Vinicio Capossela chiude il suo Tour europeo a Genova

Il gitano errante Vinicio Capossela approda a Genova! Il 18 aprile 2013 il “Capitano” metterà in rimessa la sua nave con un ormeggio del tutto personale, nella “Sala Chiamata del Porto”, chiudendo il suo Tour europeo: Rebetiko Gymnastas. E’ “l’ora in cui la nave sta arrivando” a Genova, per parafrasare Capossela, per questo concerto voluto e sostenuto dal fondatore ed animatore della comunità, Don Andrea Gallo, presbitero italiano, l’anarchico angelico sempre attento a dar voce agl’ultimi.
Il rebetiko, nato nei bassifondi della società greca, dentro le oscure taverne frequentate dai Mangas o Rebetes, con passione e tristezza, racconta i disagi degli emarginati, dei criminali, dei rifugiati dalle guerre e delle loro peripezie. Temi cari alla Comunità di San Benedetto che risuonano in questa musica arcaica con forza, sentimento e sofferenza indomita. Con lo stesso impeto ellenico, il cantautore di Hannover, racconta della vita passionale di uomini che lamentano il loro status sociale e personale. Mescolandosi e confondendosi con la musica che si suonava nelle tekédhes annulla tutte le distanze tra la Grecia e l’Italia; Smirne, Costantinopoli, Salonicco ed il Pireo ( porto di Atene ) non sembrano poi così lontane. Poetico, ruvido, canta delle “semplici cose se le divora il tempo (…) queste semplici cose che cadon dolendo sul fondo del cuore”.
Capossela, un giocoliere delle parole, che con maestria, reinterpreta alcuni suoi classici, adattandosi in parte alle forme elleniche traducendoli, poi, in esercizi di ribellione. Un perfetto sincretismo tra la musica di rivolta della civiltà occidentale degli anni ‘20 e la visionarietà poetica dell’artista, perché “una canzone una volta arrivata in porto può cambiare lingua, ma l’anima rimane la stessa”. Mescolanze, interazioni e fusioni fra elementi culturali eterogenei quelli del tour europeo partito lo scorso 3 febbraio dal Teatro Cervantes di Malaga, per un ensemble italo-greco fatto di passioni con un cromosoma di ribellione immune dal tempo. “Le musiche sono come i serpenti possono cambiare la pelle, ma non perdono mai il proprio spirito”. L’agitazione interiore e la rivendicazione dell’identità culturale va oltre le contingenze della comunità greca anatolica, attualissima in Italia, in un momento di sbandamento politico e sociale.
Il viandante Capossela conclude il suo Tour europeo, non a caso, in un luogo di liberazione come quello della “Sala Chiamata del Porto” dove la Comunità di San Benedetto accoglie tutti coloro che si trovano in situazioni disagiate, con particolare attenzione al mondo della tossicodipendenza da sostanze illegali, da alcool e dal malessere psichico.
Monica Pezzella
14 aprile 2013
INFO:
SALA CHIAMATA DEL PORTO – Piazzale San Benigno
Giovedì 18 aprile – Ingresso a sottoscrizione 15 euro sul posto
Apertura ore: 19.30 – Inizio concerto ore 22.00
Per informazioni: infoline : 010 2464543 – www.sanbenedetto.org