Il bambino sogna, non c’è più spazio per l’innocenza

Il bambino che sogna sul palco del Teatro Franco Parenti dal 20 al 29 marzo 2018 non è un bambino qualsiasi.
É l’infanzia, il delicato ricamo interiore, il mondo in ordine, la luce, la vita che danza, che ride, che sogna serena. Troppa bellezza, troppa innocenza si celano in essa per poter durare.
Sulla scena, un padre ed una madre guardano inteneriti il proprio bimbo dormire sereno. Ma quello spazio protetto, viene improvvisamente squarciato dall’arrivo di personaggi cattivi, sanguinari o semplicemente vittime degli stessi.
Una girandola onirica violenta, fantastica, a tratti carnevalesca, di forte impatto visivo e evocativo: è la razza di Caino, tormentata da violenza e invidia, oscuro fondamento di ogni socialità. É il mondo di fuori che ricorda i pogrom,” Exodus”, le guerre, i soprusi, la fame, la ricerca di una terra promessa, frammenti di storia del secolo scorso e dei giorni nostri.
Entra la violinista ferita a morte, stupita che la musica non abbia migliorato il mondo; come si stupì l’Europa, culla della civiltà, della incapacità della cultura di evitare la seconda guerra mondiale.
Entra il generale pronto ad uccidere per piacere; la donna schifata da tanta violenza che poi però uccide a sua volta perchè gelosa dell’innocenza infantile; il vecchio che presto morirà ed invidia la giovane vita ai suoi esordi.
Il bambino non può più dormire né sognare. Deve mettersi in marcia. Se il mondo è entrato con violenza nei suoi spazi, ora è lui che deve attraversare il mondo, diventare rifugiato, elemosinare un tozzo di pane, vedere sua madre prostituirsi per salvarlo, sentire nelle sue orecchie la retorica di parole politiche e sulla sua nuca il fallimento dell’umano.
Deve imparare presto a disperarsi in silenzio; deve, per salvarsi, dimenticare il suo passato, i suoi affetti, la sua mamma. Ma è realtà o solo un incubo?
Il bambino sogna è un’opera scritta da Hanoch Levin (1944-1999), autore israeliano, contemporaneo e drammatico che ha sviluppato una sorta di teatro dell’assurdo centrato sulla miseria umana. La sua opera è permeata da una forte critica politica, sociale e culturale mista ad un’ironia caustica.
La scrittura è crudele, diretta, ma a tratti conserva uno struggente lirismo. Una tragedia moderna, universale, di quelle che succedono ogni giorno. La regia di Claudia Della Seta e Stefano Viali, sceglie una messa in scena talvolta grottesca, marcata, talvolta poetica; lascia però sempre spazio al testo, recitato da bravissimi attori.
Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo 14 – 20135 Milano
02 59995206 biglietteria@teatrofrancoparenti.it
Date e orari:martedì 20 marzo, venerdì 23 marzo, martedì 27 marzo h 20:15;mercoledì 21 marzo, mercoledì 28 marzo h 19:15
giovedì 22 marzo, sabato 24 marzo, giovedì 29 marzo h 20:45
domenica 25 marzo h 16:15
Biglietti: intero: platea 23,50€; galleria 18€; convenzioni, 18€; over 65/ under 26, 15€
Il bambino sogna
di Hanoch Levin
musiche di Poldy Shatzman
traduzione Claudia Della Seta
regia Claudia Della Seta e Stefano Viali
con Claudia Della Seta, Sofia Diaz, Antonio Fazzini, Federica Flavoni, Maurizia Grossi, Mario Migliucci, Stefano Viali, Maddalena Emanuela Rizzi
produzione Teatro Franco Parenti in collaborazione con Terre Vivaci e Afrodita Compagnia e Il Teatro delle Donne di Calenzano