011