Numero Primo, la favola cibernetica di Paolini per attraversare la paura della tecnologia
Numero Primo è un bambino con un occhio più verde dell’altro. É empatico, ha la bellezza dentro e dove non la trova fuori, la costruisce per gli altri.
É nato nel futuro più o meno prossimo, dove i telefoni hanno imparato ad annusare, i nani insetti impollinatori bianchi sono stati costruiti per rimpiazzare le api morte, i gabbiani droni hanno scacciato quelli naturali da Venezia perchè fastidiosi per i turisti dell’happy hour e la neve, dopo il riscaldamento globale, è scomparsa e si fabbrica solo al porto di Marghera riconvertito.
Gli umani ora sono più connessi e più capaci e Arca, l’intelligenza artificiale macchina donna, è dotata di coscienza, riceve premi nobel e resta incinta.
La tecnologia sembra essere una forza inarrestabile e niente sembra impossibile. Al punto che, nella favola cibernetica che Paolo Paolini racconta dal 28 novembre al 10 dicembre 2017 al Piccolo Teatro Strehler di Milano, incontriamo un uomo che diventa padre naturale per atto notarile, senza atto sessuale.
È Ettore Achille, fotoreporter di guerra. Coraggioso certo, ma forse per via di quel nome antico che tanto lo lega ad una tradizione di pensatori, soprattutto dotato ancora di spirito critico; unico antidoto all’accelerazione tecnologica destabilizzante di un presente ipertecnologizzato.
Perchè la favola di Paolini, come molte favole, ci vuole far attraversare il bosco della paura: quella della tecnologia, del suo processo evolutivo rapido e incontrollato, degli algoritmi che tanto condizionano la nostra vita, delle macchine che si sostituiranno a noi e che ci spingono a pensare che si possa andare in una sola direzione.
Vuole che ci si interroghi, tra preoccupazione e speranza; che si rifletta con consapevolezza, perchè non tutto di quello che si sceglie oggi, sarà reversibile domani.
Oltre ai protagonisti, c’è un mostro cattivo, l’ Erode cibernetico che si nutre di bambini empatici come Numero Primo; ci sono dei gabbiani droni che diventano soldati pronti ad uccidere; una moltitudine di “anime morte” globali che si muovono in inquietanti paesaggi del nord est, tanto caro a Paolini.
C’è anche una capra, comprata una sera a Mestre rigorosamente su Amazon, consegnata (in 3d), proprio come la pizza ordinata dall’egiziano all’angolo. E poi torna Arca, l’intelligenza artificiale donna che ha una coscienza e non sa che essa è passibile di sdoppiamento per quella eterna lotta tra bene e male.
Paolini racconta Numero Primo sul palco vuoto, che qualche volta si illumina di immagini in bianco e nero; ma è un Paolini diverso, pacato, composto, circospetto. Ci sono sempre i dialetti, i gesti, la voce. Eppure la combinazione questa volta non da luogo a qualcosa di roboante, al vortice coinvolgente e assorbente cui siamo abituati. É come se lui stesso si muovesse per la prma volta tra scenari mai visti, con cautela mista a prudenza.
Martedì 28 novembre, giorno del debutto, nel foyer del teatro gli spettatori incontreranno un robot-pittore che dipinge acquerelli con le finiture del guazzetto. É Buskerobot, un progetto del 2014 di Paolo Gallina docente di robotica all’Università di Trieste, appassionato di arte figurativa e esperto nel settore della robotica industriale. La macchina è fornita di intelligenza e di speciali algoritmi in grado di generare dipinti che si discostano dalla mera copia. Il dipinto diventa il risultato di un equilibrio delicato dove arte, scienza e tecnologia restano in bilico sopra un filo sottile e, a volte, invisibile.
Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi – M2 Lanza), dal 28 novembre al 10 dicembre 2017
Le avventure di Numero Primo
di e con Marco Paolini
testi Gianfranco Bettin, Marco Paolini
produzione Jolefilm
la visione dello spettacolo è consigliata dai 14 anni
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30;
mercoledì e venerdì, ore 20.30 (salvo venerdì 1 dicembre, ore 15 e 20.30);
domenica, ore 16.
Lunedì 4 e venerdì 8 dicembre riposo
Durata: 115 minuti
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
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