Fine pena:ora, il dubbio sul senso della pena senza fine
Fine pena:ora è la nuova produzione del Piccolo Teatro, in scena dal 21 novembre al 22 dicembre 2017 al Teatro Grassi di Milano.
È la trasposizione teatrale del libro del giudice Elviro Fassone: Fine pena: mai, (Sellerio editore) scritto per raccontare la sofferenza dell’ergastolo a vita, nella speranza che maturi una sensibilità collettiva sul senso dello stesso.
Contiene la corrispondenza reale durata quasi trent’anni tra lui e un giovane ergastolano da lui condannato dopo un maxi processo per mafia durato due anni, oltre che una disanima accurata della sua vicenda carceraria e processuale.
Qualche giorno dopo la sentenza di condanna, d’impulso, il giudice gli scrive e gli invia in carcere un suo libro. Lui, Salvatore, risponde.
Comincia cosi la lunga corrispondenza. Essa da vita ad un rapporto basato su curiosità, fascinazione e stima reciproche e ad un patto tacito: il giudice accompagnerà il condannato in veste di insegnante, avvocato forse anche padre e questi resisterà, provando a riscattarsi.
Dopo 26 anni di carcere, Salvatore ha un momento di cedimento e prova a mettere una fine al Fine pena mai (da qui il titolo Fine pena: ora). Tenta infatti di impiccarsi. Ma poi scrive al giudice una lettera: Mi sono impiccato, mi scusi, non lo farò più, riconoscendo cosi, quel patto mai scritto.
Mauro Avogrado, regista di Fine pena:ora, ha voluto inquadrature cinematografiche, in un gioco di campi e controcampi di volta in volta illuminati. Una scena grigia scura, (Marco Rossi) con griglie e grate che talvolta si abbassano sui protagonisti, rendono la ristrettezza non solo fisica, degli spazi.
Magistrato (Sergio Leone) e carcerato (Paolo Pierobon) anche se separati da distanze siderali, appaiono quasi sempre in scena contemporaneamente, simboli di due solitudini; entrambi vivono gli spazi angusti dell’animo cosa che forse rende possibile l’incontro tra due universi cosi distanti.
Il colto giudice, servitore dello stato, tenta di ripristinare la legge là, dove è stata offesa; ma al contempo vuole mediare con una norma, tra due poli di dolore, due “fine pena mai”: il dolore di chi sopravvive ad Abele, e quello di Caino, l’assassino, che talvolta vede crescere i rimorsi nella lunga notte del carcere, nell’eternità senza misura.
Per questo si chiede nel sofferto esercizio del suo potere, se questo “Fine pena, mai”, non uccida anche una parte di sentimenti profondi della società, incapace di riabilitare, di applicare una giustizia riparativa per la comunità tutta.
Salvatore è un personaggio primario, senza neanche il diploma di scuola elementare, nato in un ambiente vocato all’illegalità; ha un marcato accento siciliano che sottolinea la sua semplicità anche espressiva. Nonostante la violenza dei suoi atti, ha però un suo codice, un suo onore: non si pentirà mai. Ma prova ad evolvere, a riscattarsi.
Paolo Giordano, che ha scritto la drammaturgia basandosi sul libro di Fassone e sulle lettere di Salvatore, riscrive i dialoghi reali con due registri stilistici diversi, omettendo la dimensione temporale.
É previsto un ciclo di incontri al Chiostro Nina Vinchi (via Rovello 2), ore 17 a ingresso gratuito. Info-prenotazioni:www.piccoloteatro.org
Mercoledì 22 novembre
Fine pena: ora. Dal romanzo allo spettacolo
incontro con Paolo Giordano, Mauro Avogadro
saranno presenti gli attori dello spettacolo
coordina Anna Piletti
Mercoledì 29 novembre
Fine pena: ora
incontro con Salvatore Scuto (Avvocato penalista, già Presidente della Camera Penale di Milano),
Lucia Castellano (Direttore generale, direzione generale esecuzione penale esterna e di messa alla prova), Don Gino Rigoldi (Cappellano Istituto Penitenziario Minorile Beccaria)
coordina Piero Colaprico, giornalista e scrittore
Piccolo Teatro Grassi (Via Rovello, 2 – M1 Cordusio), dal 21 novembre al 22 dicembre 2017
Fine pena: ora
di Paolo Giordano, liberamente tratto dal libro di Elvio Fassone
regia Mauro Avogadro
scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, luci Claudio De Pace, musiche Gioacchino Balistreri
con Sergio Leone e Paolo Pierobon
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
foto di scena Masiar Pasquali
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30 (salvo mercoledì 29 novembre ore 15, per le scuole, e 20.30); domenica, ore 16. Venerdì 8 dicembre – riposo.
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Durata: 1 ora e 45 minuti senza intervallo
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
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