RECENSIONE | Daniel Pennac porta a teatro “Un amore esemplare”

“Trovavo che Jean e Germaine meritassero qualcosa di meglio delle parole”
Questo pensiero ha attraversato la mente del romanziere Daniel Pennac nel momento in cui ha deciso di far conoscere ai suoi lettori l’amore e la gioia di vivere di Jean e Germaine, una coppia di anziani conosciuti da bambino, quando trascorreva le vacanze a La Colle-sur-Loup in Costa Azzurra, insieme al fratello Bernard.
Il desiderio di raffigurare in maniera reale i due coniugi a lui più che cari, un modello di vita e di amore, lo ha spinto a chiedere alla sua amica disegnatrice Florence Cestac di collaborare in questo arduo progetto: riuscire a rendere vivi Jean e Germaine, rappresentando con un fumetto la loro storia, un amore da tutti definito improduttivo e sedentario, ma per lui esemplare.
Un amour exemplaire è appunto il titolo del fumetto nato dal loro incontro, pubblicato prima in Francia e poi in Italia, grazie alla casa editrice Feltrinelli. Oggi Un amore esemplare è oggetto di uno spettacolo teatrale curato da Clara Bauer, che ha visto in questo amore stimato improduttivo una forza che resiste con coraggio al tempo e alle avversità (anche economiche) e ha deciso di sfidare sé stessa, portando il fumetto a teatro. Un grande romanziere ha quindi incontrato una grande fumettista e da qui è nato un capolavoro, che Clara Bauer ha trasposto a teatro, in uno spettacolo in francese e in italiano, accompagnato dalle musiche di Alice Pennacchioni.
Giovedì 1 marzo abbiamo assistito allo spettacolo portato in scena presso il Teatro Vittorio Emanuele di Messina e abbiamo avuto la possibilità di incontrare la regista, gli attori, Daniel Pennac e l’illustratrice Florence Cestac. Il teatro era gremito di spettatori, i giovani erano tantissimi, Daniel Pennac ha raccontato al suo pubblico l’incontro con questa incredibile coppia, la nascita del loro amore e del suo amore per loro, il tutto accompagnato dai disegni realizzati dal vivo da Florence Cestac, il cui atelier è stato riprodotto nella parte destra del palcoscenico, con una tavola da disegno in legno nero, dei fogli, dei portamatite, dei pennelli e dei calamai.
Il romanziere, seduto al centro della scena insieme agli attori, ha narrato la storia in francese e la bravissima Ludovica Tinghi ha dialogato con lui, traducendo le sue parole all’istante e trasformandole in una rappresentazione teatrale, in cui lei ha incarnato prima Germaine e poi l’amica Rachel, mentre Massimiliano Barbini ha fatto le veci di Jean de Bozignac e l’attore e assistente alla regia Pako Ioffredo (con spiccato e voluto accento napoletano) ha vestito i panni del signor Loignon, il padre straccivendolo di Germaine.
La scenografia era essenziale e i disegni di Florence Cestac sono stati proiettati dal vivo su un grande schermo in fondo al palcoscenico. A volte le vignette hanno conquistato l’intero spazio della scena, a volte gli attori hanno messo in movimento i fumetti, come se si animassero in diretta sul palco tramite le loro parole e i loro gesti.
Lo spettacolo è stato coinvolgente ed emozionante, a tratti divertente e a tratti commovente, grazie agli aneddoti autobiografici raccontati da Pennac, che ha voluto spiegare agli spettatori cosa significa per lui amare infinitamente, come Jean e Germaine, ma anche come Daniel stesso e suo fratello Bernard, un amore a tutto tondo, un amore senza condizioni.
Lo spettacolo continuerà a girare per l’Italia ancora per poco: oggi sarà a Enna al Teatro Garibaldi, mentre il 6 marzo a Catania al Teatro Massimo Vincenzo Bellini. Infine, la tournée teatrale terminerà il suo percorso a Parigi, dal 16 al 18 novembre, al Théâtre du Rond-Point.
Riprendendo in conclusione le parole della regista, «tutto si riassume nelle date incise sulla pietra tombale della coppia: “Jean e Germaine Bozignac, 3 aprile 1927 – 25 aprile 1971”. “Hanno vissuto solo quarantaquattro anni?” “No,” dice Rachel, “sono nati il giorno del loro incontro.” Questo racconta il fumetto.»